Ravenna, parla Tassinari, nuova coordinatrice Consigli territoriali: «Sono un punto di riferimento per i cittadini»
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Elena Nencini - Da sempre impegnata nell’ambito del sociale, ha ricoperto il ruolo di assessore all’istituzione istruzione e infanzia sotto la giunta Mercatali, per poi diventare presidente Asp Ravenna: oggi Susanna Tassinari è diventata la nuova coordinatrice dei presidenti dei consigli territoriali. Dopo la rinuncia di Palmiro Fontana la Tassinari, presidente del consiglio territoriale di Roncalceci, è stata vota all’unanimità. All’assemblea hanno partecipato i presidenti Valeriano Savoia (Centro Urbano), Maria Grazia Guardigli (Ravenna Sud), Natascia Tronconi (Darsena), Maurizio Melandri (Sant’Alberto), Edgardo Canducci (Piangipane), Nicola Staloni (San Pietro in Vincoli), Edera Fusconi (Castiglione), Licia Suprani (Mare). Erano presenti anche tre vicepresidenti: Antonio Amoroso (Centro Urbano), Nicola Carnicella (Piangipane) e Gabriele Zoli (San Pietro in Vincoli).
Tassinari, qual è l’importanza dei Consigli territoriali?
«Sono i portavoce istituzionali delle istanze dei territori e delle comunità, nell’essere non solo alimentatori della partecipazione e del legame tra i cittadini e le istituzioni ma anche significativi portatori di elementi di conoscenza e di competenza, molto utili ad accompagnare l’azione della nostra amministrazione comunale. Bisogna continuare a lavorare per rafforzare l’identità e l’autorevolezza dei consigli territoriali, rinsaldando in maniera sempre più fattiva la collaborazione con gli assessorati e la relazione con tutta la macchina comunale».
I consigli territoriali sono stati importanti anche nell’emergenza dell’alluvione?
«Le decisioni vengono prese in altri luoghi, ma mi sono resa conto dell’importanza di essere un punto di riferimento per i cittadini. Noi siamo stati qui tutti i giorni, tutto il tempo, siamo passati fisicamente a casa delle persone per capire le necessità, i problemi, per potere dare quell’aiuto che chiedevano, per il coordinamento dei volontari. Era importante non lasciare le persone da sole, anche semplicemente per le informazioni, per le modulistiche e quant’altro. Siamo sempre stati un punto di riferimento».
Quali sono le criticità da affrontare?
«Il ruolo dei Consigli territoriali deve esser ancora ben costruito, c’è un regolamento da aggiornare: l’obiettivo di fondo è lavorare con la macchina comunale in maniera efficiente, avere una buona comunicazione. Ma ci sono delle situazioni simili in tutti i territori: il tema della manutenzione delle strade è trasversale a tutti così come l’efficienza del trasporto pubblico e la raccolta differenziata. Poi ci sono dei progetti che vanno di pari passo come l’analisi dell’andamento dei servizi sociali che abbiamo affrontato in tutti i consigli territoriali».
Come mai ha scelto di ‘tornare in campo’?
«Avevo altri progetti, sono diventata nonna, ma dietro la richiesta di mettere a disposizione la mia esperienza mi sembrava ingeneroso tirarmi indietro. La maggioranza dei presidenti dei consigli sono giovani, alle prime esperienze, questo è un bel segnale quindi mi sembra giusto sostenerli e supportarli.
Mi sembra di essere tornata a casa, la mia passione è nata nel decentramento, mi hanno insegnato il valore dell’impegno, dell’appartenenza a una comunità, di lavorare per il bene della comunità. Riscopro l’importanza del decentramento per il buon governo di una città: perchè la conoscenza del territorio, delle criticità, dei bisogni passa proprio di qui, dal fatto che tutti giorni ci confrontiamo con le persone. E’ importante la partecipazione alla cosa pubblica, promuovere progetti per la vita di una comunità. Questo permette di contribuire e di portare elementi di conoscenza a chi deve fare delle scelte. E’ un momento orientativo alle scelte dell’amministrazine comunale, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni».