Faenza, il vice sindaco Fabbri: «Entro marzo sarà operativo il ponte per il Borgo, ma non dimentichiamo strade, fogne e sicurezza»

Romagna | 16 Febbraio 2024 Cronaca
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Riccardo Isola - In una fase di estrema incertezza per i ristori alle famiglie e alle imprese, su un altro versante le certezze si stanno mettendo in cantiere, con ancora qualche interrogativo vacante. Si tratta degli interventi di messa in sicurezza del territorio colpito dalla doppia alluvione del maggio scorso. Sono passati esattamente nove mesi e la città, in alcune delle sue parti che si sono dimostrate vulnerabili alla furia dell’acqua e del fango, si sta rimodellando. Basti pensare che i danni stimati in totale superano, per il solo capoluogo, i 60 milioni di euro, finanziati per il 2023 e negli anni successivi. L’obiettivo principale dei diversi cantieri che sono in fase o in avanzato stato di realizzazione è quello di portare la situazione al pre primo evento, e soprattutto di innalzare ancora la soglia della sicurezza idraulica, infrastrutturale e viaria colpita duramente. Dalla realizzazione del ponte di collegamento tra il Borgo e la città al muro di contenimento arginale su via Renaccio, passando per la manutenzione straordinaria delle strade e la qualificazione del sottosistema fognario e di pompe di sollevamento nel Lamone, sono diversi i lavori in programma.

PONTE PER IL BORGO
Tra le priorità c’è sicuramente il collegamento, sicuro, tra centro città e Borgo Durbecco. Per il vice sindaco Andrea Fabbri «in questi giorni stanno completando le prove di carico sulle fondamenta della struttura. Una volta superata questa prova arriveranno i pezzi che saranno montati per la creazione del Jason Bridging. Se tutto va come da cronoprogramma finalmente il ponte temporaneo sarà realizzato entro marzo. Parallelamente sarà riaperto il ponte delle Grazie in una sola direzione ristabilendo così questo fondamentale collegamento viario». Al di là del costo in sé dell’opera, siamo sui 750 mila euro, ogni mese il suo utilizzo avrà un costo per le casse di palazzo Manfredi di circa 18.000 euro.

MURO VIA RENACCIO
Con una spesa di 2,8 milioni di euro, via Renaccio avrà finalmente, entro metà marzo, il suo muro arginale finito. «Si stanno in questo periodo - sottolinea l’amministratore faentino - completando gli ultimi lavori di realizzazione della barriera fino al Ponte Rosso. Da qui seguiranno le necessrie opere di sistemazione dell’area e dopodiché questo intervento molto importante per innalzare il livello di sicurezza sul Lamone sarà completata».

FOGNE E NON SOLO
Un’altra delicata questione è quella relativa alla messa in efficienza della rete fognaria, con conseguente potenziamento delle tecnologie di sollevamento delle acque. Una serie di opere, seguite in primis da Hera, che oggi vivono una fase di incertezza generalizzata. E’ vero che «la progettazione e l’identificazione degli interventi puntuali sono in fase avanzata», spiega Fabbri, ma è anche vero che di risorse ancora non se ne sa poi così tanto. «Nei prossimi giorni - rimarca l’assessore Fabbri - avremo ulteriori confronti con la multiutility e successivamente con i Comitati dei cittadini. Il nostro intento e impegno è, in questa fase, di dare risposta ai temi di tenuta e razionalizzazione dei flussi fognari, della presenza di adeguate pompe di sollevamento e delle idrovore fisse. Strumenti e interventi che da via Lapi a via Cimatti passando per via Fratelli Rosselli e altre vie tristemente coinvolte potranno aumentare l’efficienza e l’efficacia del sistema».

AREE  ALLAGABILI
Tra le richieste dei comitati, avvallati anche dalle istituzioni, c’è poi la questione della possibilità di trovare aree agricole a monte del centro abitato da poter utilizzare come zone di allagamento preventivo in caso di necessità. «Una scelta e decisione che riguarda - spiega l’amministratore - non solo il Comune ma anche e soprattutto la Regione e la struttura commissariale. I tempi non sono certi ma almeno come ente locale stiamo cercando di velocizzare il tutto cercando la disponibilità diretta con alcuni proprietari dei terreni, lungo il Marzeno e lo stesso Lamone, di aree che possano, in caso di estrema necessità, essere utilizzate come bacini d’allagamento. Ci stiamo lavorando e nelle prossime settimane proseguiremo anche in questo versante».

STRADE NUOVE
Infine il Comune di Faenza sta realizzando «una progettazione certosina - chiarisce Fabbri - sul tema della viabilità. Abbiamo circa 3,75 milioni di euro da investire come risorse da somma urgenza e i nostri tecnici stanno lavorando per identificare e progettare gli interventi più immediati, necessari e urgenti per riportare i manti stradali, sia urbani che per il forese, frazioni comprese, in grado di poter offrire livelli di sicurezza adeguati ai flussi di traffico attraversati. Risorse che non basteranno - conclude - ma qualcosa si sta facendo».

Il grazie sentito dell’Unione faentina ai Volontari del Veneto
Venerdì 9 febbraio una nutrita delegazione della Romagna Faentina - composta dai sindaci di Solarolo e Riolo Terme Stefano Briccolani e Federica Malavolti e dagli assessori di Faenza e Brisighella Massimo Bosi e Dario Laghi, assieme al responsabile della Protezione Civile dell’Unione Romagna faentina Marco Iacchetta - ha partecipato alla cerimonia di ringraziamento del Sistema di volontariato regionale tenutasi a Conegliano Veneto. Alla presenza del presidente della Regione Luca Zaia, sono stati ricordati i tantissimi interventi di soccorso alla popolazione a cui negli ultimi due anni il sistema di Volontariato ha partecipato. Fra queste un’importanza particolare per vastità e complessità è stata riconosciuta all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a maggio 2023. È stato il sindaco di Solarolo, Stefano Briccolani, a portare sul palco il ringraziamento, il saluto e la testimonianza dei comuni romagnoli e in particolare dell’Unione della Faentina, dove gli interventi dei volontari del Veneto sono stati numericamente e tecnicamente decisivi, specie nei comuni più piccoli.  Un’occasione per poter dire ancora grazie a tutte le donne e gli uomini che hanno portato la loro professionalità ed umanità nei territori colpiti, fornendo un aiuto fondamentale per superare la fase più acuta dell’emergenza. Un’occasione, inoltre, per incontrare personalmente tanti volontari e funzionari che hanno manifestato la gioia e l’emozione di aver potuto offrire il loro aiuto. Una testimonianza che, al di là di tutto, ha ribadito quanto ancora oggi sia importante vivere ed organizzarsi in modo solidale e coeso, per superare le difficoltà lasciando da parte i personalismi e l’individualismo.
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