Consigli «d’autore» per le gite fuori porta delle Festività, lontano dagli assembramenti ma solo un po’ da casa

CLAUDIA CASALI
Per me il periodo natalizio è sempre occasione di visitare mostre, musei, città d’arte. Non disdegno anche le passeggiate al mare… del resto, il mare d’inverno ha sempre il suo fascino, come cantava Ruggeri… Io proporrei, oltre la visita al Mic di Faenza (d’obbligo!) per la mostra «Gioia di Ber», una gita col treno della montagna, a Firenze, a visitare «Galileo Chini e il Simbolismo» nella straordinaria cornice di Palazzo Bardi, una villa poco nota e di grande fascino, con un giardino incantevole. In generale il mio invito è di visitare i musei e i luoghi di cultura per sostenere le loro attività in un momento difficile!

MARIA PIA TIMO
Sarsina! Io non lo sapevo che c’era un museo archeologico nazionale di quel valore, di quel prestigio, e di quella unicità. Era una metropoli al tempo dei romani, Sarsina. Una frana enorme seppellì una meravigliosa necropoli, che è stata riportata alla luce solo negli anni ‘20 del Novecento. Ci sono anche le gigantografia di buoi bianchi romagnoli, con le corna lunghe, che vengono utilizzati per gli scavi. Archeologi e braccianti nelle stesse foto d’epoca in bianco e nero. E grazie a loro, oggi, nel museo si possono ammirare interi pavimenti musivi, monumenti funebri alti più di 10 m, con statue pregevolissime da rimanere a bocca aperta. E chi lo sapeva che con soli tre euro di biglietto, si potesse vedere cotanta meraviglia. Altrettanto stupore a Sant’Alberto di Ravenna! C’è un museo zoologico con circa 1300 uccelli impagliati. Se avete bambini appassionati di ornitologia o zoologia, è il paese di Bengodi! Tornandoci poi nella bella stagione ci mettete su un bel carico, prendendo il traghetto che vi fa trapassare il fiume Reno, per andare a guardare i fenicotteri dal vero. Ma secondo mio figlio, che ormai è un esperto, i fenicotteri, a confronto di ciò che c’è nel museo di Sant’ Alberto, sono quasi banali…

MATTEO CAVEZZALI
Il viaggio non deve essere per forza fatto in un luogo remoto, sono amante dell’esplorazione del «molto vicino», ho dedicato un intero capitolo del libro Supercamper - viaggio nella saggezza del mondo (Laterza) a questo argomento. Un luogo che amo molto, soprattutto con le nebbie fitte e misteriose dell’inverno, è il parco del Delta Del Po. È molto esteso, e ricco di sorprese. Ci si può accedere da diversi ingressi, dal traghetto di Sant’Alberto, ma anche da svariati punti della Romea. Ogni scorcio ha una sua peculiarità e una sua anima. È uno dei luoghi con maggiore biodiversità d’Europa. Ci vivono animali d’acqua dolce, a pochi metri da animali che abitano l’acqua salata. Ci sono cavalli selvatici e piccoli roditori, simili al juramaia, il primo mammifero nato sulla terra, da cui poi sono derivati tutti gli altri, compresi noi. È un luogo a suo modo preistorico, uno dei pochi territori selvaggi che possiamo visitare, e dista appena venti minuti da Ravenna. È un periodo che lo frequento molto. Credo proprio che ambienterò lì il mio prossimo romanzo.  

GIANNI PARMIANI
Un consiglio per queste festività? Bè, posso senz’altro consigliare una visita alle artistiche e imponenti sculture del Presepe di Sabbia di Rimini, che quest’anno ha per tema «La Rinascita» (è possibile vederlo fino al 9 gennaio) e poi, a chi vuole o ha bisogno di trascorrere un po’ di tempo immerso nella natura e «lontano dalla pazza folla», consiglio di regalarsi una giornata nella pace e nel benefico silenzio del Borgo Storico Cisterna in località Santa Lucia di Macerata Feltria (PU). È un luogo davvero incantevole e magico questo antico borgo recuperato con cura e gestito con altrettanta cura e passione da una splendida famiglia. Oltre alle delizie per il palato, si ritrova qui quell’atmosfera che è un vero balsamo per la mente e per il cuore.

PIETRO «QUINZÀN» BANDINI
Ve lo dico solo con voi, che so che siete capaci di mantenere il segreto come me. C’è un bel postarino da visitare un giorno che siate nella dimensione spirituale giusta, come potrebbe capitare durante le feste di Natale. Dunque, si prende per Brisighella e una volta giunti si volta in su per il monticino in direzione Rontana; dopo il Manicomio, dove si mangia bene da matti, si volta a mano stanca e poi tirate dritto sulla stradina che porta alla chiesa, che sarebbe decisamente da visitare a poterla trovare aperta. A questo punto, se siete in macchina, lasciatela lì parcheggiata badando bene che non dia fastidio a nessuno e poi, a piedi, proseguite la stradina. Prima di Villa Liverzani, dove poi finisce la strada, voltate a mano stanca in discesa, e dopo duecento metri, invece di seguire la curva a gomito a mano dritta, andate dritto per il sentiero che tra pini e cipressi termina in un belvedere indimenticabile, che dà sulla valle sottostante. State lì buoni buoni una mezz’ora almeno, a contemplare senza ascoltare la musica nelle cuffiette che vi tirate su un cantone. Buon Natale!