Faenza, la lettera degli studenti sui migranti: “Ecco la nostra versione”
L'ESAME È FINITO. ORA PARLIAMO NOI.
Io sottoscritto, in riferimento alla situazione delle persone migranti, pretendo il rispetto dell'articolo 2 della Costituzione Italiana: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
In qualità di firmatari di tale appello intendiamo esporre le ragioni della nostra scelta anche a fronte delle numerose critiche e mistificazioni che ne sono seguite. In primo luogo, il nostro appello si presenta come una dichiarazione del tutto apolitica: non abbiamo esposto opinioni personali, ma ci siamo limitati a chiedere il rispetto della Costituzione, fondamento della nostra Repubblica e per questo precedente a qualsiasi contrapposizione partitica e prassi politica quotidiana. La Costituzione infatti non si può definire né di destra né di sinistra, ma appartiene ad una dimensione apolitica e prepolitica. Nessuno nega che la Carta Costituzionale sia un prodotto storico e che possa essere modificata sulla base di una convergenza intersoggettiva; tuttavia sul piano giuridico i Principi Fondamentali (articoli 1-12) non possono essere sottoposti a revisione e, indipendentemente dalle posizioni personali in merito ad essi, devono essere rispettati da ogni cittadino e governo. Inoltre l'Articolo 2 della Costituzione “riconosce [...] i diritti inviolabili dell'uomo”: perciò non fa che riaffermare diritti precedenti alla Costituzione stessa e fondamentali per la realizzazione effettiva dell’individuo a prescindere dal suo status di cittadino.
Alla luce di tutto ciò definire “indottrinamento” l'indispensabile riflessione sul rispetto della Costituzione è a dir poco aberrante e inconsistente; dire che “siamo stati usati” è l'insulto più ingiurioso alla nostra coscienza critica di cittadini, frutto di anni di studi e riflessioni.
Leggiamo inoltre dalle dichiarazioni del consigliere della Lega, Gabriele Padovani: “Mi sembra strano che a fronte di una prova d'esame che viene ricevuta in busta chiusa dal Ministero, diversi ragazzi eseguano lo stesso tema, recitando tutti la richiesta di applicazione dell'articolo 2 della Costituzione. Qua c'è qualcosa che puzza, i ragazzi sono stati indirizzati da una docente nella redazione di una parte dell'esame di Stato”. A queste affermazioni noi rispondiamo: 1) La busta del Ministero era chiusa e nessuno era a conoscenza delle tracce, come da regolamento 2) Non abbiamo scelto tutti la stessa traccia, ma ognuno ha optato per la tipologia che riteneva più adatta alle sue capacità e ai suoi interessi in piena libertà, come previsto da regolamento e senza che nessun insegnante indirizzasse i candidati nella redazione di una parte dell'Esame di Stato 3) Abbiamo scritto il messaggio su foglio protocollato e registrato dal Ministero, come da regolamento.
Inoltre nell'esposto della Lega riportato sul Resto del Carlino nella giornata di martedì 26 giugno 2018 si legge: “risulterebbe palese la pressione psicologica degli ispiratori dell'iniziativa contro l'operato del governo italiano nei confronti dei maturandi, i quali si troverebbero, nella migliore delle ipotesi, in evidente imbarazzo a rifiutare una proposta di sottoscrizione di un documento da parte di chi, di lì a pochi giorni, deciderà delle sorti di un esame che segna a vita ilo curriculum di una persona”. Queste affermazioni sono chiaramente il frutto della necessità di infangare un'iniziativa che, ci teniamo a ribadire, è contro l'operato del governo italiano non alla luce di prese di posizioni personali e soggettive, ma in nome della Costituzione della Repubblica Italiana. Peraltro esse sono chiaramente false (sarebbe stato sufficiente controllare, ma la necessità di strumentalizzazione è stata più forte) dal momento che l'insegnante, accusata di averci “forzato” a scrivere l'appello, non è mai stata nostra docente e non era membro della Commissione d'Esame che ha giudicato il nostro operato, oltre al fatto che i membri della nostra Commissione non erano assolutamente al corrente dell'iniziativa. Qualsiasi insinuazione ad una “pressione psicologica”, ad un “imbarazzo a rifiutare una proposta di sottoscrizione” risulta perciò del tutto inconsistente e falsa.
Come se non bastasse persino la foto che ritrae i “forumisti” con il pugno alzato dopo la vittoria è stata strumentalizzata e presentata come prova di indottrinamento, come segno della responsabilità dell'insegnante nella diffusione di un presunto “germe” comunista. La foto è chiaramente goliardica e all'insegna dei festeggiamenti, la foto ufficiale scattata per l'occasione è un'altra. Inoltre solo due dei forumisti, a seguito di riflessioni critiche che si sono protratte per giorni, hanno partecipato all'iniziativa e non tutti coloro che hanno aderito all'appello appartenevano a quel gruppo. Intendiamo concludere ribadendo l'intento del nostro atto: pretendere il rispetto della Costituzione e generare un dibattito e una riflessione in merito a questa, spesso eretta a parole come baluardo della nostra società, ma altrettanto spesso vituperata e dimenticata nei fatti. Le accuse nei nostri confronti sono finalizzate a distrarre l'attenzione dal contenuto della nostra richiesta, si focalizzano soltanto sul “come”, sul modo in cui è stata realizzata, cercando di allontanare l'opinione pubblica dal “cosa”, cioè dal messaggio che contiene.
L'origine e le modalità dell'iniziativa non sono significative alla luce del suo contenuto e non ne riducono la validità.
Federico Ammirabile
Michele Fontana
Andrea Fortini
Ester Garzella