Il podcast in Romagna attraverso l’esperienza di Gianni Gozzoli, da Radio Sonora alla Rai

Romagna | 31 Agosto 2020 Cultura
il-podcast-in-romagna-attraverso-lesperienza-di-gianni-gozzoli-da-radio-sonora-alla-rai
Federico Savini
«Negli Stati Uniti quella del podcaster è una figura professionale vera e propria. In Italia, credo che solo Paolo Trincia possa qualificarsi come “podcaster professionista”, capace di vivere di questo mestiere, sviluppato a partire dal lavoro come giornalista e autore televisivo. Oggi, in Italia, il podcasting può essere una bella vetrina che da sola non garantisce la stabilità economica. Ma come trampolino di lancio è ottimo ed è un mezzo in grande crescita». Gianni Gozzoli, art director e coordinatore di Radio Sonora, è la persona più adatta, sul nostro territorio, a fare il punto sullo stato di salute del podcasting, l’ultima evoluzione della «radio su internet», che ancora suona esotica a tanti ascoltatori ma in realtà prende sempre più piede e, soprattutto, tanto nuova non è. Senza scomodare la storia di quello che, in sintesi, non è altro che un file mp3 parlato che si può fruire a richiesta (on demand), quando si ha tempo e voglia di ascoltarlo, iscrivendosi a una piattaforma digitale, in provincia di Ravenna siamo stati pionieri italiani con Radio NK, emittente  web goliardica che cominciò a trasmettere in podcast nel 2004. Rivelato ai lettori, per dovere di trasparenza, che tra gli animatori del podcast russiano figurava anche il sottoscritto, il webmaster di quell’esperienza, l’alfonsinese Alessandro Venturi, è stato il primo italiano a creare, in rete, una pagina dedicata a «come fare un podcast», sempre nel remoto 2004, arrivando poi a scriverci un pionieristico manuale. L’anno scorso, quindi 15 anni dopo, il manuale Podcasting. La radio di contenuto ritorna sul web ha permesso al suo autore Luigi Lupo di accreditarsi presso La Stampa come curatore di podcast. E a raccontarci quanto sia evoluto questo mezzo è anche l’esperienza peculiare di Radio Sonora (nata 11 anni fa per coinvolgere i giovani della Bassa Roimagna in un progetto lungimirante, col recente successo del Sonora Radio Fest) è il suo coordinatore Gianni Gozzoli, anche formatore per l’Agenzia Nazionale Giovani e di recente autore per Radio Rai. «Podcast vuol dire “spargere, diffondere pod” - spiega Gozzoli -. Il “pod” è il “baccello” ma fa riferimento al supporto fisico che per un decennio ha avuto il monopolio sulla distribuzione dell’audio digitale, ovvero l’iPod di Apple. Il podcast è una tecnologia che permette l’ascolto di file audio su internet, attraverso la distribuzione di aggiornamenti chiamati “feed Rss” a cui un utente si può iscrivere.
Tu come ci arrivi?
«Dopo il 2000 facevo corsi audiovisivi e usavo registrazioni audio che oggi diremmo simili a podcast. Radio Sonora, dal 2009, mi ha permesso di sviluppare una sorta di formazione scolastica sul podcast, con laboratori nelle scuole, fino a parlare dei podcast per l’Agenzia Nazionale Giovani e nei corsi di formazione degli European Solidarity Corps, il servizio civile europeo».
Cosa cambia dalla radio al podcast? La principale differenza sembra tra il flusso della diretta, tipico della radio classica, e la natura «on demand» del podcast, che uno ascolta quando vuole.
«E’ proprio la differenza principale; secondo me un podcast può definirsi tale se dietro ci sono montaggio ed editing. Possiamo paragonarlo a una serie tv per la divisione in episodi, la serialità e l’uscita periodica delle puntate. I podcast sono reperibili nelle piattaforme dedicate, si scaricano e si ascoltano. Naturalmente si può anche improvvisare, ma secondo me la vera differenza con la radio tradizionale è proprio il “confezionamento” di un prodotto finito ed estemporaneo, laddove la radio rimanda più all’irreplicabilità del teatro ed è più legata alla stretta attualità. Il formato podcast è comunque usato per caricare sul web programmi radio già trasmessi via etere. In Italia il più ascoltato è quello de La Zanzara e anche per questo le classifiche nostrane non sono attendibili per seguire il mondo del podcast vero e proprio».
