Russi, Gianni Zauli racconta il suo nuovo progetto «Black (out) & white»

Romagna | 31 Marzo 2024 Cultura
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Irene Roncasaglia
L’associazione culturale Altr’e20, con sede a Russi, impegnata in organizzazione di eventi, incontri e mostre legate alla cultura e alla didattica, è impegnata a sviluppare un cortometraggio animato contro il razzismo, un mezzo per diffondere un messaggio forte e contrastare i comportamenti discriminatori. Uno dei fondatori dell’associazione, Gianni Zauli, spiega di cosa si tratta: «Mi occupo di cinema d’animazione in stop motion, sviluppo progetti personali o su commissione e mi reco presso le scuole a fare incontri e laboratori. Il progetto Black (out) & white ha un pubblico ideale completamente eterogeneo, dato che si tratta di un cortometraggio portatore di un messaggio che è bene che arrivi a tutti, non solo chi è già informato, ma soprattutto a chi la pensa diversamente. Il film seguirà il percorso dei festival italiani ed internazionali; successivamente sarà proposto e offerto gratuitamente alle scuole di ogni ordine e grado e diffuso attraverso i social. Ovviamente sarà distribuito a biblioteche e associazioni che ne facciano richiesta per proiezioni di sensibilizzazione all’interno di eventi. La parte iniziale di scrittura e ideazione l’ho sviluppata io, mentre ora siamo in due a lavorare sulla realizzazione di pupazzi e scenografie, a questi si aggiungeranno altri ruoli come quello del montaggio, degli attori che presteranno la voce ai personaggi, poi tutti i ruoli di post-produzione tra cui anche la traduzione perché realizzeremo anche la versione in inglese. Le riprese con le fotografie inizieranno quando ci saranno tutti gli elementi pronti, ma questo passaggio richiede tempo. Abbiamo avviato una raccolta fondi, che si è conclusa il 27 marzo e rivelatasi molto positiva, già prima del termine avevamo iniziato a produrre personaggi e scenografie. Attualmente ci siamo prefissati come termine ultimo per il completamento del film la fine dell’estate, per riuscire già a settembre proporlo alle scuole e renderlo disponibile agli istituti, serviranno almeno quattro mesi di lavoro».
Creare un pupazzo per lo stop motion vuol dire partire da uno scheletro in alluminio alto circa 30 cm che possa muovere ogni articolazione del corpo millimetricamente.  Ogni movimento è composto da tanti piccoli spostamenti, ognuno di questi viene fotografato e la successione delle immagini fisse ricrea l’illusione del movimento suddiviso in decine di microspostamenti. La trama non può essere svelata, ma si tratterà dell’incontro di due personaggi principali, portatore di una riflessione contro il razzismo. «Abbiamo già realizzato diversi corti d’animazione – spiega Gianni Zauli -, film che hanno ricevuto premi e menzioni in vari festival. Gli ultimi due progetti che sono diventati pubblici quest’anno sono Grogh storia di un castoro e Testa rossa. Entrambi tratti da due romanzi di Alberto Manzi, commissionati dal centro Manzi, verranno proiettati in occasione della celebrazione del centenario della sua nascita, in novembre».
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