S.Bartolo, festa il 31 nella sala parrocchiale, Don Gabriel: "Non è un contro Halloween"

L’idea è partita da un gruppo di mamme che frequentano la chiesa di Madonna dell’Albero, stanche di ascoltare le lamentele dei figli per la mancata partecipazione alle iniziative legate ad Halloween e frequentate dai compagni di scuola.
«Perchè il 31 ottobre dobbiamo stare chiusi in casa mentre gli altri escono e si divertono raccogliendo dolci e caramelle?» si saranno chiesti i bambini. «Già, perchè?» si saranno risposti i genitori.
Così tre anni fa alcune famiglie si sono rivolte al parroco del paese, Don Gabriel, chiedendo di organizzare, per il 31, una serata alternativa alla festività di origine celtica sulla falsa riga della festa del paese che si celebra in primavera. Alla fine si è deciso di optare per la sala parrocchiale di San Bartolo (oltre a Madonna, lo stesso parroco segue infatti anche le parrocchie di Gambellara e San Bartolo) che accoglierà una pesca con piccoli premi, la vendita piadina, un truccabimbi con baby dance, dolci e tutto quello che serve per trascorrere una serata di festa. A spiegare lo spirito dell’iniziativa è il parroco, che però avverte: «L’intento non è creare un contro Halloween, che non rientrerebbe nello spirito cristiano, ma festeggiare i santi». Per i cristiani, infatti, la celebrazione dei santi è fondamentale e l’Ognissanti, che cade il primo novembre, è in pratica un’espressione rituale per invocare tutti i santi e i martiri del Paradiso.
«Si tratta di un momento in cui ci innalziamo ad una comunione con Dio - prosegue il parroco - e quindi abbiamo pensato di anticipare i festeggiamenti dal tardo pomeriggio del 31. Quando le mamme sono venute da me non ho avuto dubbi, perchè chi lo ha fatto frequenta la chiesa da anni e vive nello spirito cristiano partecipando alla vita della comunità. Si tratta di una festa per sottolineare una volta in più che i santi sono modelli e permettere ai bambini di far festa, mangiare e incontrare coetanei in un clima sano. Inoltre il primo novembre i bambini sono a casa, mentre il 2 qualcuno rientra a scuola, di conseguenza il primo novembre non riuscirebbe a festeggiare. Ovviamente - aggiunge in puro spirito cristiano - la serata è aperta a tutti». (fe.fe.)