Agricoltura, i pareri dei produttori Gallegati, Rusticali, Morini e Navacchia sulla vendemmia 2018

I commenti di quattro cantine del territorio sulla vendemmia 2018.
Da una loro prima analisi emerge come qualità e quantità saranno assicurate.

Cesare Gallegati (Società Agricola Gallegati - Brisighella)
«La vendemmia 2018, di fatto appena conclusa per quanto riguarda la raccolta, si è caratterizzata per una buona qualità delle uve sorretta sicuramente anche da una quantità che si conferma in crescita rispetto al recente passato. Sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo possiamo dirci quindi molto soddisfatti. La nostra azienda lavora sette ettari di vigne, 4 in rosso e 3 in bianco, nel territorio collinare di Brisighella. Le uve sono principalmente sono quelle dell’Albana, del Sangiovese e del Trebbiano.  La produzione enologica, che anche quest’anno si dovrebbe attestare sulla stessa linea del passato, è di 15/20.000 bottiglie. Rispetto al 2017, anno difficile soprattutto a causa della siccità, quella di quest’anno dovrebbe essere invece una vendemmia più equilibrata. Visto il calo quantitativo registrato l’anno scorso, il 2018 potrebbe arrivare a segnare un +50%.  Per quanto concerne la salubrità delle uve questa è molto buona con punte di eccellenza soprattutto sul Trebbiano. Albana e Sangiovese comunque non sono da meno. Guardando anche la  fase della vendemmia nella quale siamo entrati in questi giorni, rappresentata dalla fermentazione e quindi dalla creazione dei mosti, ci sembra che le aspettative siano molto positive. C’è una buona “tranquillità” fermentativa che ci fa ben sperare per il risultato finale che finirà in bottiglia. Se tutto prosegue lungo questa direzione crediamo potranno uscire vini molto equilibrati e senza gradazioni estreme».
 
Hermes Rusticali (Tenuta Uccellina - Russi)
«Al punto in cui siamo il 2018 ci sembra possa diventare un buon anno per i nostri vini. Non siamo ancora sulla perfezione, ma il livello è molto alto e con esso le aspettative. In tutto abbiamo e lavoriamo 7 ettari di vigneti, di cui 5 in pianura e 2 in collina, con una potenzialità produttiva nell’imbottigliamento che arriva alle 40.000 bottiglie. Vista la stagione la raccolta si è un po’ allungata, soprattutto in pianura, ma ci permetterà di ottenere degli ottimi risultati sulla vinificazione delle uve Longanesi in riserva (Burson). Dopo aver raccolto le uve per l’appassimento a metà settembre, adesso i grappoli stanno facendo il loro percorso in essiccatoio in modo controllato e sereno. Un appassimento molto positivo. La salubrità dei grappoli, in generale, è buona, con una gradazione in linea e quantità importanti, ci fanno pensare che l’annata 2018, quando uscirà sul mercato, potrà riservare belle soddisfazioni. In generale non abbiamo registrato problematiche nelle vigne e dopo l’estremo caldo e la siccità del 2017 quest’anno le piante hanno sofferto meno lo stress idrico con concentrazioni fenoliche e di zuccheri molto più equilibrate. In definitiva credo che belle sorprese, anche dal Sangiovese e dall’Albana, oltre che dal Longanesi e dal Famoso, arriveranno in questo 2018. Assieme alle nostre punte di diamante rappresentate dal Burson e dal Rambela, stiamo compiendo sforzi importanti per puntare sempre di più, visti i buoni  risultati che stiamo avendo, sui due vitigni simbolo della Romagna vitivinicola il Sangiovese e l’Albana».
 
Alessandro Morini (Poderi Morini - Faenza)
«Si preannuncia, quella del 2018, una buona annata. Uva abbondante, sana e con un buon equilibrio complessivo. Chicchi ricchi di acqua, grazie ad una stagione primaverile ed estiva che ha permesso di portare un buon approvvigionamento idrico alle piante, una temperatura calda ma mai estrema e una efficace escursione termina giornaliera prima della vendemmia, hanno permesso di ottenere grappoli sani e carichi di profumi. Qualche problema lo abbiamo riscontrato nello spessore bucce, non particolarmente accentuato.  Questo, grazie a tecniche agronomiche calibrate vigna per vigna e filare per filare, non ha compromesso la salubrità complessiva del conferimento. Quello che manca è forse la concentrazione, tant’è che abbiamo deciso, quest’anno, di non realizzare le nostre riserve (Nonno Rico su tutti). Di conseguenza ad una prima analisi possiamo dire che per noi l’annata sarà molto soddisfacente per le versioni base dei nostri vini, soprattutto Centesimino e Sangiovese. Anche i bianchi avranno una bella personalità aromatica, con il Pignoletto che potrebbe dare grandi soddisfazioni così  come l’Albana. La produzione, in termini qualitativi, è stata più o meno in linea con le aspettative. Pur senza le riserve il 2018 ci vedrà produrre, dai 23 ettari coltivati nella prima collina faentina, dalle 60 alle 70.000 bottiglie. Adesso ci stiamo concretando anche sull’uva Longanesi, per la creazione del nostro Burson. Appena vendemmiato, con un leggero appassimento in vigna dei grappoli, ci sembra possa esplicitarsi in un vino soddisfacente e dalla buona struttura e complessità organolettica».
 
Vittorio Navacchia (Tre Monti - Imola)
«Quella che si sta per chiudere, siamo infatti in dirittura d’arrivo con tutte le varietà che abbiamo, sarà, per noi, un’annata all’insegna dei bianchi e dei rossi Riserva. Il tempo meteorologico dalla primavera ella tarda estate,  tutto sommato, ci ha permesso di avere una materia prima proveniente dalle nostre vigne sana e di qualità. Bene anche il punto di vista qualitativo. Forse su alcune realtà di Sangiovese, vendemmiate nella seconda metà di settembre non hanno presentato quella potenza polifenolica che ci aspettavamo. La seconda vendemmia di rosso, effettuata invece all’inizio di ottobre ci ha riservato una grandissima materia prima. Sempre sui bianchi, che di fatto rappresentano, dal Pignoletto fino all’Albana, il 40% della nostra produzione, possiamo dire che come quantità le vigne ci hanno riportato a livelli pre 2017. Di fatto siamo cresciuto del 35% rispetto all’anno scorso. Questo ci porterà a realizzare circa 65/70.000 bottiglie. Il vino ha un’ottima acidità, una bella freschezza e un grado equilibrato. Le restanti 100.000, che rappresentano il nostro trend annuale di produzione, le otterremo dai rossi. Su questa categoria anche qui abbiamo fatto una scelta e un buon lavoro nei campi che ci ha permesso di portare nelle vasche di macerazione un buon prodotto capace di creare aspettative molto allettanti, soprattutto, come dicevo prima, nei Riserva. Siamo soddisfatti per come è andata. Il meteo ci ha aiutato anche se ammettiamo che abbiamo anche voluto osare soprattutto nella scelta di effettuare sul Sangiovese più campagne di vendemmia a tempi diversificati. Vedremo se il risultato».