Bologna, in Fiera l’evento dedicato al mondo del vino dal 25 al 27 febbraio grazie a «Slow Wine Fair»

Romagna | 18 Febbraio 2024 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Torna, dopo il successo dello scorso anno, lo «Slow Wine Fair». Dal 25 al 27 febbraio, nella Fiera di Bologna, migliaia di enonauti, appassionati, addetti ai lavori potranno trovare sorsi per i propri palati. In questo universo di bottiglie e protagonisti non sfigura la presenza della Romagna. A Bologna, infatti, sarà presente con trentacinque realtà (sulle sessantatré della Regione ndr). Una parentesi aperta verso una produzione del «nettare degli dei» che in questi ultimi anni sta crescendo non solo in quantità ma anche e soprattutto in qualità. Dal Sangiovese all’Albana passando per il Trebbiano e gli altri vini/vitigni autoctoni, i possibili 10 mila enonauti (questi i numeri dell’edizione 2023 ndr) avranno di che servirsi. Ma non ci sarà solo vino, si parla di almeno cinque mila etichette con un migliaio di cantine, durante l’evento di Bologna. Ampiamente rappresentato, infatti, sarà il mondo dei distillati, degli amari e dei liquori. La Slow Wine Fair propone così un’esperienza unica e completa: dall’aperitivo al dopo pasto passando dal mondo della mixology.

I TEMI DI QUEST’ANNO
La fertilità del suolo è il tema al centro di Slow Wine Fair. E’ da un suolo integro e fertile che può nascere un vino buono. Per questo proprio da Bologna si lancia un appello per rimediare al degrado dei suoli. Un appello al cambiamento del paradigma agronomico, per passare dall’agricoltura e dalla viticoltura convenzionale a un’agricoltura basata sull’agroecologia, attenta alla conservazione della biodiversità e alla valorizzazione del territorio, integrata con appropriate innovazioni tecnologiche. Il tutto cercando di rafforzare le riflessioni basate sulla crisi climatica. Da qui, anche grazie alle testimonianze diretti dei vignaioli, delle masterclass, dei momenti di approfondimento che si susseguiranno nella tre giorni felsinea si ribatterà e amplificherà quello che Slow Food, da anni, per non dire da sempre, afferma: «L’agricoltura e la viticoltura non debbono comprometterne la vitalità e possono e devono dare una risposta: limitando le monocolture e arginando l’uso indiscriminato della chimica di sintesi, proteggendo il terreno con pacciamature, riducendo o eliminando le arature ingiustificate». Non mancherà poi la riflessione cara al movimento riassumile nella triade di «Buono, pulito, giusto». Attraverso la promozione della biodiversità dei terroir e della costruzione di un sistema che fa del vino uno strumento di riscatto culturale delle campagne, in cui i vignaioli «sono sia custodi del territorio sia promotori di un sistema che unisce tutela del paesaggio, difesa della biodiversità e promozione della crescita sociale e culturale delle campagne».

DA SLOW WINE A OGGI
Nell’ottobre del 2020 a Bologna è stato presentato il «Manifesto per il vino buono, pulito e giusto».  Un decalogo in cui l’azienda vitivinicola diventa protagonista di un cambiamento virtuoso. Da qui nasce quindi la rete tematica internazionale «Slow Wine Coalition», formata dai firmatari del Manifesto. L’obiettivo è quello di creare momenti di incontro e discussione per animare e motivare alla realizzazione concreta di azioni che sostengano i vignaioli in questo processo di crescita e di trasformazione, e dall’altra per attuare con rapidità e coerenza questi passi. La Slow Wine Fair si inserisce in questo percorso richiamando le cantine italiane e internazionali accomunate dalla volontà di promuovere un sistema produttivo che vede l’azienda vitivinicola come protagonista di uno sviluppo sostenibile.

ORARI E COSTI
La manifestazione sarà aperta al pubblico domenica 25 febbraio dalle 12 alle 19, mentre lunedì 26 febbraio dalle 10 alle 18 e martedì 27 febbraio dalle 10 alle 16. Solo la prima giornata prevede l’accesso del pubblico mentre la seconda e la terza solo agli addetti ai lavori del settore come buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier. Per i winelover l’acquisto del biglietto valido per domenica 25 febbraio è al costo di 39 euro. I biglietti sono acquistabili online e, nei giorni dell’evento, nelle casse. Per i professionisti del vino il costo del biglietto per il 25, 26 e 27 febbraio è di 20 euro oppure ci sono i pacchetti di abbonamento: due giorni a 30 euro, tre giorni a 40 euro. Anche in questo caso è percorribile il pagamento on line o alle casse.

