Il medico vaccinatore di Cotignola: "Così faccio la mia parte"

«Sono oltre due mesi e mezzo che non resto a casa dei miei genitori, che sono anziani, più di cinque minuti. Solo dopo la seconda dose, in programma il 26 gennaio, mi sentirò protetto e mi tranquillizzerò». Claudio Morganti, 46 anni, di Cotignola (nella foto con la collega Elisa Ronconi), è il responsabile della guardia medica di Lugo. Il 4 gennaio è stato uno dei primi operatori sanitari a sottoporsi al vaccino contro il Covid: «Non ho avuto problemi, solo un po’ di indolenzimento al braccio. Nel frattempo, continuo a stare molto attento e a portare tutti i presidi di protezione individuale del caso. La paura più grande resta quella di trasmettere il virus, in caso di contagio, ai familiari: per quanto mi riguarda, oltre ai miei genitori, mia moglie e le nostre due figlie. Non vedo davvero l’ora di recuperare il tempo perduto, di organizzare le mangiate che non abbiamo potuto fare in questi mesi». Morganti si è messo anche a disposizione come medico vaccinatore: «Non mi sono certo candidato perché non so come riempirmi le giornate. Tra la continuità assistenziale e le sostituzione dei medici di base, le cose da fare sono già molte. Ma io credo che fare i medici sia anche una missione. E ora che c’è da combattere, è giusto farlo. Io, poi, mi sento molto predisposto al sacrificio: sono un podista, dunque molto abituato alla disciplina e alla fatica». Se ripensa alla prima ondata, quella di primavera, Morganti è consapevole del fatto che le cose ora stanno andando peggio, almeno in provincia di Ravenna: «Solo a giudicare dai contagi tra i colleghi, l’altra volta ci fu un solo medico infettato, tra l’altro asintomatico. Questa volta, invece, su 19 persone i casi positivi sono stati quattro. A me è toccata una quarantena fiduciaria perché sono stato un contatto stretto di una paziente che ho visitato per un problema di pressione e che, il giorno dopo, ha iniziato ad avere i sintomi del Covid ed è risultata positiva». Morganti, egoisticamente parlando, non vede l’ora sia il 26: «Quando il mio sistema immunitario sarà a regime, vivrò tutto con maggiore serenità. Ma sarò ancora più felice quando una certa fetta della popolazione sarà vaccinata. So che sono casi non troppo frequenti ma muoiono di Covid, anche persone non così anziane. Non c’è, dunque, da abbassare il livello di attenzione». (s.manz.)