Che fase vive il mondo del podcast?
«Negli Stati Uniti è un media consolidato, mentre in Italia il lockdown ha incrementato la sua diffusione. La storia è questa: nel 2004 se ne comincia a parlare, nel 2005 Steve Jobs ci investe con l’I-pod, che segnò una prima cesura, e nel 2014 arriva anche il caso editoriale che rende il podcasting di massa: Serial (approfondimento investigativo di Sarah Koenig, di grande successo nel mondo anglosassone, nda). La diffusione degli smartphone gli ha dato ulteriore slancio. In Italia il podcast Veleno di Paolo Trincia, sostenuto da Repubblica, è stato il primo caso di “podcast vero” di successo. Recentemente, i podcast “riassuntivi” della Gazzetta dello sport hanno allargato ulteriormente l’utenza».
Ma non è un vero lavoro...
«In pochi casi si riesce a vivere di solo podcasting, almeno in Italia. Però è una bella vetrina e se lo si fa a livello professionale bisogna cercare sponsor e fondi. Gli stessi aggregatori di podcast, come Spreaker e Storie Libere, sono nati così. Oggi anche Spotify, il colosso della musica in streaming, lavora molto su questo mercato».
E apre possibilità? Cos’è che «funziona», oggi, in questo mondo?
«Il true crime va fortissimo fuori dall’Italia, così come l’e-learning, cioè i podcast che insegnano a fare cose. Consiglio i cataloghi di Storytel, Storie Libere e Audible di Amazon, per farsi un’idea di cosa offre il mercato. Preziosissima è Radio Techetè per Radio Rai. Spreaker, poi, permette a tutti di caricare il proprio podcast con vari tipi di abbonamento e strumenti per monetizzarlo».
Come formatore e con Radio Sonora, come hai visto cambiare l’atteggiamento dei ragazzi nei confronti del mezzo radiofonico?
«I nativi digitali hanno facilità nel costruire idee, realizzare trasmissioni e montarle. Quando lavoro per l’Agenzia Nazionale Giovani vedo lo stesso, con la differenza che ai corsi partecipano anche stranieri che conoscono meglio i podcast. I ragazzi di oggi sono più sicuri che in passato».
Perché un ragazzo dovrebbe provare a fare podcast?
«E’ un mezzo economico e democratico, che lascia libertà creativa. Permette di riscoprire una dimensione di intimità, un rapporto stretto del pubblico con la tua voce, molto raro oggi. E poi è un’ottima palestra per creare e rifinire contenuti di qualità, come voce recitante e come autore».
Cosa, quest’ultima, che ti riguarda. Stai lavorando per RadioRai...
«Nel 2016 per Radio Sonora con alcuni amici realizzammo il progetto zen.zero, piccoli podcast con storie grottesche a cui parteciparono tanti artisti. Nel 2018, insieme a Marco Borghesi, abbiamo realizzato una vera fiction radiofonica, Alla ricerca del gatto, bissata l’anno dopo da L’estremo difensore, con gli attori Alfonso Cuccurullo ed Enrico Folli. Da solo ho realizzato dei tutorial sul podcast, con interviste a professionisti e consigli sui vari aspetti. E poi siamo arrivati al podcast su Lidia Motta, la signora della radio (vedi box, nda)».
Podcast romagnoli da segnalare?
«Merita.biz è ottimo per l’economia e segnalo la webradio Giardino, che fa capo all’Arci e a cui lavorano tanti romagnoli».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-il-podcast-in-romagna-attraverso-lesperienza-di-gianni-gozzoli-da-radio-sonora-alla-rai-n25523 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione