Ravenna, parlano i quattro gruppi WhatsApp protagonisti di SicURa Web

Ravenna | 15 Dicembre 2018 Cronaca
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Come anticipato nelle scorse settimane, prende vita il progetto di controllo di vicinato SicURa, nato dall’idea di sfruttare la messaggistica su cellulare tramite WhatsApp. Il progetto è stato avviato grazie alla collaborazione fra cittadini, Polizia municipale e amministrazione comunale, in particolare il vicesindaco Eugenio Fusignani, con l’obiettivo di arrivare ad una circolazione di informazioni in modo organizzato su tutto ciò che non riguarda reati veri e propri, ma che può rivelarsi un campanello d’allarme. Ora SicURa cresce e si evolve nel progetto «SicURa Web», che consiste nella dotazione di una piattaforma informatica dove far convogliare tutti i dati per migliorare il servizio. I primi contatti tra l’assessorato alla Sicurezza, la Polizia municipale e i gruppi WhatsApp risalgono all’ottobre 2017. Si è poi collaborato alla definizione del programma SicURa, che è diventato operativo ad aprile. Al momento coinvolge quattro gruppi di controllo di vicinato e 45 referenti circa, oltre a moltissimi «segnalanti» (i cittadini che collaborano nelle singole chat). Il progetto SicURa Web ha cominciato ad essere approfondito a partire dall’estate, anche con la collaborazione dell’ufficio sistemi informativi territoriali del Comune: è stata individuata la ditta, la GeoGraphics srl, chiamata a sviluppare la relativa piattaforma web, nella quale inserire dati e georeferenziare le segnalazioni, il cui utilizzo è ora in fase di simulazione, con il contributo di cinque referenti. Per gennaio prossimo è prevista la piena operatività, con l’inserimento di dati reali. I referenti riceveranno username e password personali per inserire i dati relativi a data, ora e luogo (georeferenziato) dell’evento e tipologia, oltre ad eventuale descrizione di veicoli e persone presenti. 

