Omicidio di Castiglione: i Ris sulla scena del crimine. La vittima era morta da un paio di giorni

Romagna | 08 Ottobre 2018 Cronaca nera
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La mattina dell'8 ottobre, 5 carabinieri dei Ris di Parma hanno esaminato l'appartamento di Castiglione di Cervia dove il 43enne Rocco Desiante, pizzaiolo di origini pugliesi, è stato trovato morto. L'uomo che da qualche giorno abitava in quella casa datagli da un amico, non si vedeva in giro dallo scorso 3 ottobre, ma ad alcuni conoscenti aveva dichiarato di voler rientrare in Puglia, dalla madre e dal fratello. E' stato proprio l'amico ad allertare i vigili del fuoco per entrare in casa, non essendo riuscito a contattare telefonicamente Desiante. Il 43enne è stato trovato, nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, su una poltrona in un lago di sangue, massacrato, pare, a calci e pugni, ma non si esclude che sia stato "finito" con una coltellata o un colpo di pistola. E' certo che fosse morto da un paio di giorni. I carabinieri che sono stati i primi ad intervenire, allertati dai vigili del fuoco che avevano sfondato la porta e trovato il cadavere, si sono trovati difronte una scena agghiacciante con sangue ovunque. La Scientifica ha isolato diverse impronte che sta analizzando mentre i vicini di casa hanno spiegato di aver sentito dei rumori provenire dal bilocale di Desiante, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre e di aver visto del sangue sulle scale della palazzina la mattina seguente, cui, però, non hanno dato grande importanza tanto che non hanno allertato la polizia. L'8 ottobre, i Ris sono intervenuti per un primo sopralluogo assieme a due carabinieri del Nucleo operativo di Cervia- Milano Marittima per isolare sangue e reperti biologici per chiarire la dinamica del delitto e capire se attraverso le tracce si possa arrivare alla persona che era con la vittima nell'appartamento. Verosimilmente già domani verrà disposta l'autopsia, fondamentale per determinare le cause del decesso. L'uomo è stato massacrato di botte, ma bisognerà far luce anche su una piccola ferita dietro a un orecchio.&nbsE' probabile che la vittima conoscesse il suo assassino visto che non sono stati trovati segni di effrazione sulla porta che era chiusa con le chiavi inserite dall'interno. Al momento gli inquirenti che stanno cercando di far luce sul movente escludono la rapina perchè il 43enne era, al momento disoccupato, ed alloggiava in quell'appartamento senza luce nè gas grazie ad un amico che gli aveva fatto un favore. Esculsa anche la pista passionale visto che l'uomo era single da un paio di anni.
"Le modalità dell'aggressione e la violenza ci fanno escludere che volessero dargli solo una lezione- ha commentato il procuratore capo, Alessandro Mancini che sta coordinando le indagini dell'omicidio- come possiamo ipotizzare che sia stato aggredito da più persone anche se non abbiamo ancora elementi certi per affermarlo. Procediamo senza tralasciare alcuna pista".
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