Faenza, l'appello degli ambientalisti: "Basta auto fuori da scuola"

Bambini più sicuri e più sani davanti alle scuole. Lo chiederanno ai presidi e al Comune di Faenza la sezione locale della Fiab e il circolo Lamone di Legambiente il 18 settembre. Al Museo civico di scienze naturali Malmerendi, infatti, si terrà il convegno «Strade scolastiche: aree car free davanti alle scuole» che porrà l’attenzione sulle conseguenze che il traffico ha sulla salute dei più piccoli e sulla necessità di cambiare le regole nei momenti dell’ingresso a scuola e dell’uscita da scuola.
Non potrà mancare Linda Maggiori, referente della Fiab per Faenza, mamma di quattro bambini e da sempre attenta ai temi ambientali: «Quando porto i miei figli o li vado a riprendere, ne vedo davvero di tutti i colori. Non solo la poca attenzione di molti genitori automobilisti nel fare retromarcia o parcheggiare ma anche i marciapiedi occupati, il poco senso civico e anche i conflitti che spesso si scatenano tra adulti e che sono davvero poco educativi per i più piccoli. Piccoli che non sono quasi mai al sicuro davanti a scuola, oltre a respirare davvero una brutta aria. Vivo spesso il paradosso secondo il quale per tutelare quelli che non sarebbero nemmeno diritti per chi guida, alla fine si tolgono diritti veri ai bambini o a chi va a piedi o in bicicletta».
Le strade scolastiche sono oggetto di una campagna lanciata a livello nazionale, la scorsa primavera, da diverse associazioni composte anche da pediatri (come Uppa) che chiedono alle Amministrazioni comunali e alle scuole stesse di organizzare intorno ai plessi zone libere in parte, o del tutto, dalle auto: «Anche noi – precisa Maggiori - vorremmo che si creassero zone pedonali, o a traffico limitato, o zone con il limite dei 30 chilometri orari grazie a dispositivi di rallentamento del traffico o restringimento della carreggiata. In parte il nuovo codice della strada, che è fermo alla Camera, ha recepito l’obbligo. Aspettiamo di capire cosa succederà, nel frattempo sensibilizziamo il Comune, che ha comunque dato il patrocinio al nostro evento, chiedendo di aderire alle strade scolastiche. Ma chiederemo anche di organizzare, per novembre, durante la Settimana dei diritti dei bambini, delle giornate di sperimentazione, magari pedonalizzando alcune zone e consentendo ai bambini di frequentarle in maggiore libertà, per esempio disegnando per terra con i gessetti». Sono ancora troppi pochi, infatti, secondo Maggiori, gli esempi virtuosi sul territorio: «La ztl di via Donatini ancora resiste. In altre situazioni, come le scuole Gulli e Pirazzini, l’area chiusa al traffico è meno di cinquanta metri e delimitata da sbarre. Sarebbe bene allestire zone pedonali, per esempio, davanti alle Tolosano, Cardichio e Don Milani. Sono tanti i contesti che richiedono cambiamenti e modifiche».
«URGENTE INTERVENIRE»
Anche Massimo Sangiorgi, presidente del circolo Lamone Legambiente Faenza, trova che le strade scolastiche siano un’urgenza: «Questo è un tema sul quale è difficile assumere una posizione contraria. È oggettivo che faccia male, ai bambini, respirare quel che respirano davanti alle scuole. Bisogna intervenire al più presto e, a farlo, può essere solo la politica. A beneficio di tutti. Noi possiamo solo sollecitare».