Fusignano, i candidati Baldini e Pondi rispondono alle domande

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Sono due i candidati per la poltrona di sindaco a Fusignano, città dove dopo 10 anni conclude il suo doppio mandato Nicola Pasi. Alle prossime elezioni i fusignanesi dovranno scegliere tra Claudio Baldini, a capo della coalizione di centrodestra «Prima Fusignano», e Nicola Pondi, candidato del centrosinistra con la lista «Insieme per Fusignano»

Quali sono le tre priorità del vostro mandato fin dai primi mesi?
Claudio Baldini: «Due priorità per la sicurezza: quella stradale e quella civica della microcriminalità. Come consigliere comunale in opposizione da 5 anni, ho cercato con gli strumenti a mia disposizione in Consiglio di sollecitare la messa in sicurezza di una intersezione stradale (via Fornace con via Sordina) che è stata purtroppo teatro di svariati incidenti stradali, alcuni con esito mortale. Purtroppo l’Aministrazione uscente non è stata così solerte e attenta nel trovare una soluzione di concerto con la Provincia per mettere in sicurezza quell’incrocio. Per quanto riguarda la microcriminalità, anche sul nostro territorio ha trovato terreno fertile per espandersi e ha creato condizioni di disagio alla nostra comunità, che ha avuto la sensazione di essere stata abbandonata dalle Istituzioni. Dobbiamo creare quelle condizioni e utilizzare quegli strumenti che ci permettano di riportare serenità e controllo del territorio, installando maggiori telecamere h24, e illuminando maggiormente le zone a rischio di spaccio droga. Creare poi un tavolo di intesa con la Polizia dell’Unione per implementare il loro organico, che abbia la possibilità di maggiore controllo con presenza attiva sul nostro territorio».
Nicola Pondi: «In questi anni si è lavorato molto per adeguare e migliorare la rete dei sottoservizi, ora va affrontata una programmazione delle asfaltature delle strade e l’abbattimento delle principali barriere architettoniche, per un territorio più sicuro e inclusivo. Dobbiamo dare risposte efficaci al decoro urbano, intervenendo su alcuni punti del centro storico con interventi orientati alla qualità architettonica e ambientale (corso, piazza Armandi, fontana). Poi il Pug, lo strumento urbanistico, sarà da rivedere per garantire politiche di gestione coerenti e conseguenti a quanto accaduto il maggio scorso».

Quali sono, invece, i temi e gli interventi che intendete sviluppare nel medio-lungo periodo?
Claudio Baldini: «Abbiamo l’esigenza di riqualificare alcune strutture, comprese strade e marciapiedi. Il parco Primieri, abbandonato da diverso tempo, necessita di una rivisitazione degli spazi al suo interno (piscina compresa) per renderlo attrattivo e di interesse comunitario. Corso Emaldi, la strada principale del centro storico, necessita di un nuovo manto stradale. In piazza Armandi il sollevamento del manto stradale dovuto alle radici degli alberi rende impossibile il parcheggio delle autovetture. In corso Garibaldi gli alberi, divenuti di grossa taglia, impediscono il passaggio pedonale anche a persone diversamente abili, senza tralasciare gli interventi di efficientamento energetico da effettuare nella piattaforma scolastica».
Nicola Pondi: «La messa in sicurezza idraulica dei nostri territori, da affrontare con tutta la filiera istituzionale (fiumi, canali, fognature), per restituire un territorio più forte di prima. Non va trascurata la sicurezza stradale di alcuni punti critici, in particolare su strade provinciali (incrocio via Fornace-via Sordina, collegamenti ciclabili delle frazioni al capoluogo). Andranno trovate le risorse e programmati gli interventi come già fatto in questi anni (rotonda del Pilastrino, completamento ciclopedonale Maiano). La raccolta porta a porta ha portato, senza dubbio, importanti risultati. È necessario però risolvere criticità che riguardano soprattutto il decoro del centro e arrivare ad un sistema di tariffazione puntuale per premiare i cittadini virtuosi».

Caro-vita e povertà crescente. Come si affrontano con gli strumenti di un Comune?
Claudio Baldini: «La crisi economica nazionale incide anche sulla nostra piccola comunità, che vede una costante chiusura di varie attività commerciali nel paese. Pertanto sarà nostro intento incentivare i mercati settimanali con esenzione del costo per l’occupazione del suolo pubblico per alcuni anni a venire, in modo tale che l’incremento di bancarelle possa attrarre quell’interesse inclusivo che genera la cosiddetta economia circolare. Bisogna poi creare maggiori eventi quali spettacoli, feste paesane di varia appartenenza, interagire con i giovani con attività sportive per rendere il centro storico un punto di ritrovo partecipato».
Nicola Pondi: «Le emergenze degli ultimi cinque anni, unite all’impennata inflattiva, hanno impoverito le nostre comunità. Si sono sviluppate nuove fragilità che rischiano di trasformarsi in disuguaglianze profonde. Di fronte a questi scenari, i bilanci comunali non hanno quella capacità anticiclica in grado di contrastare, da sola, gli effetti globali del sistema economico. In questo contesto, il lavoro di associazioni e reti informali è insostituibile e sarà da affiancare con risorse regionali e statali. Premesso che l’Unione si è data come scelta politica quella di destinare la maggior parte delle risorse ai servizi sociali (ed educativi), come amministrazione ci muoveremo per dare risposte sulla residenzialità, promuovendo mutui a tassi agevolati per giovani famiglie e modelli di coabitazione collaborativa tra anziani autosufficienti. Sul tema della povertà energetica, valuteremo la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile».

Che ruolo ha l’associazionismo nel vostro Comune e come si può sostenere il rinnovo generazionale?
Claudio Baldini: «Fusignano ha sempre avuto un’ottima interazione con le associazioni di volontariato (Auser, Pro Loco, ecc.) che hanno dimostrato negli anni passati grande impegno nel sostenere tutti gli eventi. Ritengo che un rinnovo generazionale sia possibile solo coinvolgendo i giovani in una nuova forma di partecipazione attiva dell’organizzazione locale».
Nicola Pondi: «Volontariato e cittadinanza attiva sono un patrimonio irrinunciabile per Fusignano e contribuiscono al capitale sociale, al senso di appartenenza e alla coesione comunitaria. L’associazionismo ha da sempre operato in modo vivace e plurale, intervenendo su cultura, sociale, ambiente e presidio del territorio. Tuttavia, c’è una tendenza nazionale che vede un costante calo dei volontari. Vengo dall’associazionismo e so che questi fenomeni sono ciclici e dipendono da una società che cambia rapidamente e sempre meno si sente rappresentata dai cosiddetti corpi intermedi. Ci sono però i “nuovi attivismi”, col crescente impegno delle nuove generazioni che cercano di autorappresentarsi. Va costruito un patto tra le generazioni che incroci l’esperienza dei più anziani con le idee dei più giovani».
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