Faenza, il successo della Piadineria "La Sociale", tra volontariato e convivialità
Margherita Calzoni - Il poeta Giovanni Pascoli la descriveva così: «Piada, pieda, pida, pié, si chiama dai romagnoli la spianata di grano». Parliamo con Barbara Rivola, vicepresidente della Cooperativa Sacra Famiglia e volontario del Circolo «La sociale» Aps, che di piadine se ne intende: ha fatto di un locale, che serve questo cibo, un luogo di speranza e di riscatto.
«Piadineria ‘La Sociale’ nasce nel giugno 2018, presso i locali dell’Istituto Marri, dal desiderio di rispondere alla necessità di offrire un luogo di crescita per i numerosi giovani in condizioni di svantaggio culturale e sociali, seguiti dalla Cooperativa Sacra Famiglia. Questi ragazzi, non facendo parte di categorie protette, non hanno opportunità adeguate per crescere e riuscire professionalmente».
Interessante è la scelta della location: «Il chiostro dell’Istituto Marri, una realtà che fin dalle origini ha ospitato attività educative destinate agli orfani. La Sociale si trova in un luogo suggestivo nel centro della città: organizziamo eventi, momenti di festa e ricreazione, sia per i piccoli che per le famiglie, e per tutti i ragazzi e giovani di Faenza in cerca di uno spazio di convivialità. Qui già da 3 anni, la Cooperativa ogni giorno sostiene i giovani nello svolgimento dei compiti e segue laboratori».
Rivola continua poi spiegando la filosofia del locale: «Il nome vuole evocare, in un’area geografica che culturalmente, socialmente ed economicamente si è sviluppata nell’alveo del cooperativismo, il coinvolgimento, seppur a diverso titolo, di tutti i protagonisti del tessuto sociale ed economico del territorio. Attori privilegiati sono le famiglie ed i ragazzi e, insieme a loro, professionisti, volontari e imprese del territorio che, condividendo le finalità di quest’opera, hanno aderito al progetto. Ci si pone l’obiettivo di avviare una realtà che diventi fonte di reddito e realizzazione professionale per i giovani».
«Il legame con il territorio è straordinario», prosegue Rivola, «diversi professionisti sono stati coinvolti sin dalla progettazione degli arredi e degli spazi, come l’architetto Paolo Rava». I fornitori fanno parte di un network tutto locale, volto a sottolineare il forte legame del fare con l’appartenere ad un preciso universo di valori. Ad esempio: le farine vengono dallo storico Mulino Morini, mentre i salumi sono della cooperativa Clai. Il menù ha proposte semplici e genuine, che vedono l’impiego di materia prima di alta qualità (il prosciutto è il 24 mesi «di punta» della Clai). La piadina è fatta nella versione tradizionale e in quella all’olio per i vegetariani. Ogni sera proponiamo un piatto del giorno e bruschette, accompagnata da buona birra e dolci sempre diversi.
Forte rimane il legame con la Cooperativa Sacra Famiglia: «Tanto per cominciare c’è uno “scambio” naturale di volontari tra una realtà e l’altra. La gran parte di questi ha iniziato con entusiasmo questa nuova avventura, coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone che danno la propria disponibilità per “piadificare” e presidiare la sede della piadineria nell’apertura». Piadineria La Sociale è aperta la sera dal mercoledì alla domenica dalle 18.30 alle 22. Per rimanere aggiornati sui prossimi numerosi eventi autunnali, potete seguire sui social il locale @lasocialemarri