I PROTAGONISTI DI SICURAWEB
Ravenna Sos Sicurezza

Da gennaio anche «Ravenna Sos Sicurezza», la chat whatsapp «guidata» da Alberto Emiliani, Giulia Matteucci e Cristina Salsi, sarà tra i protagonisti di «SicURa», il progetto che vedrà formare, da parte delle Forze dell’ordine e grazie all’utilizzo di un browser, referenti in grado di fornire informazioni utili in caso di furti e truffe. Cinquantatre le chat tra città e forese di cui dispone «Ravenna Sos Sicurezza» - quattro delle quali dedicate agli stabilimenti balneari e cinque rivolte ai commercianti - per un totale di 2054 utenti. «‘Copriamo’ quasi tutti i quartieri di Ravenna e la pagina facebook, aperta da un paio di mesi, conta 4220 followers. Abbiamo bisogno di avere occhi sul territorio, persone che segnalino qualsiasi stortura. Ricordiamo sempre, però, che la prima segnalazione va fatta al 112, successivamente ci si rivolge alla chat». Come tutti gli anni, in base ad una statistica interna al gruppo (che nasce da «Ravenna Sos Chat», con cui collabora), i quartieri più colpiti sono quelli di «via Vicoli, Borgo San Biagio, la Zalamella, la zona tra via dei Poggi e via Stradone. A queste strade si aggiungono i paesi del forese, dove spiccano Piangipane e Santerno». Ravenna Sos chat
La pagina facebook di Ravenna Sos Chat conta, mensilmente, dai 90mila ai 140mila contatti. Almeno 15 i referenti che lavorano, come volontari, all’interno del gruppo whatsapp più longevo del territorio. «Attualmente, purtroppo, - spiega uno dei referenti, Lorenzo Ronchetti -, non ci sono aree che vengono risparmiate e questo è vero sia in città che nel forese. La nostra pagina è stata concepita come punto di collegamento con il pubblico da cui abbiamo ovviamente decurtato i dati sensibili. Le nostre chat sono tutte censite e ritenute attendibili ed il nostro obiettivo è far sì che reti e relativi referenti siano sensibili alle forze di polizia. Avere le forze dell’ordine al proprio interno significa evitare personalizzazioni o fantasie da bar. “SicURa” ha aperto la strada ad un applicativo software, una pagina web, dove andranno tutte le segnalazioni codificate per creare un data base. Il punto di forza è che sarà a disposizione di tutte le forze dell’ordine». Da anni in prima linea, i gestori della chat spiegano che la situazione sicurezza a Ravenna «non è migliorata, semplicemente si è diversificata. Quelli che prima erano “semplici” furti ora sono diventati furti con danno, che spesso vengono effettuati solo per stizza e dove viene portato via poco o nulla».
Sicurezza Forese Sud
«Attualmente - spiega il referente Donato Lucchesino - nella chat whatsapp rientrano quindici paesi in tutto il forese sud, da Madonna dell’Albero ai confini con Forlì. Stiamo crescendo e contiamo, per l’anno nuovo, di avere 5 paesi in più. Attualmente siamo quindici referenti, ma sicuramente aumenteremo perchè ne vogliamo uno per zona». Gli utenti, al momento, sono circa 1500 e per partecipare sottoscrivono un decalogo firmando un modulo sulla privacy a tutela di entrambe le parti. «Sicurezza Forese Sud si è riunita da poco più di un anno. Il nostro compito è quello di osservare il territorio e comunicare ciò che non va alle forze dell’ordine. Il nostro lavoro è stato riconosciuto come valido e grazie a SicuRa oggi possiamo collaborare in modo diretto con le forze dell’ordine. Siamo una realtà conosciuta a livello locale: stiamo cercando di portare dentro più gente possibile, perchè più occhi ci sono  meglio è per il territorio». Anche per i referenti di Sicurezza Forese Sud il primo numero da chiamare, in caso di necessità, è il 112, «poi, solo in seconda battuta, subentriamo noi e la rete che abbiamo creato. Per quanto riguarda il livello di criminalità nel forese devo dire che si va a periodi. Quando avviene qualcosa c’è spesso una banda che gira e si arriva a 4 o 5 segnalazioni in un giorno, altre volte c’è un calo drastico dei reati. Un buon deterrente, in futuro, sarà l’introduzione di cartelli che serviranno a scoraggiare i malintenzionati». 
Più vicini più sicuri
Più vicini e più Sicuri è una rete, di puro volontariato, nata alcuni anni fa per unire gli abitanti e informare il forese, a cui in corso d’opera si sono aggiunti una pagina facebook e Telegram. A raccontare il progetto è Cristian Baschetti, che spiega: «A Santo Stefano ho inziato a formare un’unica chat con Manuel Zanfini che, nel 2015, creò il primo gruppo facebook». Pian piano la collaborazione oltre che da San Bartolo a San Pietro in Vincoli, Campiano, Carraie e San Pietro in Campiano, si estese anche a Massa Castello, San Pietro in Trento e Coccolia suddividendosi in chat dedicate ai singoli paesi. «Da gennaio convoglieremo tutte le informazioni in un’unica piattaforma che non altererà il nostro modo di lavorare e rimarrà la collaborazione con i vari gruppi simili al nostro. Saremo dotati di un’applicazione donataci dall’Amministrazione, ma rimarremo il tramite per i cittadini. La nostra attività - ricorda Baschetti - è iniziata nel 2015 perchè allora si registrò un boom di furti e truffe che, purtroppo, hanno assunto una cadenza periodica. Nel periodo estivo le truffe si moltiplicano, e lo stesso vale anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre». Quello di Baschetti e Zanfini è stato un lavoro lungo, ma nel tempo ha contribuito a formare una coscienza. «Le persone hanno iniziato a denunciare - afferma il portavoce -. Due anni fa non era così, ma è fondamentale che questa mentalità prenda piede perchè i numeri fanno statistica. La strada è ancora lunga, ma qualcosa si sta muovendo. Il prossimo passo sarà spiegare agli utenti come redigere una segnalazione efficace».
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