Faenza, Luca Cavallari di Faventia Sales: «Gli ex Salesiani sempre più polo formativo, entro il 2024 gli ultimi spazi per l’Università»

Romagna | 03 Novembre 2023 Cronaca
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Riccardo Isola - Quella degli ex Salesiani di Faenza è, senza ombra di dubbio, uno degli interventi legati alla rigenerazione urbana più importanti, dal punto di vista degli investimenti e del contenuto, realizzati a Faenza fino a oggi. Cantieri che hanno visto, oltre a spazi dedicati ai Servizi sociali del Comune di Faenza, un’ampia fetta di aree venire dedicate ad aule, spazi, uffici e zone comuni. il tutto per mantenere viva e attuale la vocazione storica di questo luogo, quella della formazione, con la presenza dell’università, per le facoltà di Infermieristica e Logopedia, di Master e della scuola di musica comunale. Un nodo centrale a faenza che, per le sole realtà di formazione post diploma, vedono crescere gli iscritti anno dopo anno. basti pensare che si era partiti alcuni anni fa con circca 130 matricole per arrivare, quest’anno, a 164.

L’ALLUVIONE INASPETTATA
Purtroppo, a maggio, anche queste aree, a pochi passi dal cuore della città, sono state sommerse da acqua e fango riportando diversi danni. A subirne le conseguenze peggiori e maggiori c’è stata sicuramente la «Sarti» che per ritornare a un suo totale ripristino, previsto per l’anno 2025, dovrà vedere interventi di circa 850mila euro. Ma non solo «Per rendere fruibile lo spazio all’Università - spiega il presidente di Faventia Sales, Luca Cavallari - abbiamo già finanziato interventi di pulizia e messa in sicurezza degli spazi per un importo di circa 500mila euro. A questo seguiranno poi lo svuotamento di tutti gli spazi del piano terra oggi non in uso a scopi didattici, per metterli a disposizione dell’Università, visto il continuo incremento di iscritti e quindi la necessità di avere aule adeguate. Un bel segnale che vede gli ex Salesiuani ritrovare e rispettare appieno la sua antica e mai sopita caratteristica».

FORMAZIONE E UNIVERSITA’
Ed è proprio la dimensione e vocazione pedagogico-formativa, compresa soprattutto l’alta formazione, sia universitaria che post universitaria, essere la linfa vitale dello spazio abbracciato dalle mura presidiate in primis da palazzo Naldi e Palazzo Don Bosco. Non lo nasconde lo stesso presidente Cavallari che sottolinea come «proprio per cercare di continuare a dare risposte a un trend di iscirzioni universitarie ai corsi di Infermieristica e Logopedia in costante crescita, e soprattutto in previsione di un possibile aumento a livello nazione del nulla osta fino a 200 studenti l’anno - rimarca -, stiamo predisponendo progetti per rendere l’intero piano terra dello stabile a disposizione dell’unisveristà e dei corsi master. non solo - prosegue - anche nell’ex Chiesa si arriverà ad avere un auditorium che potrà contenere fno a un massimo di 200 persone proprio per uso didattico universitario ma anche per usi legati alle performance live e ai concerti della scuola di musica. Stessa cosa - anticipa il presidente - succederà nell’area dell’ex teatro. Qui infatti al piano terra e al primo piano verranno ricavate aule e spazi scolastici ma anche uffici e luoghi di lavoro per privati».

SITUAZIONE E SVILUPPI
Quello degli ex Salesiani è un intervento architettonico che ha superato i dieci anni di vita. Tutto è nato su input dell’allora sindaco Giovanni Malpezzi nel 2012 e, in questa decade, è stato riportato alla fruizione pubblica e privata quasi il 90% dell’immenso comparto immobiliare. Si parla di migliaia di metri quadrati di superficie, sfioriamo i 10mila, con una spesa di sei milioni di euro. A questi però vanno aggiunti anche quelli spesi dalla Fondazione Banca del Monte Cassa di risparmio Faenza per Palazzo Naldi, pari a circa 1,5 milioni di euro. Inoltre adesso, per voce dello stesso presidente di Faventia Sales, società proprietaria del complesso, «il 10% ancora da recuperare dovrebbe arrivare entro il prossimo anno. Stiamo parlando della Chiesa e dell’ex Teatro. Interventi che hanno una spesa di circa preventivata di 2 milioni di euro». Una volta affrontato questo step ne rimarrebbe uno ancora dal futuro però ancora incerto. Si tratta dell’area oggi adibita a parcheggio. «Su questa ci si sta ragionando ma l’indicazione - spiega il presidente - è quella di trovare il giusto mix di destinazione d’uso tra parcheggio e agorà pubblico per eventi e iniziative».

RECUPERO PER STEP
Al termine di questi dieci anni, teatro e chiesa compresi, l’intervento costerà in totale oltre 9 milioni di euro. «Risorse trovate – conclude Cavallari - soprattutto grazie ad acquisizioni di spazi come palazzo Naldi, nel primo e secondo piano, da parte della Fondazione Banca del Monte Cassa di risparmio Faenza, Ravenna Holding nel secondo piano dello stabile di palazzo Don Bosco e Con.Ami per l’area oggi adibita a palestra e parte del piano terra zona bar. Senza dimenticare l’importanza che hanno anche gli affitti di alcuni spazi e locali che abbiamo riservato ad attività private, linfa vitale per il futuro di Salesiani».

BENE ANCHE CHIMICA DEI MATERIALI ED ENOLOGIA
Per quanto concerne il Corso di laurea in Enologia a Tebano, la responsabile Giuseppina Parpinello sottolinea come «al momento abbiamo 41 iscritti. Un dato in linea con lo scorso anno e, in attesa che si realizzi presto a Tebano la cantina didattica, fondamentale per le attività pratiche degli studenti, la situazione occupazionale post laurea vede risultati importanti. La percentuale di chi lavora e non prosegue gli studi si attesta al 47,4%, chi lavora e prosegue gli studi è al 5,3% visto che dopo a questa laurea triennale si iscrivono a una laurea magistrale, chi non lavora e prosegue gli studi arriva al 36,8%, chi non lavora, non prosegue gli studi e cerca lavoro arriva al 5,3%. Infine chi non lavora, non cerca, non prosegue gli studi è sul 5,3%. Il nostro corso - rimarca la referente - attrae anche persone che hanno già una professione o che hanno concluso la loro attività lavorativa». Inoltre da una indagine effettuata da Almalaurea nel 2022, il 100% dei laureati da un anno erano occupati. Infine Parpinello rimarca come «la presenza del 3° anno del Corso di Studio in Viticoltura ed Enologia ha un valore aggiunto in quanto assicura un legame attivo con la Assoenologi- Romagna, categoria che vede iscritti il 90% degli enologi italiani. Attraverso questa interazionegli studenti entrano in contatto con la realtà produttiva già prima della laurea, attraverso seminari, degustazioni e tirocini». A Faenza un’altra importante presenza in ambito di altissima specializzazione universitaria è quella di Chimica dei Materiali. Realtà  presente da oltre 20 anni. Per il responsabile del corso, Mauro Comes «alla luce delle statistiche dal corso escono professionisti del comparto ad altissima specializzazione con un tasso di occupazione praticamente del 100%. I numeri in media portano a Faenza circa 30/35 nuove immatricolazioni all’anno, con un 30% di studenti provenienti da fuori regione. L’offerta formativa permette una preparazione iper specialistica attraverso un programma didattico altamente formativo, grazie anche a fondamentali stage in azienda e laboratori specifici, che proiettano gli studenti direttamente a contatto con il comparto lavorativo grazie alla collaborazione con aziende top».
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