La «Tempesta» dei Due Mondi tra Casa del Teatro e Mic
Sandro Bassi
Con il progetto La Tempesta, il Teatro Due Mondi di Faenza è risultato vincitore nel bando «MigrArti» indetto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E per due sere consecutive, lunedì 25 e martedì 26 giugno, sempre alle 21, La Tempesta verrà presentato a Faenza, rispettivamente alla Casa del Teatro di via Oberdan e al Museo delle Ceramiche di viale Baccarini. «E’ un racconto a più voci sulle migrazioni – spiega Alberto Grilli, regista e anima storica dei Due Mondi - e, pur essendo chiaramente ispirato all’omonimo capolavoro di Shakespeare, si muove non solo in ambito teatrale, ma fra teatro, danza, musica e poesia. I temi sono quelli del viaggio, dell’approdo in terre nuove, del Mediterraneo e del colonialismo; la cifra poetica è data dalla coralità e pluralità di lingue e di culture».
Il Teatro Due Mondi è capofila del progetto, ma ha lavorato assieme a Laboratorio 53 di Roma e a Farsi Prossimo di Faenza; peraltro i sostenitori sono moltissimi, dal Comune di Faenza all’Asp, dalla coop. Zerocento all’associazione Senegalesi Insieme Faenza fino ai due musei di Roma – il Preistorico Etnografico «L. Pigorini» e quello d’Arte Moderna e Contemporanea – dove La Tempesta verrà rappresentata il 3 e 4 luglio; per inciso, c’è una data, il 2 luglio, anche per l’Università RomaTre, che metterà a disposizione il cortile dell’ateneo.
«La scelta dei musei – dice ancora Grilli – è motivata dal desiderio di esibirci anche in luoghi non tradizionalmente deputati allo spettacolo e, viceversa, per portare nei musei anche persone che abitualmente non li frequentano. Soprattutto però vogliamo mettere in evidenza un’identità culturale che si confronta con altri vissuti e sottolineare la realtà viva, cioè l’esperienza dei migranti e la quotidianità dell’integrazione. In pratica, la realizzazione de La Tempesta è il risultato del laboratorio di teatro partecipato “Senza Confini” che i Due Mondi conducono a Faenza da anni, con giovani e meno giovani, attori e non, italiani e migranti, perché vogliamo incontrarci e far incontrare persone di diverse provenienze, lingue, culture ed estrazioni sociali».