Riccardo Isola - Dopo la presentazione ufficiale avvenuta al Teatro Masini il 9 luglio scorso, «Faenza nel cuore» prosegue la sua attività nella promozione di eventi, azioni e strategie «per rendere viva e attenta la città alle esigenze della cittadinanza, soprattutto per gli anziani e i giovani». Una proposta nuova che per la presidente Francesca Goni «crediamo sia una novità. Abbiamo respirato e vissuto emozione e soddisfazione nell’evento di presentazione del 9 luglio. Abbiamo premiato alcuni cittadini che secondo noi hanno portato il nome e il vanto di Faenza al di fuori dei confini cittadini». Come si diceva tra le priorità di «Faenza nel cuore» ci sono, soprattutto, alcune categorie sociali. «In primis i giovani. Dobbiamo - spiega la Goni - spronare l’attivismo delle nuove generazioni per essere partecipi e protagonisti della vita sociale, culturale e artistica della città». Ma non solo. «Ci stanno a cuore anche gli anziani - rimarca la presidente - che sempre di più, anche a Faenza, soffrono il grande male della solitudine. Non a caso il nostro prossimo progetto vorrebbe essere quello dell’istituzione, anche in collaborazione con l’associazione Anla e con l’Anse che ci supportano e affiancheranno nelle nostre iniziative, di un telefono giallo dedicato alla terza età. Siamo un’associazione nata per ascoltare e niente di meglio che un numero di telefono dedicato a chi ha bisogno di compagnia rappresenta meglio la filosofia operativa della missione della nostra realtà» Allo stato attuale, la neonata associazione senza scopo di lucro e apolitica conta quasi un centinaio di adesioni. «Siamo molto contenti di questo risultato, ma non ci fermiamo all’oggi. Dobbiamo e vogliamo crescere ancora e per questo lanciamo l’appello a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco per il bene della propria città. Il nostro motto è: coltiviamo la voglia di fare e per questo l’invito a entrare a far parte del gruppo è quanto mai inclusivo e accorato». Sempre in tema di priorità «vorremmo poter essere un soggetto che sappia promuovere il centro storico, le sue peculiarità architettoniche, museali, culturali e sociali. Lo vogliamo fare non solo rivolgendoci ai faentini e ai turisti ma anche e soprattutto a chi abita, vive e lavora nel comprensorio dell’Unione faentina. Dobbiamo partire da qui, dall’essere catalizzatore di comunità per il territorio». Il come fare a raggiungere questi obiettivi, per la Goni, è presto detto. «Iniziative, momenti di incontro con e nelle scuole, eventi, azioni mirate e progetti sono e saranno le linee operative che guideranno il nostro operato per cercare di raggiungere questi nostri obiettivi»