Imola, "SCART", quando i rifiuti diventano Arte

Romagna | 08 Giugno 2017 Cultura
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 Gratuita e aperta a tutti, l’esposizione delle opere ottenute impiegando materiali di scarto sarà visitabile dall’8 al 25 giugno nella Salannunziata. Il progetto del Gruppo Hera è stato realizzato in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze

Sono ritratti di personaggi famosi e sculture di animali. Soprattutto, però, sono opere d’arte, ottenute attraverso riuso di materiali di scarto, destinati allo smaltimento. Proprio per questo fanno parte di “Scart, il lato bello e utile del rifiuto”, mostra itinerante che ospita i lavori degli studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze.
Realizzata nell’ambito della collaborazione con Waste Recycling, società del Gruppo Herambiente, la mostra – gratuita e aperta a tutti – arriva a Imola (dopo una prima tappa a Ravenna nel mese di maggio). Allestita alla Salannunziata, in via F.lli Bandiera 17a, dall’8 al 25 giugno, in collaborazione con i Musei Civici di Imola, può essere visitata tutti i giorni, dal martedì alla domenica (escluso il lunedì), dalle 16 alle 19 e il sabato e la domenica anche la mattina dalle 10 alle 13. Nei prossimi mesi l’esposizione toccherà la città di Modena
Accompagnata da un catalogo curato dal critico d’arte Claudio Spadoni, ex direttore del Museo della Città di Ravenna, la mostra di Scart si rivolge a un pubblico ampio e guarda con attenzione anche ai più piccoli, con un laboratorio didattico e creativo, anch’esso gratuito, che si terrà nella giornata di sabato 17 giugno a partire dalle ore 16. Grazie a questo laboratorio, i bambini saranno coinvolti in diverse attività creative per ragionare sulle tematiche ambientali, focalizzando i problemi e avvicinandosi alle possibili soluzioni, grazie al riciclo e al riutilizzo.
 
Il resto del pubblico potrà invece “perdersi” fra le opere della mostra e lasciarsi sorprendere dalle mille forme che può assumere la materia quando passa attraverso la forza rigenerante dell’arte. I volti di Lucio Dalla, Marilyn Monroe, Frida Kahlo, Madre Teresa di Calcutta, David Bowie, e altri ancora, si divideranno così la scena con opere di tipo scultoreo, raffiguranti animali di vario tipo e che, nelle parole di Spadoni, compongono “un eterogeneo bestiario di divertita, in alcuni casi scanzonata intonazione dada-surrealista”.
 
Alcune opere andranno anche in giro per la città e saranno esposte, sempre dall’8 al 25 giugno, negli spazi della biblioteca comunale di Imola e alla biglietteria della Rocca Sforzesca.
Il Gruppo Hera dà così seguito alla tradizione di Scart, il progetto curato dall’Ad di Waste Recycling, Maurizio Giani, che l’aveva ideato oltre 18 anni fa per incidere positivamente, proprio attraverso l’arte, sulla mentalità del recupero e del riuso. Parte integrante del quotidiano impegno della multiutility sul fronte dell’economia circolare, Scart ne affronta le sfide in modo  innovativo, aprendo una nuova strada verso un tipo di riuso e riciclo che riconosce un valore crescente al rifiuto, dandogli una vita illimitata e trasformandolo così da costo in risorsa.
 
“E’ un’iniziativa che volentieri ospitiamo nel nostro territorio – dichiara Daniele Manca, sindaco di Imola -. Come già accadde per l’albero di Natale realizzato all’Osservanza con materiale di scarto, questa mostra rappresenta una nuova opportunità per dimostrare che i rifiuti possono essere molto più che “scarti”: possono vivere una nuova vita, produrre bellezza, non essere un problema, ma un’opportunità. Questo è un modo molto efficace per radicare la cultura del riuso, un plauso ad Hera che ha voluto coinvolgere il territorio e le istituzioni locali in questa operazione”.
 
“L’arte non è un esito accessorio della materia – afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – ma ne costituisce una rigenerazione che può ispirare tutte le altre rigenerazioni su cui si basa l’economia circolare per la quale Hera lavora ogni giorno attraverso persone, mezzi, processi, impianti. Il progetto Scart, in questo senso, esprime valori che vanno al cuore della nostra mission. Siamo quindi molto contenti – conclude Tommasi – di averne ricavato una mostra che, oltre a rendere conto delle importanti collaborazioni con i ragazzi delle accademie d’arte, ha il merito di portare il risultato del loro lavoro in varie città raggiunte dai nostri servizi, nel tentativo di innescare, per così dire, un contagio virtuoso di idee ed emozioni”.
 
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