Margherita Calzoni - Costituiti il 15 ottobre 1872, gli Alpini, le truppe dell'Esercito italiano, sono il corpo di fanteria da montagna più antico e attivo nel mondo, originariamente creato per proteggere i confini montani settentrionali dell'Italia con Francia, Impero Austro-ungarico e Svizzera, di cui Giuseppe Domenico Perrucchetti (1839-1916), generale e senatore italiano è considerato il padre.
In vista del Raduno sezionale di Palazzuolo sul Senio, anche se in provincia di Firenze fa parte dell’organico della sezione Bolognese-Romagnola, che conta più di 3000 alpini, previsto per l’1 ed il 2 settembre, presentiamo le realtà romagnole attive sul territorio. Ricordiamo, inoltre, che le Penne nere svolgeranno servizio d’ordine alla manifestazione di Argillà, il lungo week-end della ceramica a Faenza.
Ad oggi nel territorio sono attivi numerosi gruppi di Alpini: a Casola Valsenio Valerio Rossi, capogruppo, in passato soldato semplice, riunisce 74 alpini e 12 simpatizzanti. L’età media del gruppo è di 60 anni, anche a causa della leva non più obbligatoria, motivo di minor ricambio generazionale. Impegnati sul territorio, nelle scuole (acquistano oggetti di cartoleria necessari ai giovani), nei centri per disabili, nelle parrocchie, sempre presenti alla giornata del Banco alimentare, in accordo con il comune, mantengono pulito ed agibile un lungo tratto del parco fluviale (1,5 km).
Per il gruppo di Faenza-Castel Bolognese abbiamo ascoltato le parole del segretario, Francesco Bassi: con 130 soci e 15 simpatizzanti in città e dintorni, contano 145 famiglie. Gli aderenti svolgeranno il servizio notturno di vigilanza per Argillà con 50 alpini provenienti da Brisighella, Tredozio e Forlì, organizzati in turni ed in modo che tutti possano partecipare al raduno di Palazzuolo. Con lo scopo di aiutare la popolazione e collaborare con le istituzioni, cooperano con la Polizia municipale, con l’associazione Fibrosi cistica, la giornata del Banco alimentare e si occupano della cura della chiesa dei Caduti (S. Bartolomeo). Il 22 e 23 settembre saranno presenti a Forlì per il Raduno delle Fanfare Congedati, che vedrà terminare la giornata di sabato con un concerto di cinque fanfare al Teatro Diego Fabbri.
A Riolo Terme, Piero Pasini, storico fondatore del gruppo alpini, conta 115 penne nere e 44 sostenitori, conferma la partecipazione al raduno di Palazzuolo con una delegazione numerosa. Molto impegnati nel sociale, negli ultimi due anni hanno donato alla città un defibrillatore, alla scuola una moderna lavagna telematica ed acquistato numerose carrozzine per disabili. I volontari si concentrano nel fare attività a favore dei riolesi, anche tramite la Pubblica assistenza, come il trasporto di anziani e disabili. Collaborano inoltre con il comune, la Pro Loco, la parrocchia e partecipano alla giornata del Banco alimentare.
Numerosi sono gli scopi che hanno in comune le Penne nere sul territorio: la vicinanza e l’aiuto alla cittadinanza, il riguardo verso i più deboli, la sensibilità verso temi come la povertà accomunano gli Alpini romagnoli e non solo. Basti leggere il primo verso della Preghiera dell’Alpino, che, già dalle prime parole, ben fa intendere la loro causa: «Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade».
L’interesse verso la comunità, il servizio, la disponibilità al sacrificio fanno di questo particolare corpo un’eccellenza italiana.