Quartiere Gulli a Ravenna, i residenti: «Lottiamo per rilanciare la via»
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«Io ero quella che negli anni Ottanta correva dietro gli spacciatori con la scopa. Oggi questo non è certo un paradiso, poco tempo fa mi hanno spaccato la porta di casa accusandomi di aver bagnato il balcone di quelli di sotto, quando invece io ero a fare volontariato. Ma le cose sono molto migliorate, è innegabile». Anna Zavoli è una residente di via Gulli, una di quelle che dopo decenni di degrado, hanno deciso di rimboccarsi le maniche per rilanciare il quartiere. Lo fa attraverso il gruppo Gullinsieme che sta cercando di costituirsi in associazione e che è nato, quasi involontariamente, da Mariangela Zannini, un’altra residente anche lei assegnataria di un alloggio popolare: «Vivo qui da dieci anni. Quando sono arrivata ho trovato un quartiere abbandonato, abitato da persone molto chiuse. Eppure siamo a due passi dal centro, sulla via per il mare. Nel mio piccolo, stanca di vedere intorno al palazzo dove abito erba alta, escrementi e rifiuti, ho iniziato a pulire, a sistemare, ad abbellire. Il mio obiettivo non era certo mettermi in mostra quanto rendere migliore questo posto, sopperendo alle mancanze che notavo».
LIBRI E PULIZIE
Dopo che una foto di Mariangela intenta a mettere a posto il giardino è stata pubblicata a sua insaputa su una pagina Facebook, il Comune l’ha contattata, iniziando con lei e con altri cittadini un percorso che è arrivato un anno e mezzo fa fino all’apertura di una biblioteca condominiale al civico 249/b, che oggi è aperta il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio e che, nelle intenzioni dei volontari che la gestiscono, dovrà essere sempre più spesso un punto di riferimento per gli abitanti di via Gulli e dintorni: «Questo posto – spiega Zannini – altro non era che una saletta condominiale destinata alle riunioni che però, nei fatti, era diventata un luogo di bivacco che dava adito a parecchie lamentele». Oggi Mariangela e i «suoi» si occupano anche delle pulizie straordinarie del quartiere, così come di organizzare feste per la gente del posto e non solo: «Il 25 maggio ci sarà quella di vicinato che rientra nel programma del pre-Festival delle Culture, vorremmo anche acquistare un barbecue per avere più occasioni di incontro all’aperto. Intorno al cibo e al mangiare insieme si possono senz’altro sensibilizzare le persone che vivono qui vicino a partecipare e a fare la loro parte per migliorare la vita del quartiere. Qui non si sta male ma, la sera, non si può nascondere che non ci sono sempre volti raccomandabili. Ci sono stati anche episodi di minacce e aggressioni, in pieno giorno. Senza allarmismi, devo ammettere che molto ancora si potrebbe fare per vivere più tranquilli. Noi ce la stiamo mettendo tutta».
«EPPUR SI MUOVE»
Anche Maria Marucci, un’altra residente, è impegnata insieme a Gullinsieme per riqualificare un quartiere che l’ha vista praticamente nascere: «Sono arrivata qui quando avevo due anni e via Gulli finiva all'altezza di via Aquileia. Ancora fatico a sentirmi sicura, soprattutto nelle ore serali. Ecco perché credo fermamente in questa opera di partecipazione, che necessita sempre di più di volontari, ai quali continua a essere rivolta la nostra chiamata». E tra le circa quindici persone che costituiscono il gruppo, c’è anche Fabrizio Dore, 34 anni: «Sono convinto che organizzare eventi, nell’ottica di aumentare la qualità della vita in questo quartiere, sia fondamentale. La prima volta ci sono solo venti persone? Pazienza. La seconda ne verranno di più. L’importante è che se ne parli e che qualcosa si muova». Altrimenti, secondo i cittadini più attivi, la nomea che ancora Gulli si porta dietro, in parte, rimarrà: «Quando, per decenni, un quartiere ha fatto rima con degrado – conclude Zannini - eliminare quella reputazione è difficilissimo. Capita, quasi paradossalmente, di incontrare ancora più diffidenza oggi che, qualcosa, realmente qualcuno sta facendo. Quasi come se quell’etichetta fosse impossibile da mandare via. Quasi come se il pregiudizio del “tanto in via Gulli nessuno fa niente” fosse un destino marchiato a fuoco».
STREET ART
Per valorizzare ulteriormente il quartiere, dopo Pasqua sono iniziati - proprio su alcuni dei condomini che si affacciano sul Pala De Andrè - gli interventi di street art organizzati insieme a Ericailcane, Bastardilla, NemO’s e Basik all’interno del festival Subsidenze organizzato dall’associazione Indastria di Marco Miccoli.