Oltre una trentina le cantine presenti con stand
Nutrita sarà la pattuglia di vigneron e cantine presenti all’interno dei Slow Wine Fair. Per la Romagna se ne contano, al 16 febbraio, trentacinque. Assieme alle cugine emiliane, in totale queste sono poco meno di una trentina, la tela enoica che sarà disegnata da Piacenza a Rimini conterà sessantatré protagonisti indiscussi della qualità in vigna. Tutte le rappresentazioni di questo mosaico di terroir regionale saranno presenti all’interno del padiglione 20. Molto nutrita la pattuglia proveniente dal territorio di Forlì-Cesena ma non mancheranno anche quello imolese, il faentino e il riminese. Vediamole, in rigoroso ordine alfabetico, nel dettaglio. Tra parentesi è indicato per ognuna la dislocazione del proprio stand.
Eccole: Ansomigafora (Stand A 2), Ca’ di Sopra (A 3), Celli (A 9), Chiara Condello (A 10), Corte San Ruffillo (A12), Fattoria Monticino Rosso (A 13), Fattoria Zerbina (A 15), Fondo San Giuseppe (A 55), Giovanna Madonia (A 17), Giovannini (A 18), I Sabbioni (A 70), Il Pratello (A 56), Il Teatro (A 57), La Casetta dei Frati (A 58), Maria Galassi (A 29), Menta e Rosmarino (A 59), Mutiliana (A 60), Noelia Ricci (A 31), Palazzo di Varignana (A 32), Podere La Grotta (A 35), Podere Vecciano (A 37), Bissoni (A 38), Randi (A 39), Ronchi di Castelluccio (A 40), San Valentino (B 3), Tenuta La Viola (A 44), Nero del Bufalo (A 64), Tenute Tozzi (A 45), Terrabusi (A 46), Terre della Rocca (A 48), Tre Monti (A 63), Vigne di San Lorenzo (A 64), Villa Liverzano (A 67), Villa Papiano (A 61) e Villa Venti (A 68).
Per rimanere aggiornati sulle presenze è possibile consultare il sito internet .

Due masterclass dedicate al territorio
Sul territorio saranno due le importanti iniziative di approfondimento organizzate. Il 25 febbraio alle 15 si potrà partecipare alla masterclass (a pagamento 25 euro) dedicata «Alla scoperta delle vigne storiche ed eroiche dell’Emilia-Romagna». La Regione ha istituito un albo tematico, un segno tangibile per tutelare territori difficili e riconoscere il ruolo paesaggistico e produttivo dell’agricoltura. In questa masterclass si potrà compiere un viaggio in tutta la regione, a iniziare dal Piacentino e dalle terre del Lambrusco, per inerpicarsi sulle colline bolognesi e arrivare infine alla Romagna. Attraverso l’assaggio di otto etichette sarà possibile confrontarsi con i produttori sul loro ruolo di custodi del territorio, sulla loro opera volta alla conservazione della biodiversità e dei metodi tradizionali di coltivazione della vite. Questo evento è in vendita online fino al giorno antecedente la Slow Wine Fair. La seconda è invece fissata per il 26 febbraio, alle 13, e sarà dedicata a «Il Modigliana bianco. La nuova Stella dell’Appennino». Modigliana è un borgo preappenninico sempre più noto nel mondo del vino per la valorizzazione di un territorio montano caratterizzato da boschi, vigne in grande pendenza e suoli sciolti figli della marnosa arenacea. In questo terroir una piccola comunità di vignaioli sta lavorando su suoli difficili ma affascinanti che il Novecento ha liquidato come provincia, ma che oggi sono diventati una testimonianza straordinaria oltre che una sottozona della Doc Romagna non solo per il Sangiovese ma anche per vini bianchi (a base Trebbiano) che dimostrano di possedere caratteristiche originali uniche e per il momento poco conosciute. Questa masterclass è in vendita online fino al giorno antecedente la Slow Wine Fair, il costo è di 30 euro a persona.

 
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