Ravenna, al via la festa nazionale Pd, il segretario Barattoni: "Grande responsabilità per noi"
Riccardo Isola - «L’arrivo della festa nazionale del Pd a Ravenna sarà una grande occasione per il Partito Democratico, ma sarà anche una grande responsabilità a livello locale. Saranno 18 giorni densi di eventi e momenti di riflessione politica sul Pd e sulla politica nazionale per promuovere un’alternativa a questo Governo che si auto proclama del cambiamento ma di fatto non lo è». Queste le parole del segretario provinciale del Pd di Ravenna, Alessandro Barattoni alla vigilia del taglio del nastro della Festa Nazionale del Pd in programma dal 24 al 10 settembre al Pala DeAndrè di Faenza Segretario, è in arrivo l’appuntamento con la Festa Nazionale del Pd a Ravenna. Cosa significa per la città, la politica locale e nazionale?
«È una grande occasione sia dal punto di vista organizzativo sia politico per il nostro partito ma anche per tutto il nostro territorio che verso la fine della stagione balneare si ritroverà al centro del dibattito politico per 18 giorni. È un premio per i nostri militanti e per i nostri volontari. Stiamo lavorando di concerto col nazionale perché la prima volta della Festa Nazionale dell’Unità a Ravenna non si scordi mai. Politicamente è una grande responsabilità e una bella occasione».
Cosa ci si dovrà aspettare quindi?
«Al di là delle decine di eventi culturali e musicali, passando all’imprescindibile gastronomia e alle diverse opportunità di svago e socializzazione, questa sarà una Festa dei contenuti. Abbiamo pensato alla Festa della ripartenza e dell’apertura verso quella parte di società che non si rassegna, per chi crede che la sola razza esistente sia quella umana, per chi crede nella partecipazione e nell’azione politica che mette la persona al centro, per chi crede che la produzione della ricchezza debba essere sostenibile, per chi crede che la riduzione delle disuguaglianze sia una priorità, per chi crede nei beni comuni e nella sostenibilità delle politiche. Per chi crede che le cose possano cambiare».
Dal 24 agosto al 10 settembre i riflettori della politica nazionale saranno rivolti verso Ravenna. Qui i temi più importanti che saranno affrontati?
«È chiaro che ci saranno importanti momenti di riflessione e confronto sia politici che culturali. Sarà la Festa che precederà il congresso del Partito così come la festa che dopo qualche mese dalla formazione di quello che si autoproclama governo del cambiamento deve essere in grado di aprirsi alla società italiana evidenziando quelle contraddizioni, quelle promesse irrealizzabili e quel cambiamento in peggio al quale assistiamo ogni giorno.
Dalle nomine Rai, alla mancata abolizione delle accise, passando per la mancata introduzione del reddito di cittadinanza, all’annunciata abolizione delle domeniche gratis nei musei che ha avvicinato migliaia di famiglie italiane alla cultura ogni settimana ci sono fatti e atteggiamenti che sono lontani anni luce dalle promesse della campagna elettorale. Se a questo aggiungiamo un isolamento politico italiano a livello europeo mi permetto di dire che la festa deve essere quella che mette in luce aspetti preoccupanti di questa stagione gialloverde, anche se io la vedo più verdegialla, e dare all’Italia la prospettiva di un’alternativa utile e credibile. Su quello che è stato fatto dai nostri governi siamo stati già giudicati, la festa deve essere quella di un nuovo inizio e di una nuova prospettiva. Per un’Italia e un’Europa più forti e più giuste».