Piste ciclabili, la Fiab: «A Ravenna le classifiche sono un'illusione»

Ravenna città delle biciclette? Non esattamente. Perché dietro alle classifiche elaborate ogni anno dal Rapporto Ecosistema di Legambiente e Ambiente Italia, dietro i numeri secchi ci sono sfaccettature non da poco. A sostenerlo è la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), che non a caso valuta i Comuni prendendo in considerazione cinque parametri invece di uno (i metri equivalenti di piste ciclabili ogni cento abitanti). Valutazione dalla quale Ravenna esce comunque a testa alta, con cinque «bike smile», punteggio che hanno solo 10 comuni sui 117 presi in considerazione: «Siamo senza dubbio una città di persone che usano la bici – commenta il presidente di Ravenna Andrea Navacchia – ma ci siamo così abituati che diamo molte cose per scontate. Manca un pezzo di pista? Pazienza. Non c’è per niente? Andiamo contromano sul marciapiede, tanto nessuno ci contesta nulla. Per noi, dunque, quei 25,66 metri di piste ciclabili ogni cento abitanti che posizionano Ravenna al quinto posto in Italia secondo Ecosistema Urbano, dicono poco o nulla».

PUNTEGGI INFERIORI
Analizzando meglio la situazione locale, Fiab si è per esempio accorta che la rete ciclabile manca spesso di manutenzione, segnaletica o non è «magliata» (le diverse parti sono scollegate): «Un’altra delle criticità riguarda il fatto che gli itinerari ciclo-turistici non sono sufficientemente promossi, quando invece rappresenterebbero un patrimonio di grande valore, da far conoscere e diffondere. Senza contare la nota dolente dell’educazione della cittadinanza sui temi della ciclabilità: Ravenna è una città che non crede abbastanza all’importanza di spostarsi in bicicletta, paradossalmente. Nelle classifiche italiane fa una bellissima figura, ci mancherebbe. Ma se venisse confrontata con alcune città del Nord Europa, non prenderebbe la sufficienza». Infine, la ciclabilità urbana è difettosa: «Tra buche e radici che sollevano l’asfalto, il punteggio non è cinque ma due»  

SAN MICHELE E MADONNA
La Fiab lancerà nei prossimi mesi due petizioni: «La prima riguarda San Michele: con pochi interventi monetari andrebbe collegata con una pista ciclabile a Ravenna, completando un percorso che in parte già c’è. La seconda riguarda, invece, Madonna dell’Albero: «Vorremmo che i residenti potessero arrivare in centro città con un collegamento lungo il fiume che preveda anche un ponte ciclo-pedonale su Punta Galletti». E la Federazione monitorerà da qui all’anno prossimo anche la situazione di via Maggiore: «La pista ciclabile c’è e non c’è, si interrompe di continuo, è piena di smagliature e fine al Consorzio Agrario è un disastro, rientrando poi in parametri normali. Ma quella, anche in base al Piano urbano della mobilità sostenibile, dev’essere considerata una “autostrada ciclabile”, dove senza dubbio urgono i lavori. Se non ci saranno interventi, ne terremo sicuramente conto nelle prossime valutazioni. Per noi quella resta una assoluta priorità».

NOTE QUASI POSITIVE
Apprezzati da Fiab, invece, l’intervento sulla strada costiera davanti alla colonia della Croce Rossa, fino a Marina di Ravenna, così come quello di via delle Americhe: «Ma siamo lo stesso scettici, perché non è stato progettato il pezzettino sulla rotonda, quello che porta alla ciclabile del mare. Ci hanno detto che con i ritagli della gara, verrà comunque realizzato. Sta di fatto che attualmente, nel cantiere, non c’è».