Ravenna, decine di gestanti senza ecografia morfologica

Un’ottantina di donne in gravidanza, in provincia di Ravenna, non hanno ottenuto, negli ultimi mesi, l’appuntamento per la morfologica, un’ecografia che si effettua alla ventesima settimana e che dovrebbe essere garantita dai Lea (livelli essenziali di assistenza). Il problema, che non è stato esente da segnalazioni e lamentele tra le gestanti che hanno chiamato per prenotare, riapre così un tasto dolente della situazione in cui versa il reparto di Ginecologia e Ostetricia del «Santa Maria delle Croci», dal quale ha rassegnato le dimissioni - pur essendo ancora operativo - il primario Davide Tassinari. Il medico, quattro mesi fa, ci aveva confermato come il personale fosse sottodimensionato, con forti ripercussioni sull’organizzazione interna ma anche sulla qualità (e a questo punto anche la quantità) dei servizi offerti alle donne. Secondo il ginecologo, all’appello mancavano almeno quattro medici, impossibili da reperire nel giro di breve a causa dell’annoso problema nazionale della mancanza di specialisti, di recenti trasferimenti ma anche della poca appetibilità del reparto di Ravenna. Il problema è che le donne rimaste fuori dalla morfologica hanno dovuto o dovranno rivolgersi ai ginecologici privati, sostenendo i costi dell’esame – considerato fondamentale nel percorso della gravidanza – che si aggirano intorno ai 200-250 euro.
TRE PRESIDI
La situazione ha anche a vedere con il fatto che i reparti di Lugo e Faenza continuano a rimanere aperti nonostante il poco afflusso di pazienti, impedendo quindi che i servizi vengano concentrati su Ravenna, cosa che comporterebbe una minore dispersione di personale, evitando di impiegare intere équipe in presidi che lavorano meno. Da poco, per esempio, il dottor Francesco Giambelli è stato nominato a capo dell’unità semplice di Faenza e il dottor Enzo Esposito a capo dell’unità semplice di Lugo, creando un ulteriore vuoto al «Santa Maria delle Croci» non facile da colmare, soprattutto in estate quando iniziano le rotazioni delle ferie e tenere aperti tre presidi 24 su 24 diventa complesso. A questo si aggiunge che al bando per le nuove assunzioni hanno partecipato solo specializzandi e non specialisti. Insomma, il problema non riguarda solo le morfologiche ma tutti i servizi erogati: la diagnosi prenatale invasiva, per fare un esempio, è stata già da tempo spostata su Lugo mentre si sono allungati i tempi per accedere ad altre prestazioni, come per esempio l’isteroscopia diagnostica.
LA RISPOSTA DELL’ASL
Dal canto suo, l’Asl ammette i disagi scusandosi con le pazienti: «Di recente - fa sapere l’azienda - nell’ambito ravennate ci sono state situazioni congiunturali e inaspettate a seguito delle quali il personale medico dell’Ostetricia-Ginecologia ha subito la temporanea riduzione di un significativo numero di medici, che - vista anche l’ormai nota difficoltà a reperire professionisti sul mercato del lavoro - non si è ancora riusciti a sostituire completamente. A seguito di questa situazione, ad alcune pazienti che hanno telefonato per l’appuntamento della morfologica non si è riusciti a dare immediata risposta e si è deciso di indirizzarle verso i servizi di altre strutture aziendali in ambiti territoriali diversi». L’Asl rassicura che «nel giro di tempi brevissimi, la situazione troverà una temporanea soluzione, grazie alla collaborazione degli specialisti ostetrico-ginecologi del resto dell’azienda, che garantiranno il loro supporto al territorio ravennate, per il tempo strettamente necessario al completamento delle procedure concorsuali già previste».