Emergenza Ucraina, da Faenza la storia di Ruslana, assistente familiare: «Penso a mia figlia, a rischio bombe, vorrei fosse qui»

Fabrizia Montanari - La voce tradisce l’angoscia, ma le sue parole sono chiare e decise. Ruslana Kosmina, ucraina, 55 anni, assistente familiare oggi a Faenza, in Italia ormai da vent’anni insieme al marito e a una delle sue due figlie non ha incertezze: «Io, se me lo chiedono, parto subito per andare a prendere i miei nipoti di 10 e 12 anni, l’altra mia figlia vive in Ucraina, al confine con la Polonia, fa l’insegnante, non vuole lasciare il marito, ma stanno pensando ai loro figli, a come farli arrivare in Italia, non è facile organizzare tutto in poco tempo. Fino a Leopoli si arriva ancora in treno, ma una volta lì al confine con la Polonia mancano ancora una cinquantina di chilometri, come farli? A piedi? In macchina le file sono spaventose, migliaia di persone stanno fuggendo».
Riflette febbrilmente Ruslana, che in Ucraina ha lasciato anche un fratello con 4 figli e i due anziani suoceri, che non saprebbe come portare via dalla loro casa. «Ci sentiamo continuamente, mia figlia ora si è spostata in campagna dai suoceri con la famiglia, provando a costruire un rifugio sotterraneo e portando con sé scorte alimentari, anche per le persone in fuga che, passando da lì, necessitano di un riparo e di qualcosa da mangiare, per lo più donne e tanti, tanti bambini, come del resto sono poco più che bambini i ragazzi che combattono al fronte, reclutati a caso, appena finite le scuole».
Chiedo a Ruslana se lei e i suoi familiari si sarebbero mai aspettati che la situazione potesse arrivare a questo punto: «Non credo si potesse prevedere una guerra, qualcosa che ormai per me apparteneva solo ai libri di storia anche se ricordo i miei nonni dire che Putin ha sempre voluto l’Ucraina, che è una terra ricca; qui le persone sono sempre vissute meglio che in Russia, non parlo ovviamente dei russi delle grandi città come Mosca, dove gira molto denaro, parlo degli abitanti dei paesi, delle campagne e ora che il dittatore è impazzito, perché di follia si tratta, tutto il mondo deve avere paura di lui perché ha dimostrato che non si può credere ad una parola di quello che promette. Ora l’Ucraina e dopo, a chi toccherà? La propaganda russa è un’arma molto forte, fa ancora molta presa sulle persone, è una spaventosa manipolazione da parte di una persona che non ha più una coscienza, ma solo un delirio di potenza. Gli Stati Uniti, la Nato non capiscono che su Putin le sanzioni non hanno effetto, occorre colpire il suo ego smisurato e farlo senza tentennamenti. Aiutate l’Ucraina, dico anche all’Europa, perché aiutando l’Ucraina aiutate anche voi stessi. Se la Russia prende il potere, l’Europa cesserà di esistere».