Alluvione, a Solarolo ecco come sono stati salvati tutti i cuccioli dell'allevamento Contarini
Nella mattinata di mercoledì 17 maggio, l’acqua è arrivata anche a Solarolo. In poco tempo ha inondato interi quartieri, il centro storico, le campagne, tra cui via Padrina, dove risiede la famiglia Contarini e l’intero allevamento che conta centinaia di cani. «Erano circa le 8 quando i primi rivoli d’acqua hanno iniziato a percorrere la strada. Il canale di fronte era già colmo, non ci aspettavamo che in pochi minuti potesse crearsi una situazione tale. Avevamo avuto qualche avvertenza dai comuni limitrofi e da alcuni parenti in paese, ma pensavamo arrivasse a qualche centimetro»- racconta Luca Contarini, proprietario dell’omonimo allevamento canino. Dapprima, tutta la famiglia si è operata con carriole e carrelli per portare in salvo più cani possibili al piano di sopra della parte di casa non abitata del vicino dal lato opposto della strada, poi, quando l’acqua ha iniziato a crescere a dismisura e con lei anche la pressione, fare dieci metri è diventato impossibile. «Sono stati momenti di panico: non sapevamo dove mettere i cuccioli rimasti nei box. La fiumana continuava imperterrita, l’acqua arrivava al petto, vedevo i miei fratelli cadere tra l’acqua e la melma per mettere al sicuro i cani» spiega Michela Contarini, figlia di Luca. Cani stipati su davanzali e soppalchi dell’allevamento per ore, sfiorati dal fiume in piena che nel frattempo si era creato in tutta l’area che circonda l’area. La pioggia non accennava a fermarsi e, con questa, l’ansia e la preoccupazione di tutta la famiglia Contarini. «Penso che la disperazione ci abbia fatto adottare strategie davvero impensabili -continua Contarini- abbiamo scardinato le porte del canile, le abbiamo stese lungo i box, ad un’altezza di circa un metro e venti per mettere in sicurezza i cani. Abbiamo passato la notte in bianco, vigilando sui cuccioli e fortunatamente siamo riusciti a salvarli tutti. Questa per noi è la cosa più importante». In quei momenti concitati è rimasta sempre al fianco della famiglia la mascotte dell’allevamento, la golden retriever Prisca, che ha continuato a nuotare senza cedere alla forte corrente dell’acqua. «È rimasta un’intera notte e un intero giorno su un tavolino, all’ingresso della nostra casa, come le avevamo detto. La sua obbedienza l’ha salvata, è viva per miracolo». Il 18 maggio l’acqua ha iniziato a ritirarsi, lasciando dietro di sé uno strato di fango in tutti i locali dell’allevamento, compreso il piano inferiore della casa della famiglia di fronte agli stabili del canile. «Anche i giorni dopo l’alluvione non sono stati e non sono tuttora facili -racconta Marco Contarini, figlio di Luca- lavoriamo dalle sette di mattina alle nove di sera per ripristinare totalmente e nel minor tempo possibile tutti gli spazi interessati. Dobbiamo davvero ringraziare tutti gli amici e i volontari che ci hanno aiutato in questo periodo perché è soprattutto grazie a loro che i cani sono potuti tornare nel loro ambiente, non subendo ulteriori situazioni di stress». Ad un mese dal disastro, nonostante l’alluvione rimanga un ricordo ben impresso nella mente della famiglia e di tutti i cagnolini, l’allevamento lavora a pieno regime, tanto che le visite sono ripartite senza sosta: sono sempre tante le persone e le famiglie impazienti di tornare a casa con un cucciolo da accudire. «Il nostro lavoro non è di certo comune. Non saremmo potuti tornare a svolgerlo se avessimo perso i nostri animali. Ci sarebbero voluti anni e anni per ricostruire un patrimonio genetico come quello attuale -afferma Luca- . Per noi è stato davvero un miracolo».