Basket A1 donne, l'E-Work ritrova Schwienbacher da avversaria: «Faenza, sei anni indimenticabili: al Bubani era sempre una festa»

Luca Del Favero
Sabato a San Giovanni Valdarno l’E-Work affronterà un pezzo della sua storia, una giocatrice che ha contribuito a far grande la società e a portarla in A1. Stiamo parlando ovviamente di Licia Schwienbacher, in maglia faentina per sei stagioni dal 2016 fino allo scorso giugno, protagonista della cavalcata dalla B Regionale alla serie A1, un percorso che l’ha fatta diventare grande dentro e fuori dal campo. Arrivata a Faenza a 21 anni in serie B, con l’obiettivo di rilanciarsi come giocatrice dopo stagioni in chiaroscuro a Bologna, se ne è infatti andata in Toscana in estate dopo essere diventata una vera giocatrice e con tanta esperienza maturata. Ma anche con tanti bei ricordi ed è per questo motivo che per lei quella di sabato non sarà una partita come tutte le altre: «Faenza è stata una tappa fondamentale della mia vita - sottolinea - sotto tutti i punti di vista. In questi sei anni sono cresciuta molto dal lato caratteriale acquisendo grande maturità dentro e fuori dal campo. Ora riesco a gestire e ad affrontare meglio le situazioni e i momenti della mia vita ed è merito del percorso fatto insieme iniziato quando avevo 21 anni. Un grazie va anche alla società che è sempre stata presente e non mi ha mai fatto mancare nulla».
Come è nata l’idea in estate di salutare l’E-Work dopo tanti anni trascorsi a Faenza?
«Credo che fosse un passo necessario da fare per una mia crescita personale e sportiva e ancora oggi ne sono più che convinta. Ovviamente le emozioni che ho vissuto a Faenza me le porterò sempre dentro».
Cosa ricorderà di Faenza?
«Il calore e la passione che ha la città per la pallacanestro. Un amore che si vede anche per strada o andando al bar e che viene manifestato in ogni ora del giorno. La gente ti fa capire che il giorno della partita è un momento di festa per tutti. Uno dei nostri punti di forza è stato infatti il sesto uomo, ovvero il pubblico, appassionato e sempre vicino alla squadra. In molte occasioni è stato la nostra forza nei momenti difficili delle partite».
E dal lato sportivo?
«Chiaramente tutte le promozioni conquistate dalla B Regionale alla serie A1, ma anche la stagione 2017/2018 quando perdemmo lo spareggio con Vigarano per salire in A1. Eravamo un gruppo incredibile che ha disputato un campionato fantastico».
Cosa proverà sabato sera nel rivedere le sue vecchie compagne?
«A dire la verità le ho già ritrovate all’Opening Day di Cagliari e le ho riabbracciate con grande affetto. Di sicuro sarà bello incontrarle nuovamente e sarà strano affrontarle da avversarie».
Anche perché c’è una giocatrice alla quale è molto legata…
«Sì, è Baldi con cui vado anche in vacanza. Abbiamo giocato insieme un anno a Faenza ed è nato una gran bella amicizia ed infatti ci sentiamo spesso. Con lei non parlo mai di pallacanestro e non l’ho fatto neanche questa volta».
Parliamo di San Giovanni Valdarno. Come si trova e che stagione si aspetta dalla squadra?
«Sto molto bene in questa società e credo che potremo toglierci delle soddisfazioni. In questo momento dobbiamo lavorare perché stiamo affrontando tutti i problemi che hanno le squadre con tante nuove giocatrici e anche il calendario non ci ha aiutate visto che abbiamo giocato contro Ragusa e Virtus Bologna (la gara con Sassari è stata rinviata a martedì 18 ottobre per impegni delle sarde in EuroCup, ndr), ma sono molto ottimista per il futuro».
E di Faenza cosa pensa?
«È una squadra completa che gioca una pallacanestro molto aggressiva e che non molla mai come ha dimostrato contro Brescia. Sono convinto che possa disputare una buona stagione».