Triathlon, Cervia e lo spettacolo dell’Ironman, parla Pezzi (E-R): «Funziona perchè accessibile a tutti»

Tomaso Palli
Settembre, in Riviera, trasmette quella sana nostalgia, non ancora divenuta malinconica, tipica dei luoghi di villeggiatura quando la stagione è destinata a chiudersi. Eppure, per Cervia e Milano Marittima, si tratta di un mese capace di richiamare sportivi, nello specifico triatleti, da ogni parte del mondo, che rispondono alla chiamata dell’Ironman Italy Emilia-Romagna, quest’anno giunto alla sua sesta edizione: una sfida contro se stessi, prima ancora di guardare il cronometro, nelle tre discipline che sono nuoto, bicicletta e corsa. «È un appuntamento oramai consolidato - spiega Fabrizio Pezzi, presidente faentino del Comitato Regionale Emilia Romagna Triathlon - e, nonostante qualche remora nelle prime edizioni, oggi viene visto da tutti come un’opportunità per allungare una stagione estiva che si chiuderà, il 30 settembre e 1° ottobre, con i campionati italiani di Sprint. Ironman è un circuito privato che non fa riferimento ad alcuna Federazione ma, seppur per una sola settimana, resta una garanzia per la riviera». 
Pezzi, come si spiega questo binomio: Ironman, una vera e propria multinazionale, e Cervia?
«Me lo chiedo spesso anche io (sorride, ndr). Ho il polso sulla Regione, dove abbiamo creato un percorso su varie distanze, dalla Sprint all’olimpico, sia di triathlon che di duathlon. L’andamento è molto chiaro, soprattutto se ci relazioniamo al periodo precedente alla pandemia: i numeri sono diminuiti e, nelle distanze brevi, non sono stati recuperati». 
E perché l’Ironman?
«Perché è un sogno, un’avventura che si tenta provando a concluderla, dopo le circa 16 ore di gara. Quello di Cervia, a differenza di altri ironman dove le condizioni sono davvero estreme e quindi non accessibili a tutti, è molto partecipato perché presenta un percorso semplice per chi punta solamente ad arrivare: lo è il tracciato ciclistico e, negli ultimi anni, lo è stato anche il mare, sempre molto calmo». 
C’è qualche difficoltà?
«Probabilmente, l’unico motivo di preoccupazione può essere relativo ad una giornata con mare mosso ma con partenza comunque accordata. Altrimenti, con un percorso in bici privo di particolari dislivelli, si conferma un tracciato ottimale per attirare così tanti atleti». 
I numeri continuano ad essere elevati. 
«L’indotto del pubblico sarà notevole e si prevedono circa 7.000 iscritti a tutte le tre gare del weekend. Sono numeri importanti e legati a quanto detto poco fa: devi certamente essere molto allenato, ma per chi partecipa senza ambizione di classifica o di tempo, magari abbinando una vacanza in Riviera, è piuttosto accessibile. Per chi, invece, guarda il cronometro, il discorso è molto diverso». 
Come Mattia Ceccarelli, la nostra punta di diamante per questo weekend.
«A livello italiano, e quindi anche del nostro territorio, il più importante sarà lui, nato a Forlì ma tesserato con l’Overcome di Faenza. Arriva all’appuntamento di Cervia da campione italiano di triathlon medio in carica (1,9 km a nuoto, 90 km in bicicletta e una mezza maratona di corsa, ndr) e, per tutta l’estate, si è preparato specificatamente per questo evento con l’obiettivo di prendere la qualifica per le finali del campionato del mondo, in programma il prossimo anno. Il 3 settembre ha fatto l’ultima gara di rifinitura, a Gérardmer in Francia, ed è arrivato secondo». 
I propositi sono ottimi. 
«Sì, ma incrociamo le dita perché la gara è lunghissima e presenta molte variabili che possono incidere in positivo e in negativo, indipendentemente da come ci si è preparati prima».