Basket A2, OraSì Ravenna-Chiusi vale per oggi e domani: le chiavi della «finale» del De Andrè
Riccardo Sabadini
Le speranze di salvezza diretta per l’OraSì Ravenna passano da quella che domenica è, a tutti gli effetti, una vera e propria finale: sulla strada dei romagnoli c’è l’Umana Chiusi, squadra che precede i giallorossi in classifica a quota 14 e che all’andata vinse nettamente il confronto diretto per 88-76. Perché sia un crocevia di tale importanza è presto detto: il nono posto è ancora occupato dalla Tassi Group Ferrara a quota 16, l’OraSì deve provare ad accorciare il gap agganciando Chiusi a 14 punti e comunque vuole centrare un successo che molto probabilmente varrebbe anche in ottica playout. Insomma, la partita di domenica del Pala De Andrè vale molto per entrambe ed è importante analizzare quelli che sono i duelli in campo per capire dove le due squadre possono fare male all’avversaria e quali sono i punti forte ed i punti deboli.
STATISTICHE DI SQUADRA
Le statistiche offensive delle due squadre si equivalgono: meglio Ravenna per punti segnati (73.9 contro 71.2) e per percentuale da oltre l’arco e dalla lunetta (rispettivamente 36% e 73% contro il 32% e il 69% dei toscani) mentre da dentro l’area l’Umana si fa leggermente preferire (49% contro 48%). Curioso come le squadre siano le cenerentole a rimbalzo, con i giallorossi che viaggiano a 31.6 a gara, ultimi del girone, mentre i biancorossi fanno appena meglio con 32.7, mentre entrambe primeggiano nelle palle recuperate (7.2 per l’Umana e 6.9 per l’OraSì, rispettivamente seconda e terza del girone). In equilibrio anche le altre voci statistiche, con Ravenna che perde meno palloni e distribuisce qualche assist in più. Difensivamente Chiusi concede 75.1 punti contro i 79.5 dell’OraSì, sarà interessante capire se prevarranno gli attacchi o le difese.
I MATCHUP
Mai come domenica sarà importante il rendimento degli Usa, con Kendall Anthony che sarà chiamato al difficile compito di vigilare su uno dei migliori americani della categoria, quel Lester Medford che al secondo anno a Chiusi ha innalzato la sua media da 16 ad oltre 18 punti a partita, conditi da oltre tre rimbalzi, tre assist e due recuperi. Anche il duello tra le guardie promette spettacolo con Bolpin, specialista difensivo ma che sta producendo un’ottima stagione anche in attacco, a prendersi cura del capitano giallorosso Bernardo Musso, grande ex di giornata e pericolo pubblico numero uno. Nello spot di ala piccola sarà Federico Bonacini ad avere le mani piene, dovendo guardare il secondo americano dell’Umana, quel Daniel Utomi che è arrivato a stagione in corso ma che, pur con qualche alto e basso, sta facendo bene e può essere uno dei grandi protagonisti della sfida. Sotto canestro incroceranno le armi Danilo Petrovic e Daniel Donzelli, mentre non ci sarà Wendell Lewis, tagliato martedì, contro Davide Bozzetto: i primi due sono numeri «quattro» perimetrali, entrambi ex Forlì, ed il loro rendimento, in particolare quello del serbo, avrà un peso specifico sull’esito dell’incontro: quando Danilo è connesso diventa una bocca da fuoco importante e può essere decisivo, di contro saranno da valutare le condizioni di Donzelli che domenica contro Chieti ha giocato solamente nove minuti e non è al meglio. Lewis ha salutato Ravenna senza troppi rimpianti dopo una gara sottotono contro Cento dove lo zero alla voce rimbalzi non è passata inosservata: che non sia stato un giocatore costante ormai è evidente e non a caso l’OraSì ha scelto di chiudere in settimana il matrimonio dopo quattro mesi davvero molto difficili, che ne hanno fatto uno degli Usa più indolenti della storia giallorossa.
LE PANCHINE
In attesa di avere notizie dall’infermeria toscana, con Martini che domenica non è sceso in campo per una distorsione alla caviglia e Possamai indisponibile, quelli che ci saranno sono chiamati a fare un salto di qualità. L’OraSì chiede qualcosa in più a Oxilia, che ancora non ha trovato la sua continuità di rendimento ed alterna buone gare a prestazioni incolori, ed energia e produzione a Bartoli e Giordano che sono ugualmente ondivaghi. L’Umana dal canto suo chiede a Raffaelli e Raucci intensità difensiva e tiro pesante. I coach Lotesoriere e Bassi rappresentano la continuità con la scorsa stagione dove le due squadre, ora in una posizione scomoda di classifica, sono state le sorprese del campionato. Giovani ma pronti e determinati giocheranno la loro partita a scacchi e le loro scelte avranno un GROSSO peso specifico sull’esito. L’ultimo aspetto riguarda il fattore campo: il coach pugliese spera che il De Andrè torni ad essere il catino bollente, il sesto uomo in campo per spingere Musso e compagni ad una vera impresa.