Calcio donne, il presidente giallorosso Gasperoni e il peso del Mondiale: "Per l’anno prossimo ci aspettiamo un boom di iscrizioni"
Pietro Milio
Il ritorno dell’Italia, dopo tantissimi anni, ai Mondiali femminili, è la perfetta espressione di un movimento che negli ultimi anni è cresciuto notevolmente. Parte dello sviluppo è dovuto ad un accordo, siglato con Sky Sport, che prevede la messa in onda di una partita e settimana e una trasmissione di approfondimento dedicata alla serie A femminile. Dal 7 giugno l’emittente di Murdoch sarà la vetrina del Mondiale. Anche a livello locale il calcio femminile sta vivendo un momento di grande espansione, come racconta il presidente del Ravenna Women, Samuel Gasperoni, che si affaccia cosi al suo secondo anno di gestione.
Gasperoni, come è andato questo primo anno da presidente del Ravenna Women?
«Il bilancio che faccio di questo primo anno è estremamente positivo, sia a livello sportivo che a livello numerico. Sabato prossimo avremo un Open Day, allo stadio Benelli, al quale si sono già iscritte oltre 65 bambine che entreranno allo stadio per provare questa disciplina».
Da dove nasce la scelta di entrare nel calcio femminile e che tipo di organizzazione ha trovato a Ravenna?
«L’idea di entrare nel mondo del calcio femminile la ebbi nel 2013 ad una finale di Champions League, in quel momento mi sono reso conto di quanto fosse piacevole il prodotto offerto. Tanti club prestigiosi, anche nelle massime categorie, hanno iniziato progetti importanti sulle squadre femminili e questo ha aiutato e facilitato il percorso dando al tutto una forte accelerata. A Ravenna il nostro primo anno è stato fondamentalmente un portare avanti e concludere la stagione in corso, quindi l’anno prossimo sarà il vero e proprio anno zero».
Che significato ha il Mondiale femminile?
«Il Mondiale di quest’anno in Francia è indubbiamente una vetrina per tutto il movimento. I club e le nazionali stanno lavorando tanto e bene anche per quanto riguarda il settore commerciale e quello del merchandising, dove nel femminile c’è grande margine di crescita.
I Mondiali saranno una cassa di risonanza importante per il nostro sport e per l’anno prossimo ci aspettiamo un boom di iscrizioni e in generale un movimento capace di espandersi in modo ancora più importante.
Il nostro desiderio è quello di creare un legame forte con il territorio, di ripartire da capo con un progetto nuovo, consapevoli che a livello di programmazione e di infrastrutture ci sia molto da fare».