Riparte la «non scuola del Teatro delle Albe
La gioiosa festa del teatro riparte dal Rasi, a Ravenna, da lunedì 5 marzo. Fino al 9 aprile, infatti, la chiesa di Santa Chiara riadattata a palcoscenico in via di Roma, sarà «invasa» dalle performance sceniche della «non-scuola» del teatro delle Albe. Dal 1992 il «vivaio» della compagnia ravennate è infatti quello delle scuole del Comune, i cui saggi finali, in forma di spettacolo, saranno sotto i riflettori della provincia per oltre un mese.
Si parla anche quest’anno di un progetto che ha coinvolto circa 400 ragazzi più gli insegnanti nei laboratori, con una presenza di oltre 5.000 spettatori durante il festival al Rasi. Un’esperienza che si mantiene su grandi numeri nonostante le difficoltà economiche delle scuole: nel 95% dei casi infatti la non-scuola è guidata da ragazzi che proprio nella non-scuola sono cresciuti, perché le guide di oggi sono quelle che la non-scuola l’hanno fatta negli anni 2000, quei ragazzi che si sono «ammalati» di teatro e vogliono provare a fare del teatro la propria vita.
Peraltro quest’anno la «non-scuola» tornerà anche in Africa, in Kenya, dove Marco Martinelli e Laura Redaelli hanno avviato un percorso che si articolerà nel 2018: il Teatro delle Albe collaborerà con Avsi e alcune scuole dello slum di Kibera, a Nairobi, per un progetto che prevede un esito finale in ottobre, dedicato alla Divina Commedia.
I saggi della «non-scuola» partono, come detto, lunedì 5 al teatro Rasi, alle 21, con i frequentatori dei laboratori dell’Ipsia Callegari, dell’Itc Ginanni e dell’Ipssct Olivelli alle prese con la riduzione scenica Dracula: l’inestinto. Martedì 6 toccherà agli allievi della secondaria e dell’Ics Guido Novello con Dov’è l’isola che non c’è?, ispirato a Peter Pan, mentre mercoledì 7 i ragazzi del Liceo Scientifico Oriani porteranno in scena l’adattamento de La fattoria degli animali di George Orwell. Fino al 9 aprile il calendario prevede altre otto serate.
Ingresso 3-5 euro, con possibilità di carnet. Info 0544/36239.