Fosso Ghiaia, tentato omicidio di una lucciola: l'uomo che si è costituito nega ogni coinvolgimento

Ha negato ogni coinvolgimento nel tentato omicidio di una prostituta 29enne bulgara, il 34enne che si è costituito il 9 giugno. La lucciola era stata aggredita con 5 colpi di pistola mentre si trovava su una piazzola nei pressi della Cava Manzona sull'Adriatica e l'uomo si è costituito forse sentendosi braccato. Agli inquirenti ha, infatti, specificato che si trovava fuori dall'Italia in quei giorni, tesi non creduta dagli inquirenti che, anche dopo la costituzione del 34enne non avevano interrotto le indagini. Per il procuratore capo Daniele Barberini, la decisione di costituirsi “è dovuta alla consapevolezza che le indagini avrebbero condotto a lui in brevissimo tempo”. I Carabinieri di Ravenna, coordinati dal sostituto procuratore Francesca Buganè Pedretti, hanno raccolto prove da portare all'arresto dell'omicida che, secondo gli inquirenti si trovava in Italia e nel ravennate il 19 maggio quando la 29enne venne aggredita. Pare, piuttosto che il 34enne, presunto killer, che era solito andare all'estero per qualche giorno, si fosse allontanato dall'Italia dopo la sera dell'aggressione e che sia rientrato nel nostro paese quando stava per scattare il mandato di cattura europeo. La donna era stata avvicinata da un'auto e un uomo, abbassato il finestrino, le aveva sparato 5 colpi al petto con il chiaro intento di uccidere, secondo la Procura. Era stata proprio lei a fornire dall'ospedale indicazioni utili per rintracciare l'auto poi scovata grazie alle telecamere presenti in zona. Il 34enne si trova in carcere per tentato omicidio e con lui è indagata per favoreggiamento della prostituzione l'ex compagna 36enne che era in auto con lui quella notte. Entrambi avevano un legame con la 29enne.