Ravenna, coproduzione bizantina per «La serva padrona»

Un attempato scapolo borghese, la serva che lui stesso ha cresciuto, un servitore muto e solo all’apparenza stolto: di questi tre personaggi si compone La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, la cui popolarità fin da subito oscurò il dramma per musica, Il prigionier superbo, di cui era intermezzo. A quasi tre secoli dal debutto nasce per il lavoro pergolesiano una nuova produzione teatrale tutta ravennate, che andrà in scena all’Alighieri martedì 14 novembre alle 20.30. Le realtà culturali cittadine che producono l’allestimento sono il conservatorio Verdi, l’Accademia di Belle Arti, Ravenna Teatro e lo stesso teatro Alighieri, che offriranno così l’occasione di apprezzare i giovani cantanti Paolo Leonardi, Elena Salvatori e Sveva Pia Laterza e l’ensemble strumentale diretto da Federico Ferri con Mirko Maltoni al cembalo, per la regia di Roberto Magnani che ha re-immaginato l’intermezzo buffo per l’era digitale. Alla regia video siederà Alessandro Tedde di Antropotopia mentre Beatrice Pucci, docente di Applicazioni digitali per le arti visive dell’Accademia, coordinerà le video-animazioni dei suoi studenti. Nell’affiancare pagine di Pergolesi a nuove composizioni di Gabriel De Pace e Damiano Ferretti, la messa in scena si propone di reinventare l’intreccio tra convenzione, seduzione e divario economico nel linguaggio di YouTube, del cosplay e dello streaming. Il teatro Galli di Rimini, coproduttore dello spettacolo, ne ospiterà la replica mercoledì 15 novembre. Ingresso 5-10 euro, prevendite allo 0544/249244.