L’importanza dell’area balcanica e della costa adriatica per il passato, il presente e il futuro del nostro Paese e più in generale dell’area mediterranea, sarà affrontato, dal 26 al 28 ottobre, nel corso del convegno Lo spazio adriatico e i Balcani dal Medioevo all’età contemporanea (curatori scientifici Michele Marchi e Raffaele Savigni del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna).
Ancora una volta il corso di laurea in Storia, Società e Culture del Mediterraneo, afferente al Dipartimento di Beni Culturali, porterà a Ravenna storici, ma anche giuristi, politologi, operatori economici e analisti di questioni strategiche per confrontarsi e portare i loro punti di vista e le loro analisi a partire dal pomeriggio di giovedì 26 ottobre, con una prima sessione di lavoro dedicata ai Balcani in epoca medievale e moderna nella sala conferenze del Dipartimento di Beni Culturali in via degli Ariani 1. Venerdì 27, alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense, si entrerà nel ‘900 con una doppia sessione dedicata al crollo degli Imperi austro-ungarico e ottomano e alla Jugoslavia di Tito, alla sua dissoluzione e soprattutto all’ipotesi di nuovi allargamenti dell’Ue a potenziali candidati balcanici (Montenegro e Macedonia del Nord su tutti). Mentre sabato 28 ottobre, sempre alla Biblioteca Classense, si terranno due tavole rotonde, con focus sulla dimensione economico-culturale nel primo caso e su quella geostrategica legata al rischio conflitti nel secondo. Tra i molti ospiti delle due tavole rotonde, coordinate da Michele Marchi e Alberto Pagani, si segnalano l’attuale direttore del Cespi, Piero Fassino, l’esperto analista di questioni di difesa Alberto Gaiani, il capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea Antonio Parenti, che dialogheranno con diplomatici ed imprenditori a proposito della nuova centralità balcanica in un Mediterraneo sempre più centrale ma anche sempre maggiormente destabilizzato