Porto di Ravenna, nei primi sei mesi 2017 cala il traffico merci del 2,5%
Il traffico merci nel periodo gennaio-giugno 2017 è risultato pari a 12.994.794 tonnellate di merce, il 2,5% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2016.
In particolare gli sbarchi sono stati pari a 11.010.796 tonnellate, 414.740 tonnellate in meno rispetto allo scorso anno (-3,6%), mentre gli imbarchi ammontano a 1.933.998 tonnellate (+4,5%).
Per quanto riguarda il solo mese di giugno, la movimentazione è stata di 2.217.325 tonnellate (-1,1% rispetto a giugno 2016), con un calo del numero di navi arrivate in Porto (1.459), pari al 4,8% rispetto allo scorso anno.
In particolare sono state sbarcate 10.351.786 tonnellate di merci (-1,0%), mentre gli imbarchi ammontano a 1.780.498 tonnellate (-3,6%).
Le merci secche hanno registrato un calo pari al 2,6%, mentre per le rinfuse liquide risulta una diminuzione dell’1,0%. Diminuita anche la movimentazione delle merci unitizzate, tra le quali quelle in container risultano in calo del 4,6% e quelle su rotabili segnano, invece, un -2,4%.
Per i container il risultato è stato di 115.808 TEUs, -2,2% rispetto allo scorso anno; in aumento i container vuoti (pari a 27.140 TEUs), 1.405 in più, e in calo i pieni (88.668 TEUs), 3.981 in meno.
Il numero dei trailer è stato pari a 34.023 unità (-12,4%). Buono il dato sulla relazione Ravenna-Brindisi-Catania, dove sono stati movimentati 25.939 trailer per Catania e 6.943 per Brindisi, per un totale di 2.740 pezzi in più (+9,1%). Il calo in questo caso è da attribuirsi, sostanzialmente, alla sospensione, dal gennaio scorso, della linea della Grimaldi per Bari e Patrasso, oggi in corso di riattivazione.
Buono il risultato dei materiali da costruzione, con 2,712 milioni di tonnellate movimentate, in crescita di 262 mila tonnellate (+10,7%), grazie a oltre 220 mila tonnellate in più (+10,3%) di materie prime per le ceramiche e in particolare di argilla dall’Ucraina.
In crescita anche i metallurgici, con 3,193 milioni di tonnellate (+6,2%); i Paesi con gli incrementi più consistenti sono stati India, Egitto, Turchia e Germania.I comparti dove si sono registrati i segni negativi più evidenti sono stati l’agroalimentare (derrate alimentari solide e prodotti agricoli), con oltre 500.000 tonnellate in meno (-23,6%), ed i concimi (-20,4%).
Per le derrate alimentari solide e prodotti agricoli il calo più sostanziale si è verificato per il frumento e per i semi oleosi.
Buono invece il dato relativo alla movimentazione di autovetture nuove che ha registrato la movimentazione di 13.989 auto (+11,5%) sbarcate.
Per quanto riguarda il traffico crocieristico, nei primi sei mesi dell’anno si sono registrate 16 toccate, rispetto alle 15 dello stesso periodo del 2016, con 14.751 passeggeri rispetto ai 16.574 del 2016 (-11%). Naturalmente i mesi che più incidono in questo tipo di mercato sono quelli che vanno da giugno a settembre, basti pensare che a fine luglio, se saranno rispettate le attuali previsioni, oltre 9.000 passeggeri si aggiungeranno a quelli sino al 30 giugno sbarcati sulla banchina del terminal di Porto Corsini.
“I traffici sono calati del 2,5% durante i primi sei mesi di quest’anno ma – ha dichiarato Daniele Rossi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale – confidiamo che questo dato possa essere invertito nei prossimi poiché le cause che hanno determinato il rallentamento dei primi sei mesi sono risolte, ad esempio le limitazioni alla navigazione derivanti dal dosso in avamporto, e la congiuntura economica generale dei mercati sembra orientata ad una progressiva ripresa.
Il Porto di Ravenna sta soffrendo di alcuni limiti di carattere infrastrutturale sui quali però si sta da tempo lavorando sia per il breve che per il lungo periodo. Tutta la comunità portuale, i terminalisti primi tra tutti, si sta impegnando con determinazione per mantenere l’attuale livello dei traffici e i futuri investimenti programmati da tanti operatori nel nostro scalo, ne testimoniano la vitalità, la forza e le grandi potenzialità. Stiamo lavorando sul Progetto “Hub Portuale di Ravenna 2017” consapevoli che si tratta di una imperdibile occasione per il rilancio e l’affermazione del ruolo, assolutamente primario, che lo scalo di Ravenna può ricoprire nei prossimi anni all’interno della portualità italiana e non solo.
Nei giorni scorsi si è insediato a Roma, sotto la Presidenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale. Questa Conferenza ha, tra le altre cose, anche il compito di coordinare ed armonizzare, a livello nazionale, le scelte strategiche che attengono i grandi investimenti infrastrutturali, e il Porto di Ravenna è seduto a questo tavolo a rappresentare e sostenere la strategicità e valenza del suo progetto di potenziamento infrastrutturale che, come è stato detto molte volte, è un progetto integrato che comprende l’escavo dei fondali, il consolidamento delle banchine, il potenziamento delle reti di collegamento viarie e ferroviarie nonché le tante azioni, molte delle quali già in corso, mirate all’innalzamento ulteriore del già alto livello dei servizi che il Porto può offrire.
A coordinare i lavori della Conferenza, il Ministro Delrio – ricorda il Presidente Rossi - ha delegato Ivano Russo, consulente del Ministero, che il 30 gennaio scorso è venuto a Ravenna a visitare il Porto e ad incontrare tutti i rappresentanti del cluster marittimo e sono certo che abbia alla sua attenzione l’importanza dei progetti di sviluppo del Porto di Ravenna, in corso e futuri. La Conferenza si avvarrà inoltre di Assoporti - l’Associazione dei Porti Italiani della quale il Porto di Ravenna è recentemente rientrato a far parte - come struttura tecnica di supporto, mentre la Società RAM (Rete Autostrade Mediterranee), guidata da Ennio Cascetta, la affiancherà su tutti i principali dossier di studio, analisi dei traffici e pianificazione strategica delle opere. Andiamo avanti con il nostro lavoro – conclude il Presidente Rossi - per rispettare la serrata tempistica imposta dalla procedura di presentazione del Progetto, rimodulato, di “Hub portuale” e per mantenere le fonti di finanziamento già destinate alla sua realizzazione perché questo Porto e tutte le persone che vi lavorano, la città di Ravenna e tutto il suo territorio traggano, dal futuro sviluppo dei traffici portuali, nuove occasioni di crescita e di occupazione”.