Conselice, la solidarietà di Coop per gli alluvionati: oltre 2,1 milioni per Comuni, aziende e dipendenti
Oltre due milioni e centomila euro da 81.000 donatori, fra soci, dipendenti, consumatori e fornitori. È in sintesi il risultato della campagna di raccolta fondi avviata da Coop nello scorso maggio 2023, all’indomani dell’alluvione che ha colpito persone, aziende e territori di Emilia-Romagna e Marche. Nella mattinata di venerdì 19 gennaio, tra i frutteti di una delle cooperative bracciantili beneficiarie, la Cab Massari di Conselice, le massime autorità di Coop - tra cui il presidente Ancc-Coop Marco Pedroni e il presidente di Coop Alleanza 3.0 Mario Cifiello, hanno dettagliato i due principali filoni di destinazione del ricavato. Alle Cab (cooperative bracciantili agricole), con Legacoop a fare da filo conduttore, andranno i fondi non solo per ripristinare, ma soprattutto per migliorare le coltivazioni all’insegna di un’agricoltura 4.0 (verranno finanziati progetti di nuova agricoltura sostenibile, potenziamento della resistenza alle avversità climatiche o riduzione e compensazione dell’impronta carbonica). Alle istituzioni locali andranno invece le risorse per finanziare i progetti di ripristino di parchi e aree verdi pubbliche. Da segnalare che una parte del ricavato è stato devoluto a sostegno dei dipendenti di Coop Alleanza 3.0 colpiti anche loro dall’emergenza. “Per noi gli 81mila donatori sono il numero più importante - ha detto Marco Pedroni, Presidente Ancc-Coop -, oltre ai 'nostri soldi' fin da maggio ci siamo artivati per incentivare un meccanismo di partecipazione, come già fatto per Ucraina e Burundi, ad esempio. La Coop è un movimento di persone. Abbiamo distribuito le risorse secondo tre filoni. In primis i dipendenti delle coop colpite, poi il patrimonio pubblico in particolare sostenendo 9 Comuni. E poi abbiamo dato risorse a 7 cooperative agricole e bracciantili colpite, non solo per le ristrutturazioni ma per sostenere e avviare progetti innovativi“. “Abbiamo superato quei giorni tremendi con la solidarietà - aggiunge Mario Cifiello, Presidente Coop Alleanza 3.0 -, riaprire un punto vendita non era importante solo per l'economia, ma per ridare alle popolazioni un 'senso di normalità'. È stata insomma solidarietà fra colleghi, anzitutto, ma anche per le comunità; una solidarieta concreta, affrontata da cooperatori e da emiliano-romagnoli. Le risorse non daranno solo ristori ma contribuiranno a migliorare le cose, a partire dalle cooperative agricole e bracciantili. Il progetto è fare crescere la filiera, non limitarsi a ripristinare l'esistente. E farlo con la necessaria rapidità, anche la velocità di intervento fa parte della concretezza dell'intera operazione“. "Ho due 'istantanee' dell'alluvione - è il commento di Andrea Mascherini, presidente di Coop Reno -, quella della collaborazione immediata fra i negozianti e la Protezione Civile a Bagnara, e quella di due nostri dipendenti diventati 'angeli del fango' molto lontano da casa, a Monterenzio. A Marzabotto interverremo direttamente sulla frane, la cosa ha un valore anche simbolico e questo sustanzia in concreto il nostro essere cooperatori“. “In Italia molti pensano che i romagnoli abbiano già risolto i problemi alluvionali ma purtroppo non è così - ha esordito Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna -. I danni in agricoltura sono enormi. Parliamo di 7 Cab che lavorano su12mila ettari di terreno, con 619 lavoratori. Parliamo di 6150 ettari alluvionati, come la distanza tra Ravenna e la Sicilia, in parte allagati volontariamente per salvare le città. Ad oggi i nostri contributi sono gli unici arrivati alle cooperative agricole, per di più vincolati a percorsi di innovazione e quindi ad un progetto per il futuro. Credo che l'importanza di tutto ciò sia evidente. Senza contare che le coop, in questo caso di consumo, hanno permesso alle comunità alluvionate, fin dai primi giorni, di recuperare sicurezza e normalità. Ma l'alluvione non è finita, la Romagna ha bisogno anche dello Stato". "La solidarietà, insieme ai problemi, c'è stata da subito, in entrambe le alluvioni - ha detto Giampietro Sabbatani, direttore della Cab Massari -. Lanostra perizia parla di oltre 7 milioni di euro di danni, su 11 di fatturato. Ad oggi dallo Stato non è arrivato nulla, se non qualcosa ma dal Ministero del Turismo, non dell'Agricoltura. Nei giorni dell'alluvione con i nostri dipendenti ci siamo messi subito al servizio della comunità di Conselice. La solidarietà di altre cooperative ha viaggiato veloce, anche grazie ai social, un meccanismo veloce, virtuoso e che tuttora prosegue, una cosa preziosissima e assolutamente non scontata. In luglio, peraltro, la trombato d'aria ci ha causato un milione di euro di danni, il nostro è un triste record, ma le coop che lavorano con noi, e tante altre, ci hanno molto aiutato. Di questo progetto di Coop la grande importanza è l'orientamento verso finalità produttive, una cosa molto lungimirante. A Conselice faremo nuovi ettari di pero, almeno 5 di noci e useremo sempre più macchine elettriche per salvaguardare l'ambiente, i danni economici dell'alluvione ci avrebbero bloccato questi investimenti già programmati". “Con queste donazioni interverremo direttamente su aree verde e spazi per i più piccoli - è stata la chiosa di Eleonora Proni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -, ma il valore di questa iniziativa va anche oltre. Il sistema Coop è stato sempre protagonista in questi difficili mesi, sia per i danni subiti che per il contributo alla ricostruzione. Il mutuo aiuto e la fiducia sono il principale lascito, anche per il futuro dei territori, di questa importantissima iniziativa“.