Faenza, il Masini «esce dai suoi confini» con decine di fotografie
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Il teatro Masini sia come «contenitore» che come centro di produzione. Verte soprattutto su questa prospettiva il lavoro che diversi anni (grosso modo da quanto Massimo Isola era assessore alla Cultura) portano avanti l’amministrazione comunale e Accademia Perduta sul fronte del «comunicare» ai cittadini un teatro che prima di tutto è un gioiello architettonico neoclassico (uno degli edifici più importanti dell’intera città, peraltro salvato dai bombardamenti della guerra perché lontano dalla Torre Civica; o comunque più di quanto il Mic lo fosse dalla stazione e la biblioteca Manfrediana dal ponte del Borgo) e poi anche un importante centro di produzione, che «esporta» spettacoli in tutta Europa, non limitandosi dunque ad ospitare rassegane per tutto l’anno.
È questo il senso ultimo delle fotografie che in questi giorni sono spuntate tra via Pistocchi e il Voltone Dolcini (quello d’ingresso «corto» in piazza Nenni, opposto al Voltone della Molinella) e che ritraggono per l’appunto il teatro Masini immortalato da grandi fotografi, che ne hanno documentato la bellezza attraverso prospettive ampie e angoli rivelatori di attenzione al dettaglio e meraviglie nascoste, valorizzando nel contempo il teatro come luogo di performance e produzioni sceniche.
«Dopo il dvd e il virtual tour dedicato proprio alle architetture del teatro – spiega Ruggero Sintoni di Accademia Perduta – portiamo avanti un progetto di valorizzazione ulteriore del teatro e di tutte le sue sfaccettature, peraltro installando le fotografie proprio sulle mura esterne dello stesso teatro».
Dove fino a poco tempo fa campeggiavano fotografie legate al Palio e prima di allora i manifesti di Achille Calzi costruiti per comunicare ai cittadini le informazioni dei sindaci durante la Grande Guerra, per il cui centenario sono stati predisposti gli stalli fotografici sui quali le foto del Masini resteranno presumibilmente per almeno un anno.
Ma non è tutto, perché «l’idea è far diventare il teatro di tutti in senso stretto – aggiunge il sindaco Massimo Isola -, anche di chi il teatro non lo frequenta. Per questo, insieme a celebrare idealmente i duecento alla dalla morte di Giani, che il teatro lo decorò, portiamo queste meravigliose foto anche sui viali della città, su pannelli di Faenza Fiere che consentiranno anche ai semplici passanti di godere della bellezza del teatro. E magari incuriosirsi e scoprire qualcosa di più sulla loro città e uno dei suoi gioielli più preziosi».