Culla della frutticultura italiana moderna, la Romagna è da oltre un secolo sinonimo di frutta di massima qualità. Simboli per eccellenza di questo primato, nonché vere e proprie ambasciatrici dei sapori dell’estate, sono le pesche e le Nettarine di Romagna, le prime ad aver ottenuto il riconoscimento Igp dall’Unione Europea nel 1998. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, la loro fortuna ha una storia relativamente recente. In Italia fino all’inizio del Novecento le piante da frutto hanno continuato a essere coltivate per l’autoconsumo nei giardini vicini alle case o tra appezzamenti di cereali e prati. La grande fertilità delle pianure in Romagna comincia a essere sfruttata per le coltivazioni moderne di piante da frutto solo all’inizio del secolo scorso nelle province di Ravenna e Ferrara. E’ qui che si cominciano a selezionare le varietà più interessanti dal punto di vista produttivo e qualitativo. Alcune varietà storiche di pesche, come la «Buco incavato» e la «Tardivo di Massa», sono al centro della nascita dei primi pescheti moderni a Massa Lombarda. Questo piccolo comune ravennate, che nel 1927 ospita la seconda Esposizione nazionale e il Congresso nazionale di Frutticultura e dagli anni Settanta è sede del Museo della frutticultura «Bonvicini», va considerato la capitale italiana delle piante da frutto. Nell’arco di poco tempo la coltivazione della frutta, in particolare delle pesche, acquista grande importanza dal punto di vista economico. Negli anni ‘30 la prima guida gastronomica d’Italia inserisce tra le specialità agroalimentari della provincia di Ravenna anche la frutta fresca e lavorata.
Alcuni grandi stabilimenti curano la raccolta, la trasformazione e l’esportazione di pesche, pere, mele, prugne e altre varietà di frutta. Tra gli anni ‘50 e ‘80 la frutticultura è diffusissima a Castel Bolognese, Massa Lombarda, Lugo e in tutta la pianura ravennate: le produzioni sono fra le più elevate d’Italia e la specializzazione colturale ha raggiunto livelli elevatissimi. Ricche di vitamine e sali minerali e povere di calorie, le pesche e le Nettarine di Romagna Igp presentano caratteristiche distintive. Le prime hanno una buccia vellutata e un interno succoso. Le seconde hanno una buccia molto liscia e priva di peluria, mentre la polpa si presenta più soda. Buonissime da mangiare a fine pasto, a merenda e a colazione o per spuntini fuori orario, possono essere utilizzate in cucina per preparazioni semplici o golose. Le Nettarine caramellate o le Nettarine ripiene sono due ottimi dessert estivi, ma chi ama i dolci al cucchiaio, per un semifreddo di pesche può essere la scelta giusta per lasciarsi sedurre da questi frutti. Il vino consigliato da abbinare a dessert a base di pesche è l’Albana dolce. Il consiglio è di provare la Romagna Albana Dolce Docg «Abbas» di Tenuta Nasano di Riolo Terme. La sua dolcezza equilibrata, dove ritroverete i profumi e i sapori delle pesche, vi conquisterà.