I 25 ANNI DI SETTESERE | Andrea Pazzi (dir. Confcooperative Romagna): «Testata radicata sul territorio, il valore cooperativo dell’informazione»

Andrea Pazzi* - Setteserequi è un settimanale fortemente radicato nel territorio, in particolare a Faenza dove ha messo le sue prime radici e dove è riconosciuto come un interlocutore affidabile e concreto per la comunità e per le imprese. 25 anni sono un traguardo importante per una testata giornalistica locale, soprattutto alla luce degli stravolgimenti che hanno investito il mondo dell’informazione negli ultimi 10/15 anni, e rappresentano al contempo una grande responsabilità. Perché fare informazione oggi, e soprattutto farlo in modo equo e corretto, è un lavoro che richiede continue mediazioni tra il bisogno di razionalizzare le risorse, purtroppo sempre più urgente per tutte le imprese di tutti i settori, e la necessità di approfondire, di dedicare tempo ed energie all’analisi delle notizie e al mantenimento di un saldo legame con la comunità di cui, e con cui, si parla. Il mio auspicio è che il bisogno di ricevere informazioni di qualità rimanga sempre una priorità imprescindibile per ciascuno di noi e che quelle poche testate che hanno saputo resistere e rispondere a questo bisogno possano mantenere la propria posizione e consolidarla. Dietro alla testata Setteserequi c’è Media Romagna, una cooperativa di giornalisti che lavorano quotidianamente per il settimanale e per diversi altri progetti editoriali di informazione territoriale. Detto questo, sono convinto che le considerazioni sopra esposte non siano per nulla disgiunte dal fare giornalismo in forma cooperativa: la forma cooperativa non è mai casuale ed è probabilmente ciò che è alla base della longevità di «Setteserequi» e ciò che ne garantisce resilienza e fluidità. Cento di questi giorni a tutti voi.
*Direttore generale di Confcooperative Romagna