Volley A2, la Consar, il «trentello» di Bovolenta e i migliori specialisti del passato
Il «trentello» della pallavolo è la tripletta del calcio, la tripla doppia del basket, la performance individuale che esalta quella della squadra. Con i 31 punti contro Reggio Emilia, Alessandro Bovolenta ha nuovamente compiuto la prodezza, nell’ambito di un match ben giocato dalla Consar (priva dei centrali titolari Mengozzi e Bartolucci, che recupereranno in tempi molto brevi dai loro problemi alla caviglia), dimostrandosi in smaglianti condizioni fisiche, tecniche e agonistiche. Un giocatore «felice», come la squadra che ha agguantato il quarto posto avendo già battuto la seconda e la terza (Pordenone e Siena, quest’ultima ora scesa al quinto posto, superata anche da Cuneo), impegnando fino all’ultimo pallone la prima (Grottazzolina).
L’infortunio di Mengozzi contro Pordenone ha aperto la strada a Lorenzo Grottoli, centrale del 2000 «fatto in casa» che è entrato nella fase calda del match contro i friulani. Divertentissima la sequenza: l’emozionato Grottoli entra in campo e lancia un’occhiata perentoria al suo palleggiatore e amico Mancini: «Sono freddo, non me la dare!». Mancini lo rassicura, ma si rivolge a Bonitta: «Io gliela do lo stesso
», trovando il via libera del coach: «Vai, vai
». Risultato: ricezione perfetta, veloce vincente di Grottoli e punto decisivo nella volata per la vittoria al quinto set. Grottoli ha poi ben meritato anche nel bis settimanale al De Andrè. «Una fortuna che abbiamo ben sfruttato - argomenta Bonitta, che nega di essere interessato a chiamate per il prossimo anno nella lega professionistica americana - quella di aver avuto due partite in casa per il doppio impegno settimanale, che ci ha risparmiato il tempo delle trasferte che avrebbe ridotto quello a disposizione per il riposo e per preparare il secondo match». Tornando a Bovolenta la sua performance over30 è la prima stagionale che sorpassa ampiamente il 24 ottenuto alla sesta giornata. Lo scorso anno fece registrare un 36 e due 30 netti. Andando a ritroso negli anni di Superlega non ci furono trentelli per Klapwick (5 volte sopra 20 in una stagione molto grigia).
Nemmeno per Pinali (6 volte sopra i venti) e Vernon-Evans. Bisogna retrocedere al 2018/2019 per trovare un «trentellista» Rychlicki (34). Un 33 per Buchegger (nel playoff vincente del 2018 contro Perugia) e per Torres (nella prima delle due stagioni ravennati). Nell’ultimo anno di A2, il 2011, quello della promozione con Babini in panchina, il grande equilibrio di attaccanti impedì al pur devastante Stefano Moro di andare mai oltre la fatidica quota 30. (ma.or.)