Lo sport e il Covid nel basket, Fermi (E-Work): "Il Governo dovrebbe essere molto più incisivo con le Federazioni"
Prima domanda: qual è stato il momento più complicato, a livello organizzativo e gestionale, del 2020? Seconda domanda: la vostra società quanti soldi ha perso nell’anno solare 2020 dai mancati incassi potenziali da stadio/palazzetto (vedi biglietteria e sponsorizzazioni)? Terza domanda: se fosse a un tavolo del Governo, cosa chiederebbe per tutelare il proprio club? Quarta domanda: che anno sarà il 2021 a livello aziendale? Sono questi i quattro interrogativi, nonché spunti di riflessione, che abbiamo deciso di girare ai dirigenti delle sei maggiori società di Ravenna a Faenza sui titoli di coda di un 2020 condizionato pesantemente dal Covid, con riflessi sociali e (soprattutto) economici che hanno colpito anche lo sport locale in un anno (si spera) irripetibile e senza precedenti.
Per l'E-Work ja risposto il presidente Mario Fermi
1. «Il momento più difficile da quando è scoppiata la pandemia è indubbiamente quello attuale, perché quando abbiamo dovuto chiudere a febbraio, ormai un anno fa, lo abbiamo fatto senza particolari problematiche. Ora dobbiamo organizzare il recupero di molte partite in tempi davvero molto ristretti, le trasferte, sia quelle in pullman che quelle con voli aerei da prenotare pur tra tante incognite, e poi ovviamente c’è tutto il lato sanitario come i tamponi per le atlete e lo staff e la sanificazione degli impianti. Nell’ultimo mese e mezzo sono iniziate le difficoltà e ora abbiamo toccato il picco».
2. «La cifra che abbiamo perso si aggira intorno ai 40/45mila euro».
3. «Al Governo chiederei di essere più incisivo nei confronti della Federazione Italiana Pallacanestro per avere maggiore serietà nel mondo della pallacanestro femminile. La Fip si sta arrampicando sugli specchi, facendoci andare avanti senza tutelare le società e soprattutto le giocatrici e la dimostrazione è il caos in cui ci siamo ritrovati riguardante i protocolli Covid da seguire. Ci vorrebbe un modo univoco di comportarsi a livello sanitario, perché la Fip dice una cosa e le Asl un’altra e noi società non sappiamo chi dobbiamo seguire. A livello economico chiederei aiuti più sostanziosi per i club, ma questo vale per tutte le discipline sportive e mi rendo che non sia semplice».
4. «Le previsioni non sono delle più rosee: da quello che dicono gli esperti in materia, il brutto deve ancora arrivare non tanto a livello sanitario, ma dal punto di vista economico, perché l’onda lunga si vedrà proprio nel 2021».