Basket B, il vice Belosi l’angelo custode di coach Serra: «Rekico, un anno formativo ed emozionante»

Valerio Roila
L’angelo custode di coach Serra ha il «pollice verde». Quello con il quale cura alcune squadre del vivaio dei Raggisolaris, la Academy che cresce nel Campus societario di via Proventa. Tra le mille difficoltà causate dalla pandemia, il vice allenatore della prima squadra neroverde, Emanuele Belosi, ha trascorso una stagione (che per lui deve ancora concludersi) ad ostacoli, nella quale ha dovuto anche vestire i panni da head coach, oltre che ad arrovellarsi per gestire gli allenamenti, forzatamente a singhiozzo, delle squadre giovanili. Mancava solo dovesse scendere sul parquet, quando il focolaio ha colpito da vicino la Rekico, togliendo di scena per tre partite finanche coach Serra. «In realtà è stata un’esperienza formativa - racconta Belosi - e molto emozionante. Con il coach ci sentivamo tutti i giorni, per coordinare il gruppo nel modo migliore. Il momento più bello è arrivato con la vittoria su Cecina, dopo le due sconfitte in cui abbiamo schierato giocoforza una squadra molto rimaneggiata».
È stata una stagione piena di soddisfazioni, con il Covid a fare da spartiacque, ed un finale amaro, ma anche con tanto orgoglio: «Diciamo che la torta ci è riuscita a metà. Speravamo di fare una gara 5 molto diversa. Resto dell’idea che fossimo tecnicamente superiori a Bernareggio, ma ci siamo fatti sovrastare a livello di energia e ci siamo mostrati non pronti mentalmente. E pensare che sarebbe bastato magari fare due punti in più, per affrontare una squadra molto meno in forma, come Vigevano. Ed infatti, San Miniato, che avevamo battuto e con cui eravamo finiti a pari punti, è riuscita a passare il turno contro di loro».
La dirigenza è già al lavoro per programmare la prossima stagione. Che si spera sarà quella in cui potrete riabbracciare il vostro pubblico. Quanto vi è mancato? «Non avere la tifoseria, per una piazza come Faenza, è un vero peccato. Non è una frase fatta, ma i nostri supporter sono un vero sesto uomo. Speriamo sia l’arma in più per la prossima stagione. Intanto, stiamo proseguendo, ancora per una settimana, il lavoro con la prima squadra, per migliorare alcuni aspetti individuali, anche se non sappiamo ancora quanti della rosa saranno con noi anche nel prossimo campionato».
La sua stagione non è finita anche perché lei è nel pieno dell’attività anche con il vivaio della Academy, dopo un’annata resa difficile dal Covid. «Lo scorso weekend è stato molto intenso, abbiamo ospitato nel nostro Campus un torneo regionale di 3 contro 3, con tutti i gruppi giovanili, dalla Under 13 alla Under 18, sia maschile che femminile. Siamo ora partiti con il programma estivo, che oltre al nostro Circolo Ricreativo, propone i camp gestiti da Simone Pierich e Mery Andrade».
È stato molto duro, per i ragazzi, non poter giocare partite ed allenamenti per così tanto tempo. Quali emozioni hanno provato a riprendere l’attività? «Avevano una gran voglia di tornare a giocare assieme ed anche di ritrovare gli avversari. Per loro anche solo rimettersi la canotta e ricominciare a fare dei tre contro tre è una gioia immensa. Perché solo l’atmosfera della partita può farti sentire certe farfalle allo stomaco e per loro sono esperienze istruttive uniche».