Faenza, alcol e droghe, il progetto «Fra le righe» di Serdp e coop LibrAzione per sensibilizzare i giovani

Fabrizia Montanari - Hanno fra i 18 e i 28 anni e se fate loro domande su argomenti delicati come abuso di alcool e droghe, non solo saranno disponibili a rispondervi grazie alle competenze acquisite, ma lo faranno spontaneamente, fluidamente come in un dialogo fra pari. Sono i giovani di «Fra le righe», il progetto del SerDP faentino e della coop. LibrAzione che consiste nel formare ragazzi volontari sul tema delle dipendenze patologiche per sensibilizzare i coetanei in occasione di eventi pubblici su tali problematiche. E lo fanno con entusiasmo e convinzione, come Chiara Ossani e Marco Gherardelli, due «senior» del gruppo, entrati rispettivamente nel 2019 e 2018, che ci raccontano la loro esperienza. «Avevo 18 anni - esordisce Chiara, bagnacavallese, oggi 22 enne laureata in Scienze Ambientali - cercavo un’occupazione e fin da subito mi è piaciuto il clima che si è instaurato con gli operatori del SerDP. Il nostro “reclutamento” consiste in tre fasi, formazione, azione sui social e partecipazione a eventi, durante i quali abbiamo un banchetto dove esponiamo gadget, magliette, felpe (con il logo di “Fra le righe”, Fly, la mosca ubriaca disegnata da Chiara e da quest’anno gli occhiali ‘alcovista’ che simulano la visione di una persona con tasso alcolico da 6 a 8 gradi ndr), ma dove distribuiamo anche preservativi e dove è presente un etilometro per chi vuole fare una prova (senza valore legale) prima di uscire da un evento e mettersi alla guida. Se all’inizio c’è un po’ di riluttanza ad avvicinarsi, alla fine molti giovani e adulti vengono da noi a fare domande o a provare l’etilometro e questo ci permette di entrare più in contatto con loro e coinvolgerli più attivamente, spronandoli magari a fare parte del progetto. Normalmente siamo una dozzina di ragazzi e siamo sul territorio coi banchetti nel periodo estivo, da maggio a ottobre, poi insieme agli operatori facciamo una valutazione di come è andata e si comincia la fase di reclutamento di nuovi ragazzi attraverso i social per l’anno successivo. Social che ci sono stati di grande aiuto e ci hanno permesso di mantenere attivo il servizio durante l’isolamento da Covid, il momento più difficile, ma siamo qui». All’inizio, nel 2018 - racconta Marco Gambardella, laureato in Astronomia - sono entrato per semplice curiosità, ero in IV superiore, la mamma della mia ragazza lavora al SerDP e entrambi volevamo saperne di più sull’abuso di sostanze. E così, dopo la formazione, ho fatto esperienza sul campo partecipando al Mei, Birravezzanen, Frogstock, La Notte Rosa con il banchetto di “Fra le righe”; mi sono reso conto che il problema dell’abuso di alcool, la realtà con la quale ci capita di confrontarci più spesso, è davvero sottovalutato: si tende infatti a pensare, fra i miei coetanei ma anche fra gli adulti, che bere un litro di birra sia normale, che non possa cioè minimamente influenzare la capacità di condurre veicoli, ma non è affatto così e molti di loro si stupiscono di aver superato di gran lunga la soglia di tasso alcolemico prevista per mettersi al volante (bastano due lattine di birra da 33 cl, di circa 5 gradi, per far salire il tasso alcolico nel sangue di un uomo di 70 kg a digiuno a 0,56 g e dunque superiore allo 0,5 ammesso per legge ndr). Ecco perché a mio avviso sarebbe importante l’educazione già a partire dalle scuole, almeno dalla 3 superiore, quando c’è piena consapevolezza del proprio corpo, perché poi far passare il messaggio di come facilmente si possa cadere nell’abuso, diventa tardi».
Nato nel 2010, «Fra le righe» interventi di prossimità rientrava nel piano di attività dell’Asl per la non autosufficienza con la collaborazione del SerDP faentino e prevedeva di affiancare al lavoro di medici, infermieri ed educatori la metodologia della peer education ovvero giovani dai 18 ai 28 anni che, opportunamente formati, potessero portare la loro esperienza ai coetanei. La cooperativa LibrAzione è stata coinvolta per gestire le risorse economiche e umane del progetto che si è modificato nel tempo; il 2023 ne segna il rilancio, dopo lo stop legato alla pandemia e il 2022, anno di transizione per la difficoltà a riallacciare i contatti messi a dura prova dall’isolamento. Oggi abbiamo recuperato molti follower (l’account Tik Tok, registrato in data 14/6/23, ha avuto 102495 visualizzazioni dei 13 video pubblicati, mentre Facebook registra mensilmente una copertura media di 1900 account, 287 visite al profilo e 140 interazioni con un totale di 920 followers, dati forniti dalla d.ssa Speranza) e i canali social restano dunque preferenziali insieme all’Informagiovani faentino, per «reclutare» i ragazzi; c’è chi sceglie di conoscere meglio la realtà delle dipendenze patologiche per completare un proprio iter formativo e chi invece, come Chiara e Marco, pur venendo da un percorso di studi completamente diverso, lo fa per sensibilità e motivazione personali. Si tratta di un impegno non indifferente: formazione teorica, social lab, l’anno scorso guidato da Michele Marangi, media educator e quest’anno da un’esperta di social, Valentina Salsano e infine discesa in campo negli eventi pubblici e i ragazzi ottengono infatti una retribuzione che li motiva di più all’impegno e li avvia verso una professionalizzazione delle loro competenze. E’ anche grazie al loro lavoro che viene fatta conoscere la funzione del SerDP come servizio-guida a cui ci si può rivolgere anche semplicemente per fare domande a operatori qualificati, senza paura di essere giudicati».