L'imprenditore cervese: "Neanche l'anno della mucillagine uno sfacelo così"

«Una stagione incredibilmente in negativo. E dopo la quale, la ripresa, è difficilissima da intravedere». Leo Lucchi è proprietario della società Adriasport che organizza grandi eventi calcistici soprattutto nella zona tra Cervia e Cesenatico. Ed è anche il titolare dell’albergo di famiglia, l’Hotel Roma di Cervia. Il suo, dunque, è un doppio punto di vista. «Per quanto riguarda l’agenzia - racconta - abbiamo registrato il maggiore dei danni possibili. Siamo a fatturato zero, dopo anni in cui eravamo cresciuti anche a due cifre. Trattandosi di eventi che accoglievano anche 4mila persone alla volta, è facile immaginare come, a causa del divieto di assembramenti, tutto si sia fermato. Ne abbiamo in programma due a fine stagione ma non sappiamo assolutamente se si potranno tenere, siamo senza indicazioni di alcun tipo. Secondo noi, nemmeno il prossimo anno potremo tornare alla normalità: lavoriamo con le famiglie e con i bambini, molte persone sono rimaste senza lavoro. Anche se il problema sanitario e le limitazioni ad esso legato dovessero scemare, sarà dura ripristinare nel giro di poco la situazione di prima. Mi piacerebbe molto sbagliarmi».
Sul versante alberghiero qualcosa si muove ma il quadro generale resta desolante: «Ho una struttura abbastanza grande che però, invece che a marzo, ha aperto il 25 giugno. A luglio la clientela ha subito un calo del 38-40%, anche per la prima settimana di agosto le prenotazioni sono scarse. C’è grande richiesta dall’8 al 22 ma non potremo comunque fare i numeri dello scorso anno: c’è la questione del mantenimento delle distanze ma c’è anche il grande tema del personale che quest’anno è aumentato in proporzione alla clientela ma, in generale, ha numeri inferiori rispetto al 2019. Anche a fronte della richiesta, potremo di fatto andare a vendere il 30% in meno delle camere. Insomma, neanche gli anni della mucillagine sono paragonabili a una stagione come questa». (s.manz.)