Faenza, "salvate Castel Raniero", appello in rete fa proseliti, ma mancano progetti e soldi

Romagna | 23 Febbraio 2019 Cronaca
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Damiano Ventura - Fate quello che volete, ma salvate la colonia di Castel Raniero. Si conclude così un breve ma accorato appello, pubblicato su Facebook la settimana scorsa da un noto cittadino faentino, e condiviso in pochissimo tempo da centinaia di persone su diverse piattaforme. Condivisioni che come accade in questi casi hanno suscitato le più disparate reazioni e che hanno riacceso i riflettori su una ferita per molti ancora aperta: ovvero lo stato di attuale di abbandono della colonia, con annessa area verde, costruita negli anni 20 attraverso il finanziamento statale per i monumenti ai caduti della prima guerra mondiale.

«Da molti anni ormai vado a camminare nel cosiddetto anello di Castel Raniero - commenta Claudio Lega, colui che per primo nei giorni scorsi ha lanciato l’appello - e quando passo davanti alla colonia mi si stringe il cuore vedendo che sta morendo. Ci sono legato perché la frequentavo 70 anni fa e come cittadino sono preoccupato perché se si continua così ho paura che tra qualche anno i faentini troveranno al posto della colonia solo macerie. Il posto è meraviglioso, e vedo che ci sono privati che investono in tanti progetti, ho quindi scritto su Facebook sperando che qualcuno possa prendere questa colonia a cuore».

Tra coloro che hanno ricondiviso il messaggio di Lega c’è Rosalba Rafuzzi, già consigliera comunale, la quale ha sottolineato che: «La colonia sta a cuore a tutti i faentini perché è un simbolo. I reduci di guerra ne fecero un’Opera Pia e questo è il motivo per cui oggi è confluita nelle proprietà dell’Asp. Ci andavano i bambini, le mie figlie ci hanno fatto i campi scout, prima ancora era un’ospedale nel quale lavoravano i luminari del tempo. L’auspicio che si possa intervenire in qualsiasi modo pur di salvare la colonia è condiviso da molte persone».
Una svolta sembrava dovesse esserci nel 2015, quando Asp pubblicò un bando per manifestazioni di interesse al quale rispose l’azienda Diennea di Maurizio Fionda.
«Avevamo sperato tutti che Diennea riqualificasse la colonia per farci la propria sede - afferma Massimo Caroli di Asp -, ma purtroppo è andata com’è andata. Ci sono rimaste l’analisi e le valutazioni degli ingegneri in cui risulta che le fondamenta sono solidissime. Il problema però è il tetto. Noi siamo già intervenuti e continuiamo ad intervenire laddove possibile con le nostre risorse e le nostre squadre di intervento ma chiaramente è una goccia nel mare. La colonia è un simbolo della città e attualmente insieme alla neocostituita associazione Adottiamo Castel Raniero stiamo stilando un programma di iniziative per portare quanta più gente alla colonia nella speranza che se ne parli e che possibilmente qualche privato possa presentare qualche progetto».
L’associazione di promozione sociale Adottiamo Castel Raniero nei mesi scorsi è stata costituita ufficialmente dal comitato Salviamo Castel Raniero, che già nel 2015 presentò una proposta meritevole di menzione. «In quell’anno eravamo un comitato spontaneo ma abbiamo presentato lo stesso una proposta per mantenere pubblica e ad utilizzo pubblico il parco e la colonia - sottolinea Gaetano Asirelli, oggi presidente dell’associazione - era un bel progetto che prevedeva un ostello, un ristorante, sale studio e persino il “Parco della Vittoria” che avremmo voluto inaugurare nel 2018 per il centenario della fine della prima guerra mondiale. Purtroppo però non avevamo le possibilità economiche che aveva Diennea. Oggi abbiamo ottenuto la concessione d’uso fino al 2020, e ci stiamo adoperando con tutti i volontari per sistemare il prato ed il parco. A breve presenteremo un calendario con diverse iniziative in programma: faremo delle visite guidate, anche in occasione della rassegna Musica nelle Aie, inoltre abbiamo aderito alla fiaccolata per la manifestazione sul risparmio energetico M’Illumino di meno, e a giugno ospiteremo un concerto vocale con un coro di 40 persone».
 
 
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