Alluvione in Romagna, dai sindaci alle associazioni, dalle imprese ai comitati, 6 mesi di trincea

Romagna | 17 Novembre 2023 Cronaca
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Sindaci di piccoli comuni, aziende, associazioni, Comitati di cittadini. Sei mesi trascorsi a curare ferite profonde del territorio colpito dall’alluvione il 16 e 17 maggio scorsi in Romagna, con gravi danni nelle provincie di Ravenna e Forlì-Cesena. Oggi come vanno le cose? Sentiamo alcune opinioni di questi protagonisti, non sempre sotto i riflettori dei media.

L’ANALISI DI JADER DARDI
(SINDACO DI MODIGLIANA):
«VIABILITA’,  108 MILIONI»
«Dopo sei mesi durissimi arriviamo speranzosi che la situazione possa riprendere al meglio, anche se i danni alla viabilità sono ancora molto gravi - sottolinea Jader Dardi, sindaco di Modigliana, fra i comuni più colpiti da frane ed esondazioni in maggio, che ha ricevuto anche la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella -. Solo per ripristinare le fognature e il depuratore Hera ha speso negli interventi che sta svolgendo circa 700mila euro. Tutto il territorio di Modigliana è un grande cantiere, le strade sono accessibili solo per i residenti e per chi transita per andare al lavoro, per i camion molto limitatamente; in tutte le strade infatti c’è il divieto di accesso generale. Muoversi a Modigliana è come girare dentro un grande cantiere, la situazione delle infrastrutture danneggiate è ancora precaria, gli interventi di somma urgenza sono in via di completamento. I danni riconosciuti per la viabilità sono ben 108 milioni di euro. Oggi c’è già  difficoltà a reperire imprese per fare i lavori, perché sono già piene. Abbiamo completato opere per 1,9 milioni di euro, 32 aziende assegnatarie, mentre saranno ben 35 gli interventi di grandi dimensioni sulla viabilità, questi cantieri partiranno fra la fine del 2023 e il 2025. Spopolamento e rassegnazione? Non ho avvertito rischi – chiarisce Dardi -. Da subito abbiamo prestato attenzione alla sicurezza dei cittadini e posto molta attenzione alle aziende. C’è ancora molta preoccupazione, il centro storico non è stato toccato dalle frane, ma appena fuori è un disastro. In particolare abbiamo già registrato una perdita della produzione agricola molto importante: la raccolta olive -70%, le castagne -50%, l’uva -40%.  In agricoltura c’è veramente una situazione pesante.

GIOVANNA BIANCO
(EMERGENCY A FAENZA):
«RIMARREMO PER TUTTO IL  2023»
«Emergency a Faenza rimarrà sicuramente fino alla fine del 2023, poi valuteremo insieme al Tavolo tecnico istituzionale cosa fare - sottolinea Giovanna Bianco, responsabile del Progetto di assistenza psico-sociale dell’Ong, che fin dalle settimane seguenti l’alluvione di maggio è intervenuta in città -. Dal 21 luglio al 1 ottobre abbiamo effettuato 155 accessi fra attività sociale e quella psicologica solo su Faenza città. Abbiamo poi un’attività regolare di prossimità, con un contatto continuo con la popolazione sui comuni del distretto sanitario di Faenza. L’attività è intrecciata anche con i Rioni a Faenza. Dal punto di vista dei bisogni di salute psichica individuale, fin dall’inizo abbiamo riscontrato un territorio molto pronto. La popolazione è abituata a parlare di salute mentale e sa muoversi rispetto a questi eventi tragici. L’azione di prossimità – continua la responsabile di Emergency - che facciamo è molto utile, perché riusciamo ad incontrare negli hub individui che necessitano di aiuto. La comunità sta dando una buona risposta, compresi i Comitati dei cittadini nati spontaneamente in questi mesi, infatti stiamo passando dalla fase della rabbia ad una fase propositiva-costruttiva. Infine, manteniamo un contatto costante con l’amministrazione comunale, rimarremo sicuramente fino a fine anno, poi valuteremo insieme agli enti cosa fare».
LUCA BERSANETTI
(CONASE CONSELICE):
«UN NUOVO ARGIRE PER NOI»
«Conase si è salvato e si sta salvando grazie all’assicurazione che abbiamo stipulato contro le catastrofi quando ho cominciato a fare il direttore nel 2020. Siamo ripartiti grazie a tutti i dipendenti, il 24 giugno il primo camion di erba è riuscito a rientrare in azienda - sottolinea Luca Bersanetti, direttore della cooperativa Conase di Conselice -. Dal Governo nazionale non si è visto nulla, gli interventi sui fiumi ne sono stati fatti, ma troppo pochi per il momento. Anche per questo abbiamo deciso di prendere un ingegnere idraulico per tenere in sicurezza tutta la zona produttiva della nostra azienda. Il progetto che stiamo eseguendo in queste settimane è stato prima sottoposto agli enti preposti, a partire dal Comune. Abbiamo avuto tutte le autorizzazioni, poi siamo partiti con i lavori per realizzare un’opera di protezione ad hoc per Conase, una sorta di argine nuovo più alto (circa 3,5 metri), nella zona tra via Selice e il canale Zaniolo, abbiamo poi messo in opera un sistema di pompe per mantenere asciutta la nostra superfice. Il costo è di circa 500mila euro per noi. Un mese fa abbiamo ha inaugurato “Un seme da salvare”, l’opera realizzata da Zed1, lo street artist italiano e curata da Marco Miccoli».

MATTEO LEONI (PRESIDENTE CNA):
«SEMPRE VICINI ALLE IMPRESE,
MA DA ROMA POCA ATTENZIONE»
«Fin da subito abbiamo fornito supporto alle nostre imprese e fatto sentire la voce, le istanze ed i problemi di un territorio gravemente ferito, nelle infrastrutture certo, ma anche e soprattutto nella fiducia delle persone – sottolinea Matteo Leoni, presidente della Cna provinciale -. In questi mesi abbiamo lavorato a documenti con richieste precise e puntuali che abbiamo consegnato al Governo ed alle Istituzioni. Abbiamo cercato di non far spegnere i riflettori nazionali per non finire nel dimenticatoio. La raccolta fondi promossa da Cna Emilia-Romagna, inoltre, ha raggiunto 556mila euro che destineremo alle imprese associate. L’obiettivo “100% ristori”, annunciato dal Governo è ancora molto lontano dall’essere raggiunto e sicuramente con tempi troppo lunghi. Per le imprese, ora, è fondamentale avere certezze non solo sui ristori, ma anche sugli interventi di messa in sicurezza del territorio, affinché fenomeni di questo genere non portino più a conseguenze così disastrose».

MIRKO BERTACCINI
(COMITATI CITTADINI):
«A RAVENNA CONFRONTO UTILE»
«In un clima collaborativo abbiamo presentato a Comune e Consorzio di bonifica una nota sugli interventi ritenuti necessari nei vari territori  toccati dall’alluvione di maggio – sottolinea Mirko Bertaccini, presidente dei Comitati cittadini alluvionati di Ravenna -. Sono stati condivisi poi i seguenti macro-temi: sicurezza del territorio per quanto riguarda i fiumi ed i canali in ordine al ripristino dei danni, alle manutenzioni straordinarie ed alle nuove opere di messa in sicurezza; orocedure per gli indennizzi previsti dalla recente ordinanza del Commissario straordinario Figliuolo; donazioni per le quali ad oggi, su un totale di circa 7,5 milioni sono stati utilizzati circa 5 milioni per contributi. Per i restanti 2,5 milioni si valuterà nei prossimi mesi, quando si capirà effettivamente cosa sarà oggetto di rimborso e cosa non lo sarà e si potrà valutare eventuali indennizzi. Infine come Unione dei Comitati abbiamo richiesto a gran voce chiarezza sugli interventi in programma per incrementare il livello di sicurezza del fiumi/canali e l’apertura di più tavoli tecnici sui vari territori per condividere tali azioni. L’Amministrazione Comunale ed il Consorzio si sono resi disponibili nel brevissimo termine ad organizzare tavoli ristretto per condividere gli interventi ritenuti necessari». (m.p.)
 
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