Faenza e Brisighella, riparte il dialettale con la Berton e Cvi de Funtanò

Federico Savini
L’abusata metafora dell’«inverno del Covid» si presta più di altre a raccontare lo tato in cui versa il teatro romagnolo di trazione, il «dialettale», insomma, che negli anni che abbiamo alle spalle ha sofferto come pochi altri settori della cultura e dell’intrattenimento, avendo un pubblico di riferimento ragionevolmente più spaventato della media e l’immediata ripercussione su rassegne interrotte e cambi di destinazione delle sale. Nel momento in cui scriviamo, sono però in ripartenza l’inossidabile stagione dell’inossidabile Filodrammatica Berton a Faenza, mentre al cinema di Brisighella torneranno le risate dialettali di «Un teatar par tott». Buon segno, vedremo cosa si muoverà nei prossimi mesi.

IL TEATRO DEI FILODRAMMATICI
La prima notizia che è doveroso dare ai faentini è che il prossimo 18 dicembre il teatro dei Filodrammatici sarà intitolato a Luigi Antonio Mazzoni, anima della Filodrammatica Berton che riprende in questi giorni a fare corsi di teatro (per ragazzi, ma anche per tutte le età con Daniele Porisini), mentre da venerdì 7 a domenica 9 l’immancabile «Bota Sò!» con gli sketch più divertenti della compagnia faentina inaugurerà una nuova annata di spettacoli, già programmati fino a Capodanno (seguiranno aggiornamenti).
Il mese di ottobre proseguirà nei fine settimana centrali con le compagnie amiche Acropolis di Cotignola (con La palla al piede) e Il Passaggio di Ravenna (col classico Natale in casa Cupiello), mentre per quasi tutto novembre la Berton sarà in scena con La moj de s-sciuparé, commedia da sbellicarsi adattata in romagnolo dal compianto Giuliano Bettoli. Tra fine novembre e dicembre la compagnia sarà protagonisti della Cenerentola diretta da Nicoletta Mazzoni e Arianna Bragliani. Infine, il capodanno al teatro Masini vedrà riportare in scena un altro caposaldo di Giuliano Bettoli, Tri dè int e Foran Vec, che poi la Berton porterà ai Filodrammatici in gennaio. «È un altro dei cavalli di battaglia di Giuliano – spiega Mario Gurioli -, del quale celebriamo quest’anno i 5 anni dalla dipartita. Si tratta della traduzione di una commedia del milanese Roberto Zago, un’altra figura degna di memoria, importante esponente del teatro dialettale italiano e grande amico della Berton. Grazie al loro esempio, la Berton fece nascere in Emilia-Romagna il Gruppo Attività Teatrale. Il resto della stagione lo presenteremo più avanti, monitorando l’eventuale ricaduta del Covid».

UN TEATAR PAR RIDAR A BRISIGHELA
La compagnia faentina Cvi de Funtanò presenta anche quest’anno la stagione «Un teatar par ridar… andè tott a Brisighela», in programma per 14 serate negli spazi del cinema Giardino di Brisighella, con la collaborazione del locale circolo Borsi. Fino ad aprile, ogni sabato alle 21, si esibiranno le migliori compagnie di teatro dialettale romagnolo, a partire proprio all’8 ottobre con Cvi de Funtanò in Dò bideli e un pustè, seguiti poi da Gianni e Paolo Parmiani, la Cumpagni de mi paes di Vecchiazzano, la Cumpagni dla parochia di Carpena, gli Amici del teatro di Cassanigo, la compagnia 3 Stelle, la Zercia di Forlì, la filodrammatica di Casola Canina, la filodrammatica Hermanos, il Gad di Lugo, la Cumpagnì dla Mulnela, il Piccolo teatro città di Ravenna, la Compagine di S. Tomè e di nuovo Cvi de Funtanò, il 15 aprile con Masètt un è incora môrt nella serata delle premiazioni dei migliori dell’intera stagione.