Ravenna, il direttore della Terapia antalgica: "Dopo il vaccino stato d'animo diverso"
«Le precauzioni sono le stesse di prima, non ho abbassato il livello di attenzione. Ma lo stato d’animo è diverso, c’è minore apprensione sulle complicanze e gli effetti collaterali che il virus potrebbe avere nel caso mi dovessi contagiare». Massimo Innamorato, direttore della struttura complessa di Terapia antalgica dislocata sulle sedi di Ravenna, Faenza e Lugo, nonché responsabile della Rete del dolore cronico dell’Ausl Romagna, si è vaccinato contro il Covid il 27 dicembre, durante il Vaccine Day: «Per un paio di giorni ho avuto dolore al braccio e astenia a tratti, poi è passato tutto. Tra gli operatori vedo ancora perplessità, non tutti sono convinti. Tra alcuni c’è paura delle reazioni allergiche, cosa in parte comprensibile. Ma la letteratura ci indica di stare tranquilli da questo punto di vista». Innamorato, 57 anni, avrà il secondo richiamo il 18 gennaio: «Saranno passati 21 giorni dalla prima dose, l’Asl sta facendo davvero un ottimo lavoro a livello organizzativo. Sono più sereno, anche nei confronti di mia moglie e dei miei tre figli». Per quanto riguarda i rapporto con i pazienti, l’interesse che si respira è forte: «Noi seguiamo per lo più persone anziane, tutti ci chiedono dei vaccini, se li abbiamo fatti e come siamo stati dopo la somministrazione. Siamo, su questo versante, portatori di un’informazione positiva. Ci chiedono anche quando toccherà a loro, in generale non vedono l’ora di essere chiamati». Per Innamorato, essere vaccinato significa anche cominciare a intravedere un orizzonte temporale: «Più si avanza con le vaccinazioni, più si immagina una fine a questo periodo. Se provo a proiettarmi in avanti, vedo un’estate tranquilla, molto diversa dai mesi che stiamo attraversando». (s.manz.)