Artefiera a Bologna, raccontata da Claudio Spadoni e Andrea Salvatori

Faenza | 29 Gennaio 2016 Cultura
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Elena Nencini e Federico Savini
I dati parlano chiaro: nonostante la crisi la Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea, diretta da Claudio Spadoni e Giorgio Verzotti (al loro quarto mandato) con 190 gallerie d’arte moderna e contemporanea (il 41% in più dal 2013), 222 espositori totali (il 28% in più dal 2013) e i suoi 20mila mq di spazi espositivi si attesta come la più grande manifestazione di arte italiana moderna e contemporanea.
Dal 29 gennaio al 1 febbraio Artefiera si estende dagli spazi della fiera a musei e luoghi d’arte della città, in un ampio percorso espositivo tra Pinacoteca Nazionale di Bologna e Mambo (Museo d’arte moderna di Bologna). Soddisfatto Spadoni dall’andamento della fiera e dal trend che si è spostato verso l’arte italiana, «mi guardarono come se fossi un provinciale quando proponevo determinati artisti italiani. Invece nel giro di poco le quotazioni di questi artisti – a cavallo tra anni ‘60 e ‘70 – hanno registrato  record inaspettati. E anche la retrospettiva che il Guggenheim di New York, ha dedicato a Alberto Burri dimostra come le grandi istituzioni museali hanno ormai riconosciuto ai protagonisti dell’arte italiana il ruolo storico che loro spetta. Peccato che in Italia non si sia fatto nulla per Burri».
I quarant’anni di Artefiera sanciscono un momento in cui l’arte italiana domina i mercati internazionali, con la presenza di grandi artisti di arte moderna e contemporanea che registrano record senza precedenti. E se Fontana o Manzoni hanno toccato quotazioni veramente alte sorprendono – spiega Spadoni - i prezzi, inaspettati, fino a qualche anno fa di Turi Simeti o Dadamaino.

SALVATORI AL BARGELLINI
«Porto sessanta opere in mostra, di cui la metà originali - spiega l’artista faentimo andrea Salvatori - . Il luogo mi ha ispirato tantissimo, al punto che ne ho realizzate una trentina in un paio di mesi». Il «luogo» è il museo Davia Bargellini di Bologna, in Strada Maggiore 44, l’evento è la mostra Gli specchi dovrebbero pensare più a lungo prima di riflettere, a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini e in corso fino al 10 aprile, e l’autore delle opere è lo scultore faentino Andrea Salvatori, ufficialmente invitato dal Mambo in una delle mostre di Art City. «Nel fine settimana di Arte Fiera saranno aperti tanti spazi, con esposizioni curate proprio dal Mambo – spiega Salvatori -, sono molto contento dell’opportunità e mi è proprio piaciuto lavorare alla mostra. I curatori sanno che l’interazione con luoghi vissuti e collezioni permanenti è importante nel mio lavoro, quindi mi hanno fatto “dialogare” col museo Davia Bargellini, che raccoglie oggettistica, quadreria, ceramiche, persino una carrozza del ‘700! Ho realizzato tanti vasi, assemblando vasi di recupero, in qualche caso anonimi come si fanno oggi ma anche lavori pregiati di Zauli, Melandri e altri ceramisti. Ho inventato i manici, applicando riccioli barocchi ispirati alle cornici e ai tavoli del museo. Poi ho messo insieme nubi di stelle, massi ceramici che vanno ad appesantire le baroccherie degli oggetti del museo e anche il testone di un David con dentro una grotta e una damina».

I «NOSTRI» NEI PADIGLIONI
Chi non manca mai, con alcune opera esposte nei padiglioni di ArteFiera, è il lanciatissimo artista bagnacavallese Nicola Samorì, immancabile nello stand della galleria L’Ariete (pad. 25, stand B/46), e presso lo stesso gallerista è altrettanto un must Vanni Spazzoli. Due gallerie ospitano poi i lavori dei ceramisti imolesi Bertozzi & Casoni (Stefano Dal Monte Casoni + originario di Lugo), si tratta di Maurizio Caldirola (pad. 25, stand B/14) e Claudio Poleschi (pad. 25, stand B/53). E’ ormai un habituè anche il lughese Riccardo Baruzzi (da P420, pad. 25, stand A/27) e quest’anno saranno in fiera anche opere del ravennate Luigi Minguzzi (Di Paolo Arte, pad. 26, stand A/78),  il faentino Alessandro Neretti (Officien Saffi, pad. 25, stand A/89) e il mosaicista ravennate Marco Santi (Editalia, pad. 26, stand B/58), senza dimenticare un altro ravennate che avrà un suo stand di libri d’artista, ossia Danilo Montanari Editore, e le opere del compianto faentino Franco Gentilini presso Proposte d’Arte, pad. 26, stand B/85. E’ poi legato a Faenza, e alla bottega Gatti in particolare, Luigi Ontani (presente in Bibo’s Place, Studio Campaiola, Claudio Poleschi, Conceptual e Galleria Dello Scudo) e tra i compianti un posto d’onore spetta a Mattia Moreni (Studio Campaiola, pad. 26, stand B/88 e Di Paolo Arte, pad. 26, stand A/78). A proposito di Di Paolo Arte, anche l’opera Opus di Felice Nittolo sarà a Bologna nelle sede della galleria Falcone-Borsellino. Da segnalare poi la grande mostra «Terra provocata - Percezione della materia e concetto nella materia», negli spazi espositivi della Fondazione del Monte e del Museo civico medievale, con opere di Arturo Martini, Lucio Fontana, Leoncillo, Valentini, Zauli e tanti altri. La curatela è del faentino Matteo Zauli e tra i partner figura il Mic.
Il bizzunese Mario Nanni, arcinoto per la Meridiana dei Popoli di Lugo, sabato 30 a mezzanotte un nuovo spazio in via Santo Stefano 94, un palazzo interamente dedicato alla luce con i suoi suggestivi esperimenti.

 
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