Cervia, Emma Benini interpreta l’adolescente protagonista de «La Fuggitiva» su RaiUno

Romagna | 10 Aprile 2021 Cultura
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Federico Savini
«Quando reciti sei letteralmente un’altra persona. E ogni persona è fatta di molti aspetti e sfaccettature. Sicuramente il personaggio di Arianna ha caratteristiche in prevalenza drammatiche, ma è anche una ragazza di 16 anni. Che fa però cose che una sedicenne “normale” non farebbe mai. È stata quindi una bella opportunità e una bella sfida quella di cercare di “entrare” in una vita come la sua, condensando in poche scene l’essenza di un personaggio che ne ha passate tante, lotta per definire una sua personalità e in fin dei conti non è completamente di fantasia, visto che si sviluppa in un contesto storico che è realmente esistito. A pochi passi e a pochi anni da noi». Per la giovane attrice di Cervia Emma Benini, il debutto «vero» in prima serata su RaiUno sarà quello di lunedì 12 marzo, con le nuove puntate della serie La Fuggitiva, che nel primo episodio ha visto la protagonista Vittoria Puccini braccata dalla polizia poiché sospettata dell’omicidio del marito; situazione che tra l’altro riecheggia una tragedia capitata ad Arianna nell’infanzia. La serie action-thriller di RaiUno è tutta incentrata sul personaggio della protagonista, il cui passato non è meno turbolento del presente. E infatti nella prima puntata sono stati numerosi i flashback su Arianna bambina e non meno importanti saranno quelli legati all’adolescenza della protagonista, che sullo schermo avrà le fattezze proprio di Emma Benini, già vista su grande e piccolo schermo nel film Tutto liscio (2019) e nella serie Netflix Sotto il sole di Riccione (2020). «Nel primo episodio mi si vede per pochi secondi - racconta Emma -, mentre nei prossimi il mio ruolo, seppur limitato per numero di scene, sarà centrale in alcuni passaggi. Tra l’altro devo ancora vedere il risultato finale, con il montaggio e tutto il resto. È una cosa che attendo con una certa trepidazione».
La giovane Arianna cresce a Sarajevo. Avete girato lì?
«In realtà no, la serie è stata girata fra Roma, Terni e Tivoli, ma le mie scene sono ambientate a Sarajevo, negli anni delle guerre nei Balcani».
Interpreti un personaggio sicuramente diverso rispetto a quelli del passato, che erano più «leggeri». Hai già delle preferenze di ruolo?
«È troppo presto per avere preferenze - ride, nda -! Queste sono grandi opportunità e la cosa più importante per me è fare esperienza, tanto meglio se in ruoli diversi. Il personaggio di Arianna è molto forte e io lo interpreto in una fase cruciale del suo sviluppo, quella che la porterà ad essere la donna e la mamma veramente “anomala” che si vede nella serie. E dato che parliamo di un quadro storico reale, quello delle guerre balcaniche, mi sono documentata nel merito, per capire cosa potessero provare le adolescenti di allora in quel contesto. Arianna è  una figura inventata, ma ci sono donne che hanno vissuto esperienze simili alla sua. è una cosa che ho tenuto sempre presente in scena e nello sviluppo del personaggio.  Quanto alle preferenze, ogni ruolo ha delle sfaccettature, non esiste una persona reale che sia monodimensionale, solo comica o solo tragica. è quindi a questa pluralità di sentimenti cerco di puntare. Poi è vero che io sono partita dalla compagnia cervese dei Rumors, con la quale si fanno spettacoli assolutamente comici con tanta improvvisazione. La mia eroina è Anna Marchesini e questo fa capire quanto la risata sia importante per me. Ma la vita, così come il lavoro dell’attrice, è fatta anche di tanto altro».
Come arrivi a questa serie?
«Grazie a Ivano Marescotti, con il quale mi sono perfezionata, da oltre due anni ho un’agenzia a Roma che mi segue, guidata da Maria Vittoria Grimaudo, che devo ringraziare perché ha creduto in me, nonostante fossi digiuna di esperienze televisive e cinematografiche. Grazie all’agenzia ho modo di sapere dei provini e li preparo. Per La Fuggitiva ne ho fatti tre, prima con la casting director e poi con il regista e i produttori. Ed è andata bene».
La lavorazione con il Covid com’è stata?
«Non troppo diversa dalle cose che ho fatto in precedenza, nel senso che il continuo tamponamento rende l’ambiente tranquillo. Le maestranze sono sempre in mascherina, anche se gli attori ovviamente no. Il set è una bolla protetta e si sente la responsabilità sulla lavorazione, quindi quando non si è sul set tutti si attengono scrupolosamente alle norme di sicurezza, proprio per non guastare il lavoro».
E rispetto alle prove precedenti?
«Per La Fuggitiva compaio in un numero limitato di scene, però in quelle scene è quasi tutto centrato su di me. Il regista Carlo Carlei è un vero professionista, con esperienze importanti anche all’estero. Quando ho saputo che avrebbe diretto la serie sono stata felicissima e infatti sul set è stato molto generoso e ci siamo confrontati tanto, su ogni aspetto. Sa tirare fuori il meglio dagli attori e io, visto anche il ruolo che interpreto, ho davvero fatto cose impensabili!».
Sei sempre in contatto con Marescotti?
«Sì, a lui devo davvero tantissimo e quando insegna al Tam lo vado a trovare ogni volta che posso, oltre a seguirlo quando fa gli spettacoli in Romagna. Pur recandomi spesso a Roma per lavoro, io vivo sempre a Cervia».
Dove hai conosciuto il teatro grazie ai Rumors. In questo momento di impegni per lo schermo hai comunque interesse per il teatro?
«Altroché! La cosa che vorrei fare più di tutte sarebbe proprio una tournée teatrale, ma come sappiamo adesso è impossibile. Tutto il mondo della cultura sta soffrendo con il Covid e io credo che questo mondo, e tutti i suoi lavoratori, andrebbe maggiormente protetto. Si potrebbe fare di più per tutelarlo».
Nuovi progetti in vista?
«Ce n’è uno in partenza, anche in questo caso si tratta di un lavoro non teatrale. È presto per entrare in dettagli ma è un’altra bella opportunità, tanto più in un periodo così difficile